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Senza una resa dei conti nel Pd non vedo alleanze stabili e definitive
Non credo che la situazione sia così semplice come illustrata da Luciano Fiorani nel suo articolo: “Un “ruffiano”o una levatrice della storia?” perché lui da per scontato uno schieramento di forze che scontato non è affatto. Mi riferisco al ruolo di quelli che definisce “rinnovatori” del Pd, dati per pronti ad un’alleanza elettorale ma in cerca di un “ruffiano” per ammogliarsi. Fiorani ha dimenticato un elemento basilare: la rappresentanza ufficiale del Pd. E’ chiaro infatti che la lotta intestina tra i due schieramenti tende a questo e fino a che non ci sarà questa decisione, ruffiani o non ruffiani, non ci potranno essere alleanze elettorali trasparenti e definitive perché qualunque accordo potrebbe perdere efficacia nel giro di breve tempo. Per qualsiasi tipo di cartello è fondamentale conoscere l’identità precisa dei partecipanti, che siano politici o civici, e ad oggi l’identità precisa dei “rinnovatori” è sconosciuta e lo rimarrà fino a che non ci sarà un pronunciamento ufficiale del Pd.
Mettiamoci per un istante nei panni dei componenti i due gruppi. Non sono i pochi dissidenti che, inascoltati, se ne vanno, sbattono la porta e creano una lista alternativa. Qui si tratta di due formazioni che rappresentano la metà esatta del gruppo dirigente. E’ normale e giusto che ambedue lottino per avere il riconoscimento ufficiale del partito. Ciò che non è normale è che nessuno faccia niente per averlo democraticamente ma sembra che tutti lo cerchino per vie occulte perché altrimenti non si comprende il perché ancora non si sia usciti da una situazione che sta bloccando da mesi il normale percorso politico che porta alle elezioni amministrative. Un percorso logico e responsabile avrebbe richiesto un minimo di rispetto, se non per tutti gli elettori, almeno per gli iscritti al partito dimostrando loro che servono a qualcosa di diverso dal lavorare per la festa dell’Unità o dal distribuire la pubblicità elettorale.
Per dare una tale dimostrazione minima bastava riunire l’assemblea di tutti gli iscritti del partito, illustrare le due mozioni e far votare. Dopodiché i perdenti avrebbero potuto trarre le proprie conclusioni e scegliere le successive mosse. La dimostrazione massima sarebbe stata l’indizione delle primarie, ma di questo abbiamo già ampiamente dibattuto. Qualcuno può spiegare perché questo non è avvenuto? Qualcuno può spiegare, sempre per rispetto dei cittadini, come si intende uscire dalla situazione odierna, frutto di tutta una serie di errori gestionali? Fino a che queste domande non avranno una risposta temo che l’analisi ottimistica di Luciano Fiorani sia al di fuori della realtà.
L’unica cosa certa è che siamo in notevole ritardo per compiere un percorso partecipativo che rischia perciò di non esserci. I cittadini devono essere informati di tutto questo perché sono pochi quelli al corrente. Chi ha un po’ di senso civico dovrebbe perlomeno impegnarsi in questo compito per far sì che un forte movimento di opinione solleciti e aiuti lo sblocco della situazione oppure dia forza ad una soluzione alternativa.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 7 marzo 2011 alle 00:04, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Ossequioso,riverente,che si conforma alla volontà altrui,all’autorità,al giudizio (altrui) !
circa 13 anni fa
Scusa niccolò, se non erro , deferente significa colui che è rispettoso dell’altrui volontà giusto?…..tanto per farsi capire meglio!
circa 13 anni fa
Come no!erano assessori deferenti !
circa 13 anni fa
Non c’erano nemmeno le persone che attualmente sono in SEL?
circa 13 anni fa
…non esisteva !
circa 13 anni fa
Il bollo non è in questo caso una garanzia di qualità. Da semplice iscritto al PD non ho trovato nei canali di partito l’informazione di cui avevo bisogno. Se c’è stata informazione è perché alcuni, e soprattuutto una persona (Gisella Zazzaretta) interpretando lo spirito e gli statuti del PD hanno fornito l’informazione di cui erano in possesso. Allora che c’entra il bollo? Niente di niente.
Il problema è sempre il solito, quando si arriva alle decisioni che contano c’è sempre qualcuno pronto a giocare per il giaguaro. Sarà interessante valutare questa vicenda a bocce ferme.
circa 13 anni fa
Riprendo quanto detto da Paolo Scattoni per ribadire che chi vuole creare un’alternativa deve rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro celermente, parlando direttamente agli elettori ed illustrando loro la situazione che si è creata e le relative responsabilità, senza contare su presunte adesioni politiche che non fanno altro che allungare i tempi. Poi, chiunque vorrà, quando avrà maturato le debite decisioni, potrà o meno aggregarsi. Coltivare sogni è allettante ma rischia di farci svegliare troppo tardi e quindi con l’unica possibilità di accettare o meno la realtà che nel frattempo è maturata nostro malgrado.
circa 13 anni fa
Non posso che concordare con la previsione di Cioncoloni e Sorbera, sarà difficile che i cosi’ detti rottamatori, che tra le proprie file annoverano personaggi che della politica ne hanno fatto una vera e propria professione, possano uscire dal partito per creare una alternativa al PD. Secondo me il ricorso all’autosospensione e’ stata l’estrema ratio, in mancanza del controllo della situazione, per delegittimare il segretario (cercando l’appoggio di Siena) far commissariare il partito e ottenere un candidato sindaco ben voluto per ritornare ad avere un ruolo decisionale nella politica locale. Un ultimo appunto sul ruolo di Sel che viene spesso assunto come icona della discontinuità’, ma quando sono stati votati i progetti per lo stadio e la pensilina Sel dove era?
circa 13 anni fa
stefano (marcantonini) la soluzione alla quale penso io la conosci da tempo e se qualche mese fa in molti mi ridevano dietro in questi giorni si intravede come l’unica possibile per assicurare un futuro a chiusi, se poi continuiamo tutti con i tatticismi, i distinguo, le puzze sotto al naso, è un altro discorso, e comunque la soluzione è quella di un’aggregazione dei partiti alla sinistra del pd, di cittadini non organizzati ma che su questo blog e se vuoi sempre più spesso anche per la strada si fanno sentire con un certo tipo di opinione, e di chi in questi giorni nel pd da autosospeso si stà muovendo e nella forma che vorrà, accomunati da un programma comune sul quale il dibattito di questi mesi non lascia dubbi. fuori da questo c’è solo la continuità con il passato.
circa 13 anni fa
Anna(Duchini) anche te non scherzi in quanto ad ”accetta”, ma anch’io poi poi la vedo così,come tu dici. Solo che per far passare la tua istanza ed il tuo modo dentro la macchina dei partiti mi sembra più facile scalare il Monte Bianco da ”gnudi”.La sostanza la condivido, ma il modo-al punto di dove stanno le cose- mi lascia alquanto dubbioso che si possa realizzare….
circa 13 anni fa
Non mi pare che i “dissidenti” PD abbiano mai espresso l’intenzione di “far fagotto”, né che si siano pronunciati in termini “scissionisti”; anzi, mi pare il contrario: tutte le loro “esternazioni” si tengono nel solco del contributo, non della spaccatura (la stessa autosospensione è un escamotage per non rompere niente, ma fare solo rumore). Pretendere di aggregarli ad una lista alternativa può essere fatto solo d’ufficio ma credo che sarebbero i primi a dire no e un ingombro fastidioso anche per i recalcitranti alleati che li vedessero “appioppare” (scusate i termini grossolani, ma occorre capirsi).
circa 13 anni fa
Si torna a discutere sulle formule e si perdono di vista i problemi e le persone. Non c’è bisogno di nessun bollo per proporre soluzioni ai problemi del paese e scegliere le persone adatte a questo compito. Se si concretizzasse un’alternativa all’attuale blocco di potere e d’affari non serve alcun pronunciamento di partiti di sorta perchè tutti gli elettori sono in grado di valutare il valore delle persone con le loro storie e le posizioni che sui problemi del paese hanno già assunto (No a Querce al pino, Piano strutturale con zero nuovi metri cubi, trasparenza ecc…).
Il resto serve solo a dare importanza a segreterie e alchimisti che nulla hanno dato a questa città, se non pensiline e stadi.
circa 13 anni fa
e la soluzione quale sarebbe secondo te e con quale scopo ?
circa 13 anni fa
e allora a tutte le cicale intellettuali che stanno sull’albero a cantare in attesa di soluzioni perfette e della città del sole faccio i miei auguri, prendiamoci la soluzione che il pd tirerà fuori dal cillindri all’ultimo tuffo poi però per i prossimi cinque anni non lamentiamoci.
se una soluzione possibile si stà concretizzando perchè non lavorare in quella direzione, se poi voi gourmet che pretendete l’assoluto sapete come realizzarlo fatecelo sapere.
circa 13 anni fa
Sposo in pieno quanto scritto da Cioncoloni e riprende in pieno un mio commento precedente. Ci si può arrotolare quanto si vuole in previsioni ma la realtà è una sola: c’è un PD che litiga al suo interno e che non giungerà ad atti clamorosi (esattamente come dice Miccichè) e ci sono due forze alternative a questo PD che sono SEL e Rifondazione. Allo stato attuale non vedo aggragazioni alternative possibili diverse da un gruppo formato da questi ultimi due. E il risultato quale sarebbe ? Esattamente quello previsto da Sacco in un altro post. Non mi piacerebbe per niente.
circa 13 anni fa
una cosa è certa, nel paese dopo anni si respira una gran voglia di cambiamento, le vicende interne al pd non hanno fatto altro che confermare la necessità di andare oltre uno schieramento di centro sinistra preconfezionato che tutti davano per già fatto, responsabilmente sel e rifondazione non lo hanno dato immediatamente per scontato marcando le loro differenze, sel da tempo ha discusso un programma ampiamente condivisibile. con tutti questi presupposti credo ci siano le condizioni per giungere alla definizione di uno schieramento che possa rappresentare le istanze di rinnovamento che si avvertono e che incarni anche la discontinuità con il passato che molti auspicano. gli autosospesi dal pd sono a metà del guado, ormai non possono incoerentemente rientrare nei ranghi come nulla fosse successo e credo che siano loro stessi a dover decidere in che modo sostenere un’aggregazione in grado di assicurare un futuro a chiusi.
circa 13 anni fa
continuo a pensare che coloro che non sono soddisfatti della politica del PD per queste elezioni possano procedere parallelamente a costruire un progetto senza chiudere a un eventuale confronto. In altre parole lavorare in trasparenza a programma, candidato sindaco e candidati in lista per poi avere, se possibile, un confronto con quanto emergerà nel PD.
circa 13 anni fa
Ma è davvero così importante la sigla? Non contano di più
le persone ed il contenuto? Se il “partito”inteso in senso istituzionale può avere ancora un peso per le politiche,
penso che ,nelle comunali, il cittadino voglia dare il
mandato a qualcuno che stima e di cui si fida.Se non si fida di chi gli viene imposto dall’alto , cosa fa? Non va a votare! E’ questo il momento per cercare un cambiamento,
ma in fretta, anche perchè coloro che candidati non dovrebbero ufficialmente essere stanno già chiedendo voti!
circa 13 anni fa
Nessuno vuole perpetuare il formalismo, però noi abbiamo sempre richiesto e sostenuto percorsi trasparenti. Non si può essere disposti ad abbandonare questi principi solo perché si prospetta qualcosa che ci potrebbe piacere. Uno schieramento non si può chiamare rinnovatore se si basa sull’ambiguità. La trasparenza, non il formalismo, impone che i cittadini sappiano se quelli che richiedono il voto rappresentano il Pd o no perché il Pd, volenti o nolenti, esiste e condiziona il voto di molti cittadini, a prescindere dalle persone che lo rappresentano, e questo i dirigenti lo sanno bene. E’ proprio per questo che i due schieramenti, non io, vogliono un pronunciamento ufficiale del partito ed è sempre per questo che, non ci illudiamo, non sottoscriveranno mai nessun accordo prima di conoscere l’esito della loro collocazione. Le soluzioni del genere che hanno vinto, e che io ho apprezzato, lo hanno fatto perché hanno avuto il coraggio di esporsi pubblicamente. Non mi sembra che a Chiusi ci sia stato, fino ad oggi, questo coraggio. Il mio articolo non è contrario alla soluzione che si prospetta ma solo di messa in guardia rispetto ad un ottimismo che non mi sembra avere basi concrete.
circa 13 anni fa
Non so se è questione di formalismo o di forma ma questo così detto gruppo dei 16 si presenterebbe come PD o come una componente “dissidente” che si allea in una Lista di Coalizione ma senza il proprio simbolo? Ecco la Forma che ritorna. Siamo sicuri che costoro siano, nel caso, disposti a chiamarsi in altro modo? Dubito che ci possano essere due PD uno verde e uno rosso (giusto per distinguerli). Mi pare anzi che fino ad ora io abbia sentito dire il contrario: “io sto qui, saranno loro ad andarsene, casomai”. Credo che il nodo sia questo. Certo è anche un nodo formale ma spesso la forma si rivela sostanza. In politica poi, non ne parliamo.
circa 13 anni fa
Le obiezioni che pone Cioncoloni con il suo articolo al formarsi di uno schieramento rinnovatore si basano su una rappresentazione dei partiti che non esiste più da tempo. Nei mesi scorsi abbiamo assistito a tutto e di più e lo scoglio sarebbe “un pronunciamento ufficiale del Pd”? Ma di quale Pd? Quello di Siena, di Firenze o di Roma? Perchè quello di Chiusi su che vuoi che si pronunci?
Constato semplicemente che c’è mezzo gruppo dirigente del Pd locale che ha presentato un documento che è assai simile al programma di Sel, a quello che va chiedendo Rifondazione e tanta gente di Chiusi. Dov’è la stranezza se queste forze fanno un cartello elettorale per governare il paese? Per chi ha poca fantasia ricordo che soluzioni del genere hanno già vinto in diversi comuni. E secondo me, malgrado la nostra arretratezza politica, si può fare anche a Chiusi. E’ solo un problema di lungimiranza politica.
Se poi si vuole perpetuare il formalismo di una politica che sappiamo cosa può dare, accomodatevi pure. Ma, si chiaro, in questo caso il futuro che ci aspetta l’abbiamo già visto in questi anni passati.