di Stefano Marcantonini

Caro Luca,

apprendo ora della tua azione legale intentata nei confronti della stampa chiusina. Sono profondamente dispiaciuto per questa tua decisione e francamente non me l’aspettavo.

Ho avuto modo di lavorare insieme a te nei tre anni conclusivi del tuo primo mandato dal 2004 al 2007. Fui spedito a ricoprire la carica di Assessore alle Politiche Culturali dal mio partito, Rifondazione Comunista, in seguito alla rinuncia di Fabio Spadea per cause personali. La difficoltà nell’intraprendere un compito così gravoso a metà mandato, fu aggravato dallo sfaldamento quasi totale del mio partito nel periodo immediatamente successivo al mio incarico. Di fatto alle mie spalle non c’era più nessuno se non un paio di elementi, Leonora Gherardi e Walter Santoni, con i quali tentavamo di tenere in piedi una realtà allo sbando. La solitudine e l’inesperienza potevano dar vita ad un cocktail micidiale per la mia attività pubblica. Tutto ciò fu attenuato dai colleghi della Giunta i quali si resero da subito disponibili ad aiutarmi per operare al meglio. Tra questi anche tu ti dimostrasti da subito disponibile e il telefono era sempre acceso quando avevo bisogno di un consiglio per il gemellaggio, oppure per mettere in piedi l’Università Popolare o ancora per il circuito teatrale amatoriale e per tante altre cose che abbiamo fatto insieme.

Abbiamo vissuto insieme certe critiche che arrivavano dalla stampa locale. Se ti ricordi, poco dopo la mia nomina uscì un articolo su Primapagina dove mi si accusava di conflitto di interessi, dovuta all’erronea valutazione del suo direttore circa i miei rapporti societari con l’azienda che curava l’impaginazione e la stampa del bilancio comunale. Ricordo ancora quelle locandine fuori dalle edicole che titolavano a tutta pagina “Conflitto d’interessi dell’Assessore Marcantonini” o qualcosa del genere. Mi sentii di fare la cosa più naturale. Portare i documenti notarili che attestavano la cessione delle mie quote nel periodo antecedente la pubblicazione di quel bilancio e mostrarli ai colleghi della Giunta, ai colleghi del Consiglio Comunale, ai compagni di partito a Siena e infine alla testata Primapagina con mio commento allegato da pubblicare sul giornale. Forse in quel caso c’erano gli estremi per la diffamazione in quanto l’articolo era frutto di una indagine giornalistica dilettantesca ma nemmeno per un momento mi passò per la testa di intentare causa contro quella testata.

Credo che entrambi siamo d’accordo sul fatto che la libera stampa è un pilastro della democrazia e quello che accade in Italia da circa 15 anni tra Berlusconi e una larga parte della stampa è la dimostrazione che ci si può riempire la bocca quanto si vuole delle parole Libertà e Democrazia poi però la propria convinzione va dimostrata con i fatti.

Seguo Chiusinews dalla sua nascita e proprio qualche giorno fa ho affermato che rappresenta la novità più bella nel panorama chiusino da molti anni. E’ uno strumento aperto ai contributi di tutti e non è una testata giornalistica ma una piazza virtuale dove i cittadini si ritrovano e discutono; alcuni discutono, anche duramente, altri si limitano ad ascoltare e la sua frequentazione è libera e gratuita per tutti. In questi ultimi mesi sei stato duramente criticato soprattutto per esserti nel tempo allontanato dalla società civile e credo che questa azione che hai intentato non aiuti, come auspichi, la tua credibilità e onorabilità tra i cittadini ma ho l’impressione che vada esattamente nel senso opposto.

In tutti questi mesi di discussione saresti potuto intervenire in tua difesa argomentando e controbattendo alle accuse che ti venivano rivolte ma hai sempre preferito mantenere un atteggiamento distaccato salvo poi annunciare azioni legali. Per la natura stessa del blog, quell’azione legale non la stai facendo contro Scattoni ma contro tutti i cittadini che vi scrivono e questo appare veramente come una pessima azione da portare avanti quando si ricopre una carica pubblica importante come la tua. Una carica ricoperta da sinistra, cioè da quell’area che combatte il berlusconismo in tutte le sue forme deviate anche quando si scaglia contro la libera stampa per zittirla.

Mi dispiace veramente tanto per questa tua decisione. Mi dispiace leggere quel passaggio finale dove dici “Analoga tutela da ora in avanti sarà avviata senza indugio anche nei confronti di coloro che dovessero imitarli in tali atteggiamenti diffamatori”. Sai benissimo che la tua azione non porterà da nessuna parte e allora ci si può fare l’idea che la tua lettera miri a intimorire l’opinione pubblica e a zittirla. In definitiva, mi dispiace che la mano che ha scritto quella lettera sia la tua.

Non mi sembra di ricordare dei post particolarmente diffamatori nei tuoi confronti ma di forte critica si e questo differenzia un regime autoritario da una democrazia. Ripeto, avresti potuto controbattere a tuo piacimento ma hai preferito non farlo ma forse, col senno di poi, tu stesso ti renderai conto che la via scelta è quella sbagliata. Anche perché si fa fatica a pensare che una lettera di quel tipo, per i termini usati e per i toni, sia stata scritta da un membro del centro sinistra anziché da quella parte politica che ha portato l’Italia allo sfascio.
Con affetto
Stefano Marcantonini