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La primavera della politica
E’ stato piacevole per me giovedì sera. E’ stato come partecipare di nuovo ad una riunione studentesca. Così mi sono sentita.
Il comprensibile educato impaccio iniziale, persone normali, pochi politici fortunatamente. Non mi è dispiaciuto per niente aver fatto il sacrificio di uscire di casa dopo cena in inverno, nonostante la mia pigrizia.
Servono questi incontri, anche per riappropriarci del rapporto umano nel confronto. E’ un aspetto diverso, che forse non a tutti interesserà, ma vedersi in faccia a volte fa bene, sdrammatizza e ci fa prendere meno sul serio. Ho ascoltato e non sono intervenuta, un po’ per imbarazzo, nonostante conoscessi tutti.
Al di la della politica contingente e spicciola, del PD, di Sel e di Rifondazione, del “lista civica o no”, quello che realmente mi ha interessato è stato che il costituito Comitato, tra i propri obiettivi si è posto “il controllo” (richiamato anche da Luciano Fiorani nell’articolo https://www.chiusinews.it/?p=10532). Trovare altre persone che la pensano come me, sotto quest’aspetto, mi conforta non poco.
Ho sempre pensato che chi è eletto ad amministrare la cosa pubblica sia un dipendente dei propri amministrati. Non riceve un assegno in bianco da spendere come vuole, ma una delega e nemmeno tanto ampia. A Chiusi per anni l’imperativo è stato: non disturbate il manovratore! E sembrava che alla maggioranza delle persone stesse bene. Molto frustrante. La cosa strana è che questa politica del “mi potrete giudicare solo al termine del mio mandato”, era sostenuta strenuamente anche da molti di quelli che oggi ascolto infervorarsi nel sostenere la tesi opposta, e peggio, che vedo scandalizzarsi per come sono andate le cose fin’ora. Mah!
Spero veramente che le cose cambino e che un gruppo di cittadini, pochi o molti, faccia capire a chi sarà eletto che, siccome gestisce le cose di tutti, è sottoposto costantemente alle critiche, al controllo di tutti ed è chiamato al confronto con tutti.
Mi piacerebbe che altri incontri fossero programmati, anche per approfondire meglio alcuni aspetti (come l’interessantissimo intervento di Paolo Scattoni sull’urbanistica di Chiusi e sul Piano Strutturale). La primavera si avvicina, vogliamo provare ad uscire dal letargo prima che ci murino l’uscita della tana?
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Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 20 febbraio 2011 alle 00:26, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
……c’è qualcosa che non mi torna……Città della Pieve e Chiusi hanno lo stesso partito……la differenza da come si comporta nelle due Città mi sembra ovvia……l’unica differenza che riesco a “vedere” è che Città della Pieve è in provincia di Perugia, mentre Chiusi è in provincia di Siena.
circa 13 anni fa
Quelli che mi danno da pensare non sono quelli che si sono accorti solo oggi di come è stato amministrato Chiusi in questi anni, ma quelli che ostinatamente e in silenzio continuano a difendere l’indifendibile, anche se sono sempre meno.
C’è poi da dire che gli ultras dell’ex sindaco che ancora ci sono (anche se calano a vista d’occhio) non hanno più il coraggio di uscire allo scoperto. Non se ne sente più uno. Non dico alle assemblee, ma neppure per strada o al bar.
E questo è un segnale evidente che non solo il clima politico in città è cambiato ma che quelle che un tempo (come dice Barni) venivano scambiate per posizioni da “visionari” oggi invece sono accettate come ovvie e naturali.
Se uno oggi si azzarda a dire pubblicamente che Chiusi è stata amministrata bene in questi ultimi anni passa davvero per “visionario”. Insomma le posizioni si sono invertite, solo certi esponenti del Pd non ne vogliono prendere atto.
Ma è solo questione di paura, sudditanza o convenienza. La ragione sta decisamente da un’altra parte.
Comunque vedremo presto se certi calcoli sono giusti o sbagliati, perchè ormai tra un paio di mesi o poco più la parola passa alle urne.
circa 13 anni fa
L’articolo di Maria Letizia Ceccuzzi è piaciuto anche a me e concordo con tutto.Io non ho potuto essere presente alla riunione ultima poichè impegnato altrove, ma una affermazione nel suo articolo si è evidenziata come un fatto ”preferenziale”: ”pochi politici fortunatamente”.Comprendo lo spirito di Maria Letizia nel proferire tale affermazione, ma vorrei riportare il lettore sul fatto di come tale affermazione sottintenda quasi un rigetto del fatto che una persona possa essere considerata un politico, e permettetemelo, tale concetto non lo condivido. Io sono sempre di quelli che ha sempre esaltato il concetto di politica fra le cose
più nobili che esistano ed il suo essere professata ed attuata lo ritengo cosa di alto valore. Lo svilimento della politica lo si deve certo alle persone e quindi sono sempre loro ad avere resonsabilità grandi di come la politica stessa sia consideratava dalla gente, ma il ”mestiere di politico” deve fruire di per se stesso di alta considerazione poichè la persona che accetta tale dovere -agisce formalmente per il bene della comunità, e dire che meno male non ci fossero dei politici alla riunione, non è bello, anche se riconosco che è a tali persone che si debba addebitare il fatto di non essere intervenute.Ma si sà, se si trasforma la politica in faziosità, allora tutto si allontana, ed i risultati sono quelli sotto gli occhi di tutti.Comunque Letizia, c’è bisogno di una nuova primavera e concordo con te,
proprio per dare alla politica con la P maiuscola le prerogative che le spettano d’autorità, qulle stesse prerogative che parecchi di quei politici non hanno dato fin’ora.
circa 13 anni fa
Condivido in pieno l’articolo di Maria Letizia (Ceccuzzi), in special modo quando scrive: “A Chiusi per anni l’imperativo è stato: non disturbate il manovratore! E sembrava che alla maggioranza delle persone stesse bene. Molto frustrante. La cosa strana è che questa politica del “mi potrete giudicare solo al termine del mio mandato”, era sostenuta strenuamente anche da molti di quelli che oggi ascolto infervorarsi nel sostenere la tesi opposta, e peggio, che vedo scandalizzarsi per come sono andate le cose fin’ora. Mah! “.
Quei “molti”, che ricoprivano incarichi all’interno dei DS, Margherita, oggi PD, o nella pubblica amministrazione chiusina, erano stati “avvertiti” di quello che stava succedendo e quale sarebbe stato l’andazzo dei tempi a venire. Ma coloro che si permisero di denunciare certi atteggiamenti, come ormai da tempo succede, furono presi per visionari, o peggio ancora tacciati da gente che voleva solo vendicarsi per fatti personali.
circa 13 anni fa
Maria Letizia Ceccuzzi scrive: “Spero veramente che le cose cambino e che un gruppo di cittadini, pochi o molti, faccia capire a chi sarà eletto che, siccome gestisce le cose di tutti, è sottoposto costantemente alle critiche, al controllo di tutti ed è chiamato al confronto con tutti.”
Questa è LA FRASE CHIAVE che sintetizza lo spirito del Comitato. Ed è, a mio parere, l’antidoto affinché il futuro sia diverso: la speranza va aiutata con l’azione. Allora magari si potrebbe aggiornare l’esordio in questo modo: “Le cose stanno cambiando e un gruppo di cittadini, sempre più folto, farà capire a chi sarà eletto…..”
circa 13 anni fa
Anche a me è piaciuta la serata di giovedì.
Ricostruire la politica a Chiusi sarà un lavoro lungo, perchè ormai i partiti si occupano soltanto della gestione del potere, mentre la gente normale ha a cuore, prima di tutto, la soluzione dei tanti problemi cui deve far fronte quotidianamente.
Un problema che a me piacerebbe discutere insieme ad altre persone è quello della nuova raccolta dei rifiuti.
Visto che il comune è stato totalmente carente di informazione e ancor più di sensibilizzazione capillare verso i cittadini spero che il Comitato permanente trovi il modo di occuparsi di questo problema, mettendosi anche in rete con altri gruppi che si occupano di queste tematiche.