Caccia al libro mancante

di Chiara Cardaioli

I bibliotecari della Rete bibliotecaria e documentaria senese, ReDoS, hanno stilato una personalissima classifica dei 45 capolavori (15 per cinquantennio) di 150 anni di narrativa italiana, in occasione delle celebrazioni per l’unità d’Italia.

Consapevoli che questa classifica è parziale e che sicuramente qualche capolavoro è rimasto escluso, proponiamo un gioco: una caccia al libro mancante.

 

150 anni di capolavori della narrativa italiana

1861-1911

NIEVO Ippolito                           Le confessioni di un italiano (1867)

TARCHETTI  Iginio Ugo              Fosca (1869)

VERGA  Giovanni                        I Malavoglia (1881)

BOITO  Camillo                           Senso (1883)

COLLODI  Carlo                          Le avventure di Pinocchio (1883)

D’ANNUNZIO  Gabriele             Il piacere (1889)

DE ROBERTO  Federico             I Vicerè (1894)

FOGAZZARO  Antonio                Piccolo mondo antico (1895)     

DE MARCHI  Emilio                    Il cappello del prete (1898)

SALGARI  Emilio                          Le tigri di Mompracem (1900)

CAPUANA  Luigi                          Il marchese di Roccaverdina (1901)

PIRANDELLO  Luigi                     Il fu Mattia Pascal (1904)

SERAO, Matilde                           Il ventre di Napoli (1906)

ALERAMO  Sibilla                        Una donna (1907)

PALAZZESCHI  Aldo                     Il codice di Perelà (1911)

1912-1961

TOZZI  Federigo                        Con gli occhi chiusi (1919)

SVEVO  Italo                              La coscienza di Zeno (1923)

MORAVIA  Alberto                    Gli indifferenti (1929)

SILONE  Ignazio                         Fontamara (1930)     

VITTORINI  Elio                         Conversazioni in Sicilia (1941)

LEVI  Carlo                                 Cristo si è fermato a Eboli (1945)     

LEVI  Primo                                 Se questo è un uomo (1947)

PAVESE  Cesare                         La luna e i falò (1950)

PARISE  Goffredo                     Il prete bello (1954)

MERINI Alda                              La pazza della porta accanto (1955)

PASOLINI  Pier Paolo               Ragazzi di vita (1955)

MORANTE  Elsa                         L’isola di Arturo (1957)

GADDA  Carlo Emilio     Quer Pasticciaccio di Via Merulana (1957)

TOMASI DI LAMPEDUSA  Giuseppe     Il Gattopardo (1958)

CASSOLA  Carlo                                       La ragazza di Bube (1960)

1962-2011

BASSANI Giorgio                    Il giardino dei Finzi-Contini (1962)

BILENCHI Romano                Il gelo (1962)

ARBASINO Alberto                 Fratelli d’Italia (1963)

GINZBURG Natalia                 Lessico famigliare (1963)

SCIASCIA Leonardo               A ciascuno il suo (1966)

CALVINO Italo                        Le città invisibili (1972)

ROMANO Lalla                       L’ospite (1973)

ECO Umberto                         Il nome della rosa (1980)

MAGRIS Claudio                     Danubio (1986)

MARAINI Dacia                       La luna vita di Marianna Ucria (1990)

TABUCCHI Antonio                Sostiene Pereira 1994)

AMMANITI Niccolò                Io non ho paura (2001)

VASSALLI Sebastiano              La Chimera (2003)

PENNACCI Antonio                Canale Mussolini (2010)

Premi Nobel per la letteratura

 

                

  • #1 scritto da Sergio
    circa 14 anni fa

    “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern.
    Mi sembra doveroso assegnare un posto”al sole” all’opera di Stern in onore delle migliaia di militari periti nella campagna di Russia e all’attento politico, ambientalista, moralizzatore, uomo e nonno.
    Una grave perdita per la cultura e la politica italiana.

  • #2 scritto da Chiara Cardaioli
    circa 14 anni fa

    Accolgo l’invito di Vincenzo (Sorbera) e parto subito con Sandro Penna.

  • #3 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Di Eco romanziere, tranne la Regina Loana, ho letto tutto – meno “il cimitero”, già programmato ma “tentennante” :-) – e lo trovo – tranne Baudolino – di ottima qualità (ho faticato un bel po’ a entrare in “L’isola del giorno prima”, ma, finito di leggere, devo riconoscere che è un bel romanzo). Capisco che si possa trovare poco “accattivante”, ma, a chi piace, piace davvero tanto!
    “Agostino” di Moravia lo conoscevo come uno dei cult di mio padre (che però osannava il Marotta de “L’oro di Napoli” e il Pirandello di “L’esclusa”): non ho atteso di conoscere Carmine, mio cognato, per leggerlo :-)
    L’ultimo invito è alla lettura di un carissimo amico: quel “Trattato della lontananza” che, insieme alle poesie di “Menhir”, fa di Antonio Prete un autore di spicco della nostra contemporaneità. E un pensiero ai nostri poeti, lo vogliamo dedicare?

  • #4 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Anche a me l’Eco romanziere, dopo Il nome della rosa, non ha più convinto.
    Sto leggendo il cimitero di Praga, ma l’ho momentaneamente parcheggiato, per un più piacevole e divertente Odore di chiuso, l’ultimo romanzo di Marco Malvaldi.

  • #5 scritto da Luciano Gherardi
    circa 14 anni fa

    Almeno il Terzani dell”‘Ultimo giro di giostra” vogliamo metterlo? A Proposito di Umberto Eco, condivido quanto scritto da Leonora (gusti familiari?) perchè rilevo che Eco ha per sua fortuna una enorme quantità di registri, anche se non tutti mi convincono, tra questi quelli di gran parte dei romanzi. Ma anche nella sua attività di studioso, trovo grande differenza tra il “Trattato di semiotica generale” o “La struttura assente” e il povero ornitorinco, che non si riesce a finire.

  • #6 scritto da Chiara Cardaioli
    circa 14 anni fa

    Agostino di Moravia, me lo fece leggere il prof. De Vivo nell’estate tra il 2° e 3° Liceo… mi sconvolse

  • #7 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Si Vittoria, condivido la scelta della Morante. Non condivido il giudizio tranchant della Leonora. Quello di Eco non è illeggibile: è un libro tecnico, rivolto ad un certo pubblico e con finalità specifiche. Si può dire lo stesso a proposito di “Sulla metacritica della gnoseologia” di Adorno: è un titolo che, di suo, tiene (molto) distanti ma, se sono un epistemologo, è un titolo che mi intriga non poco. Comunque, a parte Kerouac , non puoi negare che Ferlinghetti ha un cognome italiano. Aggiungerei, per completezza, anche un certo Corso (peccato facesse Gregory) :-)

  • #8 scritto da Vittoria De Dominicis
    circa 14 anni fa

    Aggiungerei La storia di Elsa Morante (1974). Questo libro mi ha colpito profondamente, più di tutti quelli della Morante.

  • #9 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Già segnaliamo ogni mese un libro che, secondo noi, merita di essere letto.
    Se ci sono volontari per una “rubrica” più corposa, naturalmente, sono i benvenuti.

  • #10 scritto da Tiziana Marroni
    circa 14 anni fa

    Bellissima l’idea della rubrica di aggiornamenti letterari
    e musicali!
    Aggiungerei il sempreverde “Giornalino di Gianburrasca” di
    Vamba(alias Luigi Bertelli-1907).Da non dimenticare la
    Fallaci di”Niente e così sia”(1969) personale prima presa di coscienza della “tragedia Vietnam”.Al rogo “L’amore
    mancato” di Adele Grisendi(2007) ,noioso, scontato e
    privo di “pietas”.

  • #11 scritto da Silvy fuschiotto
    circa 14 anni fa

    Alessandro Baricco, Novecento

  • #12 scritto da Leonora Gherardi
    circa 14 anni fa

    Mi sembra cher, fino ad un certo punto, le cose siano andate come richiesto: inserire un LIBRO ITALIANO che ci si era dimenticati o che non potevano stare in un elenco cosdì risicato. Poi, ognuno è partito per ola tangente e sono spyuntati Kerouak, Ferlinghetti e chissà chi: Lasciamo perdere Kant e l’ornitorinco, uno dei libri più illeggibili di Eco. Torniamo al Diario minimo, consigliato da Scattoni. Provo ad aggiungere un li bro, ovviamente italiano, bellissimo e di scarsissima diffusione: Selva e torrente, di Gabriele Baldini, grande anglista e secondo marito della Ginzburg

  • #13 scritto da Chiara Cardaioli
    circa 14 anni fa

    Propongo di inserire anche “La ballata delle prugne secche” di Pulsatilla del 2006 (pazzoide trentenne pugliese, il suo blog è altrettato folle) e “Acciaio” di Silvia Avallone (2010)… chi sa se diventeranno capolavori.

  • #14 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Maria Letizia, “Kant e l’ornitorinco” è un saggio di filosofia teoretica (se ricordi, comincia chiedendosi che fine avrebbero fatto gli apriori kantiani se Kant avesse avuto modo di conoscere l’ornitorinco): ci credo che ti è rimasto un po’ peso :-) Era meglio leggere “Critica della ragion criminale” di Gregorio Michael – in realtà è una coppia di autori che vive a Spoleto; lui fa Michael Jacob e lei Daniela De Gregorio: li possiamo considerare italiani? -, un bel giallo ambientato a Konigsberg e con protagonista appunto Kant.

  • #15 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Per quanto riguarda Eco, mi state mettendo paura: l’avevo programmato in lettura al termine dello splendido regalo di mia moglie (Uwe Tellkamp, La Torre); forse lo rimando ;-)

  • #16 scritto da Stefano Marcantonini
    circa 14 anni fa

    Io mi propongo per una rubrica fissa riguardante le uscite musicali degne di nota.

  • #17 scritto da Francesco Storelli
    circa 14 anni fa

    Ringrazio Chiara (Cardaioli) per averci dato occasione di fare questo “gioco” così interessante e appassionante. Una proposta ai moderatori: perchè non farne una rubrica fissa? (Magari coordinata proprio da Chiara)

  • #18 scritto da Stefano Marcantonini
    circa 14 anni fa

    Per quanto riguarda la classifica proposta da Sorbera “se li conosci li eviti” metto l’ultimo libro di Melissa P “Tre”. Non l’ho letto io ma mia moglie e il suo disgusto è stato contagioso.
    Invece per chi non c’ha mai avuto a che fare consiglio vivamente Haruki Murakami. Grande scrittore contemporaneo giapponese e consiglio di partire con Tokio Blues per poi proseguire con L’uccello che girava le viti del mondo e Kafka sulla spiaggia. Fidatevi.

  • #19 scritto da Stefano Marcantonini
    circa 14 anni fa

    Ormai tanto la discussione è degenerata. Perdonate. Lessì On the Road all’età di quindici anni comprato nella libreria di Ennio Peppicelli in via Buonarroti. Lo divorai in poche ore e fu l’inizio del mio grande amore nei confronti della letteratura americana del novecento. Ovviamente nel tempo ho letto tutti i libri di Kerouac (sia romanzi che pensieri “acidi” oltre alle poesie) insieme a Ginsberg, Ferlinghetti etc ma mai ho ritrovato un senso di libertà e di benessere così ampio come in On the Road. Forse soltanto Americana del grande Don Delillo a tratti mi ha restituito quel profumo. E poi non dimentichiamoci che tutto il movimento libero del ’68 trova le sue radici in questo movimento che con la lettura pubblica del poema Howl di Allen Ginsberg nel 1955 dette il via ad uno dei periodi più affascinanti che la storia conosca. Quindi… giù le mani dal beat :-)
    Sul Cimitero di Praga sono abbastanza daccordo con Francesco. Non mi aspettavo certo un altro Nome della Rosa ma ero ben disposto. La prima parte è molto intringante poi però si perde in una girandola di nomi e fatti da perdere la testa tanto che lo stesso autore si sente costretto di dare una spiegazione di ciò a margine dello scritto. Però proviamo a darne una lettura in questo senso: ho trovato forti analogie con quanto si diceva e si faceva agli ebrei in quel periodo con quanto si dice e si fa agli islamici oggi. Il romanzo di Eco si ferma alla soglia del 1900. Cosa è successo agli ebrei dopo lo sappiamo tutti.

  • #20 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Storelli ci ha deviato dalla ricerca del buon libro mancante a quella del libro insopportabile.
    Accetto la deviazione e ne segnalo due, che hanno rappresentato per me, nel leggerli fino all’ultima pagina, una specie di masochismo letterario. Ma ero giovane, per dirla con Guccini.
    Sono Insaziabilità di Witkiewicz e Coppie di Updike.

  • #21 scritto da Maria Letizia Ceccuzzi
    circa 14 anni fa

    L’elenco sarebbe lunghissimo e molti dei miei libri ed autori preferiti l’avete già citati. Posso aggiungere però quelli del cuore? Credo che ognuno di noi li abbia. Uno che ho riletto recentemente e mi è piaciuto come quando ero bambina e prediligevo libri di avventura: “Sussi e Biribissi. Storia di un viaggio al centro della terra” di Paolo Lorenzini. Le vicende di due bambini buffissimi che avendo letto Verne, decidono di emulare l’Axel del più famoso viaggio. Ironico, moderno (anche se è stato scritto nei primissimi del ’900), da far leggere a tutti i bambini (e anche a molti adulti poco coraggiosi). Cassola: qualcuno si ricorda “La storia di Ada”? Mi dette un che di trasgressivo letto nell’adolescenza. Donne? Dacia Maraini: “Memorie di una ladra”, mi parve bellissimo. Il più palloccoloso? “Kant e l’ornitorinco” di Umberto Eco, mai finito di leggere ed ormai relegato nel ripiano più alto della libreria più scomoda. Francesco (Storelli), a me “Il partigiano Johnny” mi aveva tanto affascinato! Me lo hai distrutto…….

  • #22 scritto da Francesco storelli
    circa 14 anni fa

    A proposito di libri da sconsigliare, sto leggendo adesso “il cimitero di praga” di Eco: è di una noia mortale, assolutamente da evitare. Tra quelli da consigliare metterei invece il simpatico “almeno il cappello”di andrea vitali

  • #23 scritto da Francesco storelli
    circa 14 anni fa

    Ma dai Stefano (Marcantonini) ammettiamolo era un “pippone” ripetitivo che non finiva più. Anche nel beat c’è di meglio come gregory corso o ferlinghetti. Perdonami dai :-)

  • #24 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Francesco (Storelli) guarda che rischi :-) La beat generation è sacra, anche se Ferlinghetti non faceva niente per farsi voler bene e Kerouac coi suoi “vagabondi del dharma” ci metteva il classico “carico” (qui un ci so’ gusti: è proprio ‘na mazzata).
    Se devo dare un giudizio di “evitazione” mi rifarei alla Muller di “Il paese delle prugne verdi”: da consigliare solo a chi gli si vo’ male!
    Vediamo se riusciamo a farla, la classifica de “se li conosci, li sconsigli”: io metto la Muller delle prugne verdi.

  • #25 scritto da Stefano Marcantonini
    circa 14 anni fa


    Francesco storelli:

    … ( forse secondo solo a ” On the road” di Kerouac”, ma quello è stranieri). Come dice Sorbera “de gustibus…).

    …questa stroncatura non te la perdonerò mai. Giù le mani dal beat !

  • #26 scritto da Francesco storelli
    circa 14 anni fa

    Ora vado fuori tema. Penso che “il partigiano Jonny” di Fenoglio si il libro più noioso che abbia mai letto ( forse secondo solo a ” On the road” di Kerouac”, ma quello è stranieri). Come dice Sorbera “de gustibus…).
    Potrebbe essere divertente anchr una lista dei libri più brutti (quasi un “se lo conosci non ti uccide”

  • #27 scritto da Chiara cardaioli
    circa 14 anni fa

    Aggiungiamo anche Meneghello Luigi con Libera nos a Malo del 1963?

  • #28 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Certo un Flaiano ci va, e un’ultima notazione per Gesualdo Bufalino-Diceria dell’untore.
    Poi ha ragione Enzo (Sorbera), de gustibus…

  • #29 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Ah, e al Bianciardi di Luciano aggiungerei “Non comprate i libri, fateveli raccontare..” – non è narrativa ma una saggistica moooolto divertente -. E sempre nel “ramo” sceglierei anche qualche Flaiano.

  • #30 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Pasolini mi è molto controverso. Un vero e proprio “capolavoro” di narrativa non saprei riconoscerglielo – forse “Alì dagli occhi azzurri” si avvicina all’idea di compiutezza formale e di contenuto -. Mi “pento” del “Birraio” di Camilleri: molto più incisivo nella descrizione del carattere “nazionale” è “Il nipote del Negus”; e sostituirei il Calvino proposto con “Se una notte d’inverno un viaggiatore..”, il Gadda del “Pasticciaccio” con “La cognizione del dolore” e il Pirandello del “Mattia Pascal” con “I quaderni di Serafino Gubbio operatore”. Ma, si sa, de gustibus ….

  • #31 scritto da Stefano Marcantonini
    circa 14 anni fa

    Non sono molto “italianista” nelle mie letture ma a Gomorra di Saviano credo si dovrebbe garantire un posto. Quoto anche Sorbera per il Deserto dei Tartari di Buzzati e mi sembra strano l’assenza di Pasolini. Bella iniziativa

  • #32 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Si, Fenoglio mi era “balenato” e poi mi è sfuggito, come mi sono “sfuggiti” Rigoni Stern, Slataper, Maurizio Maggiani (Il coraggio del pettirosso), Ferdinando Camon, Malvaldi (Il gioco delle tre carte), Niffoi (La vedova scalza), Camilleri (Il birraio di Preston). Eh, la memoria non è più quella di prima :-)
    Mancano molte donne, tra cui la Deledda. E manca la nostra ricchissima letteratura regionale: c’è da perdersi.

  • #33 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Aspettavamo curiosi la segnalazione di Enzo (Sorbera) e puntuale è arrivata. Non uno ma un elenco, allora mi permetto di aggiungere ai già citati Ledda (Padre padrone), Lussu (Un anno sull’altipiano), Bianciardi (La vita agra), Fenoglio (Il partigiano Jonny), Fallaci(Lettera a un bambino mai nato), Prezzolini (Scritti) e perche no? Il piatto piange di Chiara.
    Ma il libro più significativo, secondo me, nell’elenco già c’era: I VICERE’ di Federico De Roberto.

  • #34 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    una SORTA, sccusate i refusi :-)

  • #35 scritto da enzo sorbera
    circa 14 anni fa

    Un’elencazione di questo tipo ha di mira una sorte di “biblioteca universale” e, comunque, a suo modo, ognuna è completa e “perfetta”. Per quello che mi riguarda, aggiungerei l’elenco qui sotto, eppure, anche qui, mancano ancora “mostri” come Buzzati (il Deserto dei tartari), Brancati (Don Giovanni in Sicilia), Malaparte (La pelle), Pratolini, Prezzolini, Saba (Ernesto), e tanti altri che magari verranno in mente in seguito :- Propongo che il tema sia “i 1000 romanzi italiani che portereste con voi sulla luna” (perché poi ci sono i poeti…..)
    Giov.Batt. Bazzoni, Racconti storici 1832
    Gian Pietro Lucini, Epistola apologetica 1897
    Filippo Tommaso Marinetti, Uccidiamo il chiar di luna! 1911
    Carlo Bernari, Tre operai 1934
    Anna Maria Ortese, Il mare non bagna Napoli 1953
    Giovanni Papini, Il diavolo 1953
    Riccardo Bacchelli, Il mulino del Po 1957
    Giuseppe Ungaretti, Il Deserto e dopo 1961
    Edoardo Sanguineti, Capriccio Italiano 1963
    Giorgio Manganelli, Hilarotragoedia 1964
    Camillo Sbarbaro, Quisquilie 1967
    Stefano D’Arrigo, Horcynus Orca 1975
    Giovanni Testori, Conversazione con la morte 1977
    Paolo Volponi, Il pianeta irritabile 1978
    Giuseppe Pontiggia, Nati due volte 2000
    Alessandro Baricco, Questa storia 2005
    Goliarda Sapienza, Io, Jean Gabin 2010

  • #36 scritto da Paolo Scattoni
    circa 14 anni fa

    Bravi, avete fatto bene. Se aveste inserito il libro di Eco “Diario minimo” poteva essere utile per comprendere l’elogio di Franti.

  • #37 scritto da Chiara Cardaioli
    circa 14 anni fa

    Ci siamo dimenticati di inserire, nel primo cinquantennio, Cuore di Edmondo DE AMICIS .

  • #38 scritto da anna duchini
    circa 14 anni fa

    Sono tanti i libri che potrebbero essere inseriti nell’elenco, Uno che mi è molto caro è IL RESTO DI NIENTE di Enzo Striano (1986), un affresco di Napoli nel periodo della breve repubblica partenopea.
    Un libro che mi ha fatto scoprire la capitale del sud con la sua vitalità, la sua raffinatezza e le sue contraddizioni.

  • #39 scritto da lucianofiorani
    circa 14 anni fa

    Il primo che mi viene in mente è “Il cardillo addolorato” di Anna Maria Ortese del 1993.

  • #40 scritto da Chiara Cardaioli
    circa 14 anni fa

    Nel senso che abbiamo fatto un poster e lo spazio consentiva soltanto 15 titoli per cinquantennio (quelli sopra elencati), ma potremmo estendere la lista e trovare in totale 150 capolavori della narrativa di questi “primi” centocinquanta anni del nostro Stato

  • #41 scritto da Nicola Nenci
    circa 14 anni fa

    Nel senso che possiamo proporne uno a scelta, o che il libro mancante è già stato deciso e dobbiano indovinarlo?

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