di Luciano Fiorani

Chiusi(disi)nforma, altrimenti detto la Pravda di Chiusi, non va in ferie. Se ne possono trovare pacchi in tutti bar del paese. E in questo numero estivo ha voluto dedicare un ampio spazio alle mirabolanti realizzazioni dell’era Ceccobao. Perché, si sa, la lingua batte dove vuole il padrone. Del perché non si sia riusciti ad approvare uno straccio di piano strutturale in tutti questi anni, ovviamente, non c’è menzione neppure stavolta. Speriamo si tratti di un ultimo omaggio, di una “buonuscita”. Ai solerti redattori bisognerà, però, che qualcuno ricordi che la situazione è decisamente mutata. Con il capo a Firenze, in altre faccende affaccendato, e con i tagli prossimi venturi, è bene che si diano una regolata (non basterà aver abbandonato le copertine patinate), o si cerchino nuovi sponsor. Crediamo infatti che la nuova amministrazione difficilmente possa riproporci questo fastidioso bollettino della vittoria, che ad ogni uscita ha suscitato sempre maggiori perplessità. Si, perché quello che ha finito per infastidire molti cittadini non è soltanto il taglio smaccatamente propagandistico e il culto della personalità di uno solo, ma il divario abissale tra la rappresentazione di una Chiusi come paese della cuccagna e la ben più misera realtà quotidiana. I toni sempre sopra le righe, il voler spacciare per eccezionale qualsiasi intervento ordinario, il voler presentare qualsiasi iniziativa come straordinaria alla lunga hanno stufato più delle decine di foto di “lui” con la fascia.

Due esempi per chiudere: i chiusini sempre in festa e le scuole da primato. Pare che non facciamo che divertirci in questa città, quando invece si sa, che gran parte dell’anno bisogna emigrare nei paesi della zona per trovare qualcosa di interessante. Adesso c’è Orizzonti ma il 14 si chiude! Il Graziano da Chiusi vince qualche premio per ragazzi ed ecco che le scuole diventano da primato. Bravi gli studenti, certo. Però tutti sanno che sono ben altri i primati delle nostre scuole e qual’è la reale situazione scolastica del paese. Gli studenti sballottati in qua e in là, un asilo nido che ha bisogno dell’aria condizionata per poterci respirare l’estate e l’istituto superiore in affanno da anni e con iscrizioni ormai vicine allo zero. Ma per la Pravda tutto va bene madama la marchesa. Perso il senso della misura, per avere un po’ di sana e normale sobrietà bisognerà aspettare l’esito delle elezioni?