Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Tiemme licenzia mamma inidonea
E’ questa la storia di una mamma licenziata, perché perde i requisiti psicofisici per fare il suo lavoro da autista. Non è accaduta a Chiusi ma ad Arezzo, l’azienda è la Tiemme, la stessa che svolge il servizio anche da queste parti e la storia merita di essere conosciuta perchè parla da vicino a tutte le donne e a tutti i lavoratori che per qualche ragione, presto o tardi, diventano inidonei alla mansione. La crisi impone a tutti di risparmiare ma non sermbra questo il modo più corretto. Anche dove il sindacato è debole non pare accettabile una ingiustizia del genere.
La lettera aperta che pubblichiamo è quella spedita da Dante de Angelis, il rappresentante del personale alla sicurezza delle Ferrovie dello Stato che fu licenziato e poi riassunto su sentenza della magistratura, per aver denunciato problemi di sicurezza sugli eurostar.
Ai presidenti, della Regione Toscana Enrico Rossi, della provincia di Arezzo Roberto Vasai e al Sindaco di Arezzo Giuseppe Fanfani
Gentili Presidenti ed egregio Sindaco,
nella mia attività di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e portavoce della rivista dei macchinisti, “ancora in marcia”, sono venuto a conoscenza di quella che ritengo una profonda ingiustizia ai danni di una mamma lavoratrice, autista di autobus, dipendente della Tiemme spa, azienda di trasporto pubblico con sede ad Arezzo, che potrebbe riproporsi per tutti i lavoratori del settore.
Alla visita sanitaria propedeutica per il rientro al lavoro, dopo due gravidanze ed alcuni anni di assenza per “aspettativa”, le è stato riscontrato un abbassamento della vista tale da mantenere i requisiti solo per la patente “B” ma non quelli per la patente “D” pubblica.
Per questo, nei giorni scorsi, l’azienda le ha notificato un avviso di esonero definitivo dal lavoro, cioè un licenziamento, a firma del direttore, Piero Sassoli, perché “non esistono in azienda posti disponibili in azienda prospettabili per una Sua eventuale ricollocazione” anche alla luce dei “forti tagli del servizio e del personale necessario”.
Certo della sensibilità al tema, chiedo, nell’ambito delle rispettive prerogative istituzionali un Vostro cortese interessamento.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 20 febbraio 2011 alle 00:25, ed è archiviato come ECONOMIA, SOCIALE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
I commenti sono disattivati.
circa 13 anni fa
..un esempio delle conseguenze che derivano dal punto di vista con cui si percepisce la Vita. Osservazioni scientifiche hanno rivelato che il microcosmo ed il macrocosmo sono “collegati”. Esiste un “TUTTO” dove ogni cosa è una parte integrale di tutte le altre. Immaginiamo un orologio vecchio stampo, pieno di rotelline, tutte differenti. tutte egualmente importanti. Questa immagine, BEN FISSA NELLA MENTE, potrebbe favorire un mondo basato su un reciproco rispetto che non viene da ideologie o imposto da leggi, ma deriva dalla piena consapevolezza che siamo tutti delle meravigliose rotelline, tutte differenti tutte ugualmente importanti. L’immagine che abbiamo in mente è quella evocata dal termine “Evoluzione” dove la rotellina che “corre più veloce” è avvantaggiata su quella che corre meno veloce. Dove la rotellina con meno “dentini” è svantaggiata rispetto a quella con più….e via dicendo. Dove il futuro risiede in una non ben specificata rotellina che acquista cosi più importanza. Nel concetto di Evoluzione è il cambiamento che avviene nell’individuo che determina il futuro sviluppo della Vita. Penso che questo punto di vista non potrà far altro che dare una grande pacca sulla spalla dell’EGO, con conseguente spargersi dell’egoismo.
circa 13 anni fa
..che i costanti cambiamenti a cui tutte le cose sono soggette durante il passare del tempo influiscano sul soggetto (sia esso organico o inorganico) mi sembra chiaro. Il grande Darwin lo ha dimostrato con i suoi studi. Il problema è questo: possono, questi cambiamenti, incidere sull’essenza dell’organismo o sono solo una manifestazione di Vita? La giraffa, per esempio, “subisce” cambiamenti perchè E’ una giraffa, o sono i cambiamenti che l’hanno fatta diventare giraffa?…….
circa 13 anni fa
Sig.Donatelli, quale sarebe quello giusto ? Io immagino che lei mi risponda:”quello nel quale la gente non possa prendere i forconi perchè il pane ce l’ha e quindi la ricchezza sia ripartita equamente”.Ma a tale quesito c’è sempre qualcuno che ” gli prude” ripartirla equamente poichè amministra qualcosa che lo crede suo e crede che tale fatto sia connaturato alla limitatezza ed al carattere degli uomini. e pensa che sia un fatto naturale.Occorrerebbe superarlo questo limite, e crede che un bell’aiuto lo si darebbe proprio al fatto che la gente non possa più prendere i forconi o che si scanni per un tozzo di pane, o che fugga dai propri paesi. O no ?Qualcuno le risponderebbe: ”ma che vuole Donatelli, è la globalizzazione che unisce il mondo e lo mette in relazione e che così facendo lo fa cambiare…..” c’è da chiedersi quale meccanismo economico ed ” evolutivo” l’abbia evocata ed a chi giovi….a tale domanda non è neanche tanto difficile rispondere, ma sulle conseguenze di tutto questo forse i beneficiati avrebbero qualche reticenza…..
circa 13 anni fa
per una volta tanto sembra che il Sig. Sacco ed io la pensiamo nello stesso modo! “Occorre ripensare profondamente e radicalmente al modo di come vediamo la Vita”. VITA = EVOLUZIONE o EVOLUZIONE = VITA, questo è il modo in cui vediamo la Vita ergo “il modo” è “sbagliato”.
circa 13 anni fa
Appunto Donatelli, occorre ripensare profondamente e radicalmente al modo di come vediamo la vita, per il semplice fatto che nel modo di come l’abbiamo concepita attualmente, non funziona e porta il mondo e tutti verso l’abisso.La prerogativa esistenziale del mercato è quella che lei ha detto: ”un sempre più alto profitto”.Guarda caso che chi si oppone al cambiamento di questo status sono i beneficiati.C’è chi dice che certe teorie sono superate e sono da buttare a mare. A me non sembrerebbe.Se i popoli prendono i forconi e scendono in piazza per il pane vuol dire che c’è qualcosa di molto profondo che deve essere cambiato.Chi evita questo e chi lotta per arrestare questo processo se ne rende corresponsabile delle conseguenze.Ma la cosa più meschina è che chi lavora per frenare, questo lo sa bene, ma per fortuna riesce a coinvolgere sempre meno gente di quanta ne coinvolgevano non molti decenni addietro….
circa 13 anni fa
d’accordo su tutto, ma se il principio E’ ; – un sempre più alto profitto – e non un più o meno costante profitto, non vedo come non si possa “sfruttare” la mano d’opera, l’unico campo cha da ampi spazi (purtroppo) al, un sempre più alto profitto. Un esempio, per tutti. Tempo fa una grande azienda pubblicò i suoi profitti per l’ultimo trimestre; 420MILIONI di sterline……30MILIONI in meno del trimestre precedente. La notizia fu seguita dal commento: “Ora l’azienda dovrà lavorare sodo per riguadagnare la fiducia dei suoi investitori” (?) Forse dovremo riflettere sul perchè di una tale assurda affermazione, che riguarda tutto il mondo del commercio….e, forse, il modo in cui vediamo la Vita.
circa 13 anni fa
Il nodo sono sempre i soldi e se questi si sostituiscono alla politica allora-senza scadere sul qualunquismo- avvengono tali ingiustizie. Dovrebbe riflettere la sinistra quando amministra tali aziende e spesso diventa ancora più odioso il carattere del ”modus administrandi” che si riversa a danno di chi ci lavora. I lavoro ed i suoi dirittti dovrebbero essere la prima cosa ad essere salvaguardati, ma è qui sempre lo stesso fondamentale dilemma, spesso irrisolvibile di come si possano in tempi di crisi mantenere i posti di lavoro e nello stesso tempo tendere a quel profitto necessario per portare avanti una azienda che dà servizi.E’ difficile che vi possa essere un uscita da tale dilemma.Ma una cosa è certa, la” governance” fin’ora ha premuto sul lavoro come unico mezzo per fare profitto, ed i risultati reali della crisi sono sotto agli occhi di tutti, anche perchè, ritornando al vetero dualismo economico (che tanto vetero non è, ma dà i suoi effetti in maniera molto attuale) lavoro-natura-capitale, chi è stato sempre più compresso è stato il mondo del lavoro, e dietro a tale mondo c’è la persona.A coloro che scuotono la testa di fronte a tutto questo, con il sorrisetto ironico”alla Sacconi” farei provare l’esperienza materiale della Cassa Integrazione o a mantenere una famglia con 600-700 euro al mese. Il sorrisetto ironico sbiadirebbe in pochi secondi,ne sono
non sicuro, ma super sicuro…..Ed allora occorrerebbe che la sinistra si ponesse il dilemma della possibilità o meno di far funzionare il ”capitalismo”-pardon il mercato (capitalismo non è più di moda)con i metodi con i quali ha funzionato fin’ora oppure cercare di cambiarlo.Certi metodi adottati nella storia non hanno funzionato, ma non vuol dire che altri non possno funzionare.C’è da inventarli d’accordo, ma di fronte
a chi olia il meccanismo esistente per farlo funzionare meglio pensando che la via sia quella in un mondo globalizzato, c’è solo da dire che abbia smarrito la strada di casa ed abbia perso tutta la sua carica ideale ed anche morale.
circa 13 anni fa
Come al solito le donne pagano sempre doppio. Anche nelle aziende amministrate da gente di sinistra.
Un posto per una mamma che rientra dalla maternità con inidoneità al ruolo che ricopriva non si trova. Intanto i vecchi consigli di amministrazione che costano assai di più rimangono tutti in piedi nonostante la fusione e i tagli del governo.
Ci vorrà la rivoluzione per mandare a casa questi amministratori. Altrimenti non si smuovono dai loro CdA.