di Luciano Fiorani

La politica non va in ferie, almeno quando c’è aria di elezioni. Ed è un po’ quello che sta accadendo a Chiusi. Perchè, comunque vada a finire il governo Berlusconi, qui in primavera si voterà di sicuro; c’è da eleggere il nuovo sindaco. I piccoli partiti della sinistra sembrano essersi mossi per tempo e con le idee chiare, senza aspettare che finisca l’estate. Sinistra ecologia e libertà, il partito di Vendola, sta mettendo in piedi i primi incontri con i socialisti, rifondazione, verdi e dipietristi. L’idea è quella di arrivare ad un confronto col Pd non in ordine sparso, ma avendo prima concordato alcune questioni di fondo tra di loro. Da quello che emerge, sembra che ci sia una inconsueta disponibilità a ragionare partendo dal giudizio sull’era Ceccobao. E sembra anche che ci sia uniformità di vedute nell’esprimere un giudizio poco lusinghiero. Quella esperienza, non devono certo considerarla  un’età dell’oro se il primo punto che intendono affrontare con il Pd è la discontinuità. Le altre questioni su cui dovrà avvenire il confronto sono il programma e il percorso per definire il candidato a sindaco. Sul programma si cerca di definire delle linee comuni a partire dal modo in cui dovranno essere coinvolti i cittadini. Sulla scelta del candidato a sindaco, sicuramente un passaggio complicato, le idee non sono certo definite ma, da quello che si capisce, nessuno pare interessato a farsi risucchiare nella scelta, tutta interna al Pd, tra Ciarini e  Scaramelli. Comincia a circolare l’idea, se il percorso individuato dovesse portare ad un accordo con il partito democratico, di partecipare con un proprio candidato alle primarie di coalizione. Naturalmente non mancano gli scettici ma se ne comincia a parlare, segno che a sinistra si punta, almeno in partenza, ad una lista unica.