Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Si discute di elezioni giovedì 17 all’ex Eden
di Romano Romanini
Quale futuro per Chiusi?
A due mesi dalle elezioni un incontro pubblico per confrontarsi e riflettere sulle possibilità di un futuro migliore per la comunità locale è proposto da un comitato di cittadini (Res Publica Chiusi). Idee, proposte, suggerimenti per una città possibile.
Dopo tanti mesi di attesa ancora nulla sappiamo di quelli che saranno i programmi con i quali i partiti ci chiederanno il voto. E’ giunto il momento per esprimere le nostre opinioni, le nostre aspettative e le nostre richieste sulle quali misurare i programmi dei partiti (se e quando saranno finalmente resi pubblici) e la loro azione amministrativa che ne conseguirà.
Non è più tempo di aspettare che ci venga propinata la solita, vecchia scontata e vuota proposta di programmi omnicomprensivi e generici.
E’ l’ora che normali cittadini, forze economiche e imprenditoriali, operatori culturali e dell’informazione prendano in mano il loro futuro e ne divengano protagonisti.
Le diverse realtà presenti sul nostro territorio possono mettersi insieme e immaginare il rilancio del paese?
Turismo, artigianato, commercio, edilizia, ricerca e nuove tecnologie tante risorse da mettere a sistema per un’idea forte e integrata di sviluppo che utilizzi le tre vocazioni naturali di questo territorio: storia, ambiente e vie di comunicazione.
Concretezza e certezza devono essere i pilastri su cui elaborare le proposte e realizzare le iniziative.
Due argomenti da cui partire:
Il Bilancio del Comune – Quanti soldi a disposizione? Come spenderli? Dove spenderli?
Il Piano Strutturale – Perché costruire? Dove costruire? Cosa costruire? Quanto costruire?
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 15 febbraio 2011 alle 00:03, ed è archiviato come CRONACA, POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Naturalmente caro Giorgio (Cioncoloni), non c’è, o per lo meno non conosco, nessun “estremista” che non prenderebbe in considerazione la richiesta di una ditta che ha bisogno assoluto di spazio.
Però ci sono, anche qui a mio avviso due aspetti. Il primo: anch’io che abito in un condominio avrei bisogno di “spazio”, credi che condomini e comune mi farebbero alzare un piano tanto tranquillamente? E allora che faccio? Vado a Po’ Bandino?
Per dire che le regole vengono fatte per essere rispettate, poi naturalmente possono esserci delle eccezioni.
Ma qui si pone l’altro aspetto, quello su cui Paolo (Scattoni) sta insistendo da anni e che non si riesce a far diventare prassi corrente: la trasparenza.
Se certe necessità ci sono che vengano alla luce e se ne discute, TUTTI. Deve finire la pratica che parlato con il Sindaco o l’assessore (a quattrocchi) la cosa è risolta, perchè poi ci penseranno loro a mandare la questione a buon fine.
circa 13 anni fa
Quelle di Luciano Fiorani mi sembrano considerazioni sensate e condivisibili che rispondono alla mia provocazione. Non so se si è capito, ma la mia voleva essere una provocazione per dire che i programmi per l’amministrazione di un paese vanno costruiti sulla base di conoscenze preliminari scientifiche e non su concetti ideologici assoluti. In questo caso Fiorani ha dimostrato che, forse, questa necessità non esiste e quindi è possibile parlare di “metri cubi zero”. Ho detto forse perché una conoscenza preliminare deve essere costruita su indagini scientifiche più complesse che non la semplice osservazione personale. Un altro esempio potrebbe riguardare la famosa questione di Quercealpino e del Centro Carni. Se un’azienda già esistente a Quercealpino, a Montallese, a Macciano o da qualsiasi altra parte, si trovasse nella fortunata necessità di un ampliamento, che cosa le diremmo? Demolisci tutto e riscostruisci ex novo nel Centro Carni oppure permetteremmo una nuova edificazione a Quercealpino, a Montallese, a Macciano o da qualsiasi altra parte? L’ultima considerazione è sui tempi della futura coalizione, qualunque essa sia. Come farà, con il poco tempo a disposizione, a costruire un programma serio?
circa 13 anni fa
Secondo me vanno armonizzati tre fattori: un’idea complessiva di sviluppo, la sostenibilità ambientale e le esigenze individuali. Il Comune, il Pubblico (che però siamo noi “istituzionalizzati” e quindi che ci deve rappresentare, facendo sintesi dei nostri bisogni ma inserendoli in un’idea complessiva) deve svolgere un ruolo attivo e regolatore benché sotto il nostro stretto controllo di cittadini. Ovviamente dietro questa posizione c’è una scarsa fiducia nella autoregolamentazione delle libertà individuali; niente di comunista, ci si ferma al liberalismo-keynesiano. Questo delicato meccanismo non ha funzionato bene, in Italia in generale. Il nostro territorio è stato letteralmente massacrato, quasi sempre senza un’idea complessiva di cui un autorevole organismo collettivo tirasse le fila. Dobbiamo riprovare a far funzionare il meccanismo. “Metri cubi zero” è un limite a cui tendere, ovviamente. Farlo però ripetere come paletto ad un partito di Sinistra che si appresta a governare, ha un altro significato: basta stadi e pensiline a casaccio, ma anche discutibili – e forse inutili – villette a schiera o peggio ancora casermoni su per le colline.
circa 13 anni fa
Caro Giorgio (Cioncolonioni) penso che “metri cubi zero” non sia una ricetta valida sempre e ovunque.
Ma, pur non essendo un esperto del settore, mi pare di aver capito che oggi a Chiusi questo obbiettivo è possibile. Sia perchè la popolazione non cresce sia perchè i metri cubi da costruire utilizzando le aree dismesse e i metri cubi non ancora utilizzati del vechio Piano regolatore mi paiono più che sufficienti.
Dietro casa mia ci sono due lottizzazioni, in una sono state costruite alcune villette ma ne devono nascere ancora diverse e nell’altra non si è neppure iniziato, ma si costruirà. Così come sta avvenedo dalle parti del palazzetto dello sport.
Certo, come diceva Sacco, magari uno vuole farsi la casetta in riva al lago ma non si parla più di legittime aspirazioni.
Teniamo anche presente che mezzo paese è vuoto. Che ci si fa con quelle case vuote e quei negozi abbandonati?
circa 13 anni fa
Non capisco da dove Paolo Scattoni abbia dedotto il concetto “nel più ci sta il meno”. Io ho detto, e lo ribadisco, con tutta la disponibilità a ricredermi, nel caso che mi si dimostri il contrario, che non si governa un paese con i principi assoluti ma cercando di capire quali sono le esigenze dei singoli cittadini e cercando di conciliarle, se possibile, con l’interesse pubblico più generale. Abbiamo già espresso il concetto che il paese è di tutti e non di quelli che temporaneamente lo amministrano che, al contrario, sono al servizio dei cittadini e non i loro padroni. Altrimenti vogliamo mandare via un padrone per sostituirlo con un altro. Non mi sembra coerente. Questo non c’entra niente né con lo stadio nuovo né con la riconversione del vecchio. Ripeto che secondo me il concetto “metri cubi zero”, inteso come possibilità di nuove edificazioni solo nelle zone di recupero, rischia di essere solo propagandistico perché, se attuato, potrebbe impedire il soddisfacimento di legittime aspirazioni di una parte di cittadini che invece potrebbero essere soddisfatte se programmate in modo urbanisticamente compatibile. E non mi si dica che non può esistere un modo urbanisticamente compatibile perché non ci credo.
circa 13 anni fa
Giorgio (Cioncoloni),mi sembra di aver capito che gli interventi di cui parli sull’edilizia abitativa nuova dovrebbero essere compiuti per ottemperare alla domanda di appartamenti per residenti, diversamenti questi si orienterebbero verso il Po Bandino con tutte le conseguenze del caso ? Nella mia totale ignoranza della questione mi sembra una cosa che prima di essere concepita come tale, occorrerebbe guardare a quali e quanti bisogni di edilizia abitativa necessiti Chiusi tenuto conto è un paese che mostra una popolazione in diminuzione ed in tale diminuzione anche la presenza di un ricambio di componente umana con necessità non tutte quantificabili. Ci sono abitazioni sfitte ? Volumetrie non utilizzate anche grandi ? Io credo di sì.Se ci si basa solo sull’esigenza di ciò che vorrebbe l’utenza si piena ll territorio in un battibaleno.Anche a me piacerebbe una casa con vista il Lago supposto che potessi permettermela ma la libertà tua inizia dove finisce quella mia nel senso che sarebbe deturpante vedere un condominio in vista Lago….Ho capito bene ciò che asserivi ? La domanda si assesta sull’esistente e non è l’esistente che si adegua alla domanda quando si parla del territorio, e per favore non mi si risponda che ci sono delle priorità, non mi si parli di sviluppo economico ed industriale bloccato, se non si fa edilizia residenziale.I vincoli dovrebbero essere molto strettti proprio tenuto conto della natura del territorio e della sua ubicazione.Domanda da ignorante totale: ma investire nella ristrutturazione dell’esistente è anche qualificare e rimodellare la domanda come conseguenza di tutto questo o no ? Ho delle foto nel mio archivio della collina di Chiusi negli anni 60 anche di grande formato.Oggi è irriconoscibile, è letteralmente un altro posto. E quando sento discorsi che ” il territorio è stato preservato tranne pochi evidenti pugni negli occhi ”, mi sentirei di insorgere , e guarda caso che se fai la lista degli incazzati fra i primi ci trovi i costruttori, le ditte di movimento terra, i proprietari dei suoli, gli studi tecnici e fra gli ultimi degli ultimi i cittadini- ed una volta si sarebbe detto-che non capiscono ma si adeguano-. Ma ti sembra una realtà di un popolo normale questa ?
circa 13 anni fa
Vediamo se riatterriamo: la discussione su mc zero è partita dal fatto che si stà costruendo il nuovo stadio. Bene allora la prima domanda non è cosa fare di quello vecchio ma: visti i costi previsti per il nuovo (circa 5 mln di €) quale è il progetto imprenditoriale che sostiene l’investimento? Quali sono le attività che dovrebbero assicurare il rientro del capitale investito (compreso l’utile), coprire i costi di gestione e gli interessi sul debito? Possiamo vedere il business plan dell’operazione? Chi investe? Il Comune con quanto partecipa? e quanto gli (ci) costano i soldi che dovrà spendere? Una volta che abbiamo risposto a queste domande potremo passare a ragionare su cosa fare del vecchio capo sportivo. Prima sono solo chiacchiere e, credo, siamo tutti d’accordo che è l’ora di smetterla con le chiacchiere.
circa 13 anni fa
Mi pare di capire che il concetto espresso da Giorgio Cioncoloni sia più o meno questa: “Nel più ci sta il meno”. Per favore non scherziamo. Il problema dei suoli pubblici per l’edilizia economica? Perequazione. Io Comune ti permetto di edificare alla formace o in altra zona di recupero ma tu mi concedi una quota di suoli per l’edilzia economica.
circa 13 anni fa
Troppa carne al fuoco per solo dieci righe. Se Luciano Fiorani ed io ci siamo allontanati (diciamo così) e, tranne te, nessuno ci ha chiesto il perchè…la dice lunga su che aria si respiri nei partiti. Gli spunti programmatici di SEL sono solo un canovaccio che andava sviluppato con o senza di noi e non è stato sviluppato. Sta di fatto che anche in questa occasione non siete in grado di rispondere alla fatidica domanda: quali punti del programma sono qualificanti e imprescindibili per marcare la discontinuità con il passato che tu stesso rimarchi? La non risposta – sistematica e da mesi – a questa domanda scatena dietrologie tra cui la seguente risposta muta: “l’accordo col PD si DEVE fare ad ogni costo e quindi non ci possiamo sbilanciare su dei punti fermi che potrebbero comprometterlo”. Per quanto mi pare di aver capito l’accordo è già in fase avanzata e senza che il partito di maggioranza abbia nemmeno un programma con cui si presenta al tavolo. Se ciò fosse vero, ci sarebbe poco da fare i permalosi e sarebbe più opportuno invece riflettere sullo stato in cui è ridotta la politica. Ma almeno una rispostina, per fami contento, me la potresti dare: quando dici “Metri cubi zero parli a titolo personale o a nome del partito? Sul resto sorvolo, per carità di patria e perchè sei l’unico, in fondo, che ci mette la faccia.
circa 13 anni fa
Stiamo attenti a non creare dei miti che poi rimangano fini a se stessi. Governare un paese significa anche cercare di capire quelle che sono le esigenze dei cittadini e conciliarle con quelle politiche degli amministratori. Questa storia dei “metri cubi zero” rischia di essere uno di questi casi. L’ho già detto in un vecchio commento. A suo tempo abbiamo criticato l’amministrazione di Chiusi perché diverse famiglie se ne sono andate ad abitare nel comune di Città della Pieve non trovavando spazio per edificare abitazioni di loro gradimento. Non penso che il recupero dell’edificato permetta di ovviare a queste esigenze e quindi, se non vogliamo che altri seguano il loro esempio, non possiamo mitizzare dei concetti. Anche io sono contrario, per principio, alle espansioni selvagge ma cerchiamo di capire se c’è una richiesta giustificata prima di escludere una possibilità che potrebbe soddisfare le esigenze dei nostri concittadini. Non ci dimentichiamo, infine, che l’area della Fornace, fonte della maggior parte dei metri cubi realizzabili, è di proprietà privata e quindi non disponibile immediatamente né a qualsiasi condizione. Anche in questo caso bisognerebbe capire quali sono le condizioni per il suo utilizzo perché potrebbero essere poco conciliabili con certi principi politici.
circa 13 anni fa
Metri cubi zero ma anche no lo dici tu, non io. Io dico metri cubi zero. Se invece di sparare sentenze sempre preconfezionate ti fossi degnato di partecipare almeno ad uno dei nostri incontri – visto che da mesi ti lamentavi perchè il partito non si muoveva – avresti capito benissimo che il metri cubi zero è dato anche dal fatto che ci sono 1.200.000 metri cubi nel vecchio piano regolatore. Così come abbiamo messo i puntini sulle questioni riguardanti la cultura, il turismo, la trasparenza amministrativa con proposte concrete e piuttosto dettagliate. Riguardo al fatto che noi abbiamo “buttato giù” determinate cose, beh denoti una certa scarsa conoscenza degli eventi. Entrambi i casi da te citati rientrano in una programmazione fatta quando ancora a Chiusi, in Italia e nel mondo SEL – ma nemmeno i circoli di SD – esistevano. In quei frangenti assessore e consigliere facevano capo a Rifondazione Comunista e l’80% delle persone che adesso gravitano intorno a SEL all’epoca o non erano schierati o appartenevano ad altre realtà. Ti ricordo che il programma che “sbandieriamo” lo hai scritto tu, salvo poi abbandonare la nave per motivi ancora non conosciuti e tutte le domande che tu poni hanno trovato risposta negli incontri tematici e nelle varie assemblee aperte a tutti. Sarò antico ma a me piace ancora la politica che si fa nelle piazze reali anzichè virtuali.
circa 13 anni fa
Il lupo perde il pelo ma non il vizio e quindi rieccoci col veltronismo: metri cubi zero MA ANCHE no…dipende. “Metri cubi zero” era uscito in una assemblea di Sel – in cui ero presente – dopo aver constatato che prima bisognava recuperare lo sfitto e il ristrutturabile che a Chiusi era ancora molto. Ecco cosa non va Stefano, voi avete mandato giù con grande nonchalance Pensilina e nuovo Stadio, non escludendo in prospettiva altre costruzioni; però il programma dice altre cose. Ed è per questo che da mesi faccio sempre la stessa domanda ma nessuno risponde. Ed è per questo che oggi scrivi quello che molti vi imputano: “alla base ci dovrebbe essere una visione chiara di ciò che si vuole per questa città…che a mio avviso negli ultimi anni è mancato”. Sono i partiti i primi a dover proporre queste linee e SEL, che sbandiera di avere un programma, perchè non ci tratteggia questa idea di futuro? Perchè non ci dice che su alcuni punti qualificanti, di Sinistra ed Eco-logici, non ci potrà essere coalizione se non verranno accolti? Se poi nasce il dubbio atroce che la Casta sia impegnata in una rappresentazione e in un gioco delle parti ad uso degli elettori, ma che ha ormai deciso tutto, non ve ne dovete lamentare.
circa 13 anni fa
Non giochiamo con le parole. Se nel vecchio campo sportivo ci si vogliono far case non è perchè l’area necessita di essere riqualificata. E’ già ben definita mi pare. Le aree da riqualificare sono ben altre, la fornace per esempio. E lì case ce se ne potrebbero fare a sufficienza. Se invece si vuo far cassa è un altro discorso.
In teoria si potrebbe costruire anche in piazza del comune, ma è opportuno?
circa 13 anni fa
Ritengo che nascendo il nuovo stadio il vecchio vada per forza riqualificato. In che modo poi si dovrà intervenire sarà materia di discussione anche se personalmente non sono contrario a valutare , nel momento in cui si rendesse necessario, la possibilità di nuclei abitativi ecosostenibili e autosufficienti (pratica a mio avviso da sostenere in tutto il nuovo edificato da ora in poi).
Guarda, tanto per sgombrare il campo da incomprensioni, il concetto metri cubi zero è un concetto imprescindibile per noi ma in quel metri cubi zero ci sono oltre un milione di metri cubi dell’attuale piano inutilizzati o da riqualificare. In questa ottica per me non è un tabù l’inserimento all’interno di quelle cifre di nuove aree abitative. A patto che il criterio con il quale si va a costruire non sia quello di soddisfare gli appetiti di qualcuno o l’incasso degli oneri di urbanizzazione (che ahimè sono rimasti una delle pochissime fonti di approvvigionamento diretto dei comuni) ma sia funzionale ad uno sviluppo della comunità, avendo davanti sempre la sostenibilità dei progetti inseriti in un sistema di governo del territorio di ampio respiro e con una forte progettualità per il futuro.
Insomma, alla base ci dovrebbe essere sempre una visione chiara di ciò che si vuole per questa città, proprio quello che a mio avviso negli ultimi anni è mancato, partendo dai punti di forza e dalle specificità proprie dell’area.
circa 13 anni fa
Stefano (Marcantonini) per “scaldarsi” prima dell’Assemblea, ti rilancio uno dei tanti temi in discussione. Proprio oggi l’Assessore Scaramelli parla del nuovo Stadio e dell’ipotesi di riqualificare l’area del vecchio….” magari da finanziare con gli oneri derivanti dalla realizzazione di interventi abitativi residenziali da destinare alle giovani coppie da realizzare nell’aree pubbliche adiacenti che avrebbero anche la funzione di calmierare i prezzi delle abitazioni”
Il programma di Sel pubblicato sul web recita: “volumi zero” e riuso del già edificato con popolazione costante. (con tutte le case vuote che ci sono vorrei ben vedere n.d.r. ?) E poi sullo Stadio nuovo: è proprio necessario, quantomeno con queste caratteristiche? A che punto è la costruzione, i costi sono in linea con i preventivi? Sono nel caso possibili ridimensionamenti?
Io sono d’accordissimo con questi punti del programma di Sel; vorrei sapere se anche Sel è d’accordo e se, giusto per fare ogni tanto qualcosa di sinistra, si imporrà con una pregiudiziale su questo e su altri punti qualificanti.
circa 13 anni fa
nell’incontro di giovedì certamente faremo in modo che emrgano proposte e idee, però parlare “degli uomini e delle battaglie esterne” a mio avviso è altrettanto importante e determinante, perchè mentre noi comuni cittadini cerchiamo di portare il nostro contributo di idee tra l’altro veramente disinteressato quegli uomini che si danno battaglia si incontrano e decidono accordi sopra le teste di tutti. e mentre noi siamo qui ad argomentare di incontri se ne svolgono molti.
circa 13 anni fa
Stefano (Marcantonini), giovedì in un paio d’ore non si risolveranno i nodi programmatici su Chiusi ma sarà il momento fondativo di un Comitato che, per integrare quanto scritto da Romanini, ha i seguenti obbiettivi: 1) esercitare una funzione di controllo rispetto alle promesse elettorali e alle scelte operate successivamente, che verranno monitorate nelle modalità della loro attuazione
2) creare un laboratorio di idee permanente che affondi le radici nella società civile e in quelle competenze che possono portare contributi qualificati da proporre ai partiti e agli amministratori 3) un laboratorio che stimoli le varie componenti del tessuto sociale ad elaborare nuovi scenari economici, sociali e politici, attraverso lo scambio di idee e informazioni su quanto avviene in altre realtà.
Essendo in periodo elettorale si discuterà anche della preoccupazione che i partiti possano procedere in un percorso parallelo e autoreferenziale. Sarà anche l’occasione in cui si potrà finalmente sapere da parte di Sel – l’unica bozza di programma al momento esistente – quali di quei punti sono qualificanti e imprescindibili?
circa 13 anni fa
Sempre di giovedì. Lo fate apposta. Verrò “abbastanza” volentieri e spero di sentire proposte e idee aldilà degli uomini e delle battaglie esterne.
circa 13 anni fa
Un voto in meno per il PD !
circa 13 anni fa
No Martinozzi non mi riferivo all’interpellanza, c’è stata una sfasatura nella sequenza di pubblicazione dei commenti. La “graziosa concessione” era in antitesi con il “diritto di sapere” e il “dovere di informare”. Significa cioè che io cittadino voglio sapere in quanto mio diritto e non perché mi viene concesso. Grazie quindi per l’interpellanza, visto che quelli che non voterò questa volta non mi danno le spiegazioni che chiedo.
circa 13 anni fa
Secondo me l’interpellanza non è una concessione. In una pratica seria del principio di trasparenza l’azione dell’opposizione è essenziale. Spetta all’opposizione “esporre” la documentazione nel caso la si tenga riservata. In teoria tutto quella che avviene nella pubblica amministrazione dovrebbe essere tracciabile, anche gli studi preliminari. Non ci dovrebbe essere “docmentazione grigia”.
circa 13 anni fa
Va bene se la dovete prendere come una “graziosa concessione”fatela presentare a coloro che avete votato,magari per due volte,e che Vi rappresentano egregiamente!
circa 13 anni fa
Grazie a Martinozzi per l’interpellanza. Spero che giovedi non si parli (o non sin parli troppo) della vicenda “azione legale” Ceccobao. Abbiamo invece bisogno di parlare di problemi. I due argomenti posti da Romano (Romanini) sono cruciali. Per quanto riguarda il bilancio è essenziale capire quanto le spese affrontate negli ltimi anni condizioneranno l’azione dei futuri amministratori.
Spoeriamo qindi che Stefano Scaramelli sia presente.
Dell’urbanistica in questa lista abbiamo già molto parlato. Purtroppo dopo più di tredici anni ancora non sin sa praticamente nulla.
circa 13 anni fa
Capisco, ma la”volontà politica” renderebbe tutto più facile. Io mi riferivo allo sfera del “dovere” e non a quella della graziosa “concessione”. Suppongo che non sia legale trattenere informazioni pubbliche; mi chiedo se una delle iniziative – se le risposte non sono spontanee – possa essere quella di pretendere di sapere.
Sui 1.800.000mc c’è sempre la possibilità di dire che è uno studio, che rientra nella zona grigia delle potenzialità ecc ecc; ma sullo Stadio, per esempio, c’è un progetto già in esecuzione; dubito che si possa far finta di niente e non rispondere.
circa 13 anni fa
Scattoni ,ho provveduto io.Sarà oggetto del prossimo consiglio comunale!.
circa 13 anni fa
Tecnicamente la trasparenza è perseguibile. Lo è in urbanistica, dove ho avuto modo di sperimentarla, ma secondo me lo è per tutti i principali campi di azione di una Amministrazione comunale.
Il nodo (scusate la banalità) è politico, c’è la volontà di perseguirla?
In questo blog tempo fa ho provocatoriamente pubblicato una bozza di interpellanza sulla questione dei famigerati 1.800.000 mc, pubblicati da DSEL e confermati da Giglioni.
Si può sapere in quale documento si trova questa previsione?
Quella interpellanza è rimasta orfana. Non mi risulta che qualche consigliere, di maggioranza o di opposizione, l’abbia fatta propria,
Ecco quello che intendo per volontà politica, anche un gesto semplice come questo.
circa 13 anni fa
L’iniziativa dell’ex-Sindaco sulla presunta informazione faziosa e denigratoria ha, secondo me, evidenziato comunque un’esigenza che credo sia sempre più imprescindibile. Anche stamani, in alcune conversazioni spicciole – tra edicola e bar – vi era sempre lo stesso incipit: “Sai, pare che….” seguito dal fatto o dal presunto tale. Io, da garantista, replicavo che il “pare” non mi bastava anche se è vero che se le cose non si chiariscono alla base, poi si alimentano le supposizioni, anche le più fantasiose. L’ultimo interlocutore ha quindi chiosato: “Va bene, ma io cittadino che voglio sapere questo o quello, a chi mi posso rivolgere? Come si fa a vedere i Bilanci e gli altri atti politici e amministrativi?” Già, come si fa? Sarebbe il caso di introdurre non solo la Trasparenza come concessione dei Partiti nei loro Programmi elettorali ma anche un meccanismo oggettivo che permetta a chiunque di poter porre delle domande e avere delle risposte.