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Il giorno della nostra consapevolezza
Oggi è l’8marzo, FESTA DELLA DONNA, in questi giorni andando a lavoro o girando per le strade ho visto come ogni anno le serate organizzate per festeggiare questa ricorrenza, e quest’anno come mai mi sono sembrate fuori luogo.
Credo che adesso sia il momento di fare una riflessione; mi piacerebbe pensare che l’otto marzo sia un giorno nel quale le donne si riappropriano di un ruolo che le spetta e che, ormai si vede come sempre più lontano; non molti giorni fa hanno sfilato in molte piazze d’Italia donne e uomini che reclamavano dignità; sono scese in piazza donne che esprimevano, non solo la loro indignazione ma raccontavano la loro forza perché sicure e consapevoli che sia possibile una trasformazione della società e della politica a partire dalla nostra soggettività.
Sono, siamo donne che lottano contro la precarietà e per i diritti del lavoro, convinte che un maggiore substrato sociale permetterebbe a molte di noi di lavorare, solo per fare un esempio, potendo lasciare i figli in strutture protette, permettendoci di mostrare tutta la nostra capacità e nello stesso tempo permettendo ai nostri figli di crescere insieme. Mi piacerebbe tanto che oggi fosse il giorno della nostra consapevolezza, veramente la festa della donna. Buon otto marzo a tutte noi.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 8 marzo 2011 alle 10:47, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Luciano Gherardi la polemica Martinozzi-Sorbera ci informa che qualche uomo si occupa anche della cura dei figli. Una più equa divisione del carico delle incombenze domestiche e dei tempi di cura e assistenza ai figli e agli anziani è un punto centrale nella parità tra uomo e donna.
Chapeau a Sorbera!
circa 13 anni fa
Che c’entra la polemica tra Martinozzi e Sorbera? E cfosa ci importa di cosa sta leggendo Sorbera. Hanno ragione le donne: gli uomini invadono qualsiasi per parlare di se stessi fregandosene dei problemi da cui si parte (quelli delle donne, che sono poi anche i nostri, se non siamo realtà separate).
circa 13 anni fa
Se volessi fare il censore andrei a vedere tutte le volte che ho scritto “ma due ore fa che ore erano”.
circa 13 anni fa
In questi 150 anni di unità d’Italia, si sono succeduti 53 Presidenti del Consiglio dei Ministri e 11 Presidenti della Repubblica. Tutti rigorosamente uomini.
Il mio auspicio ed augurio di fine 8 marzo è che il prossimo Presidente appartenga a Voi.
Sarebbe un gran bel successo per la nostra democrazia.
circa 13 anni fa
Martinozzi, se il disco lo canta per me, può riporre tutti gli attrezzi del “piccolo censore”: mio malgrado sono a casa per via della figlia malata. Quindi, in un giorno di libertà dal lavoro. Ciò nonostante ho provveduto ad aggiornare il sito del Comune, ho fornito supporto a due colleghi in difficoltà e, tra una piccola riparazione domestica e dei giochi con la bambina, ho trovato il modo di partecipare al blog e leggere parecchie pagine di un romanzo che mi piace molto.
circa 13 anni fa
Grazie. Ma a quell’ora i dipendenti comunali non dovrebbero lavorare ?
circa 13 anni fa
11.40
circa 13 anni fa
Una domanda : ma due ore fa che ore erano ?
circa 13 anni fa
ritengo che qualsiasi espressione sia da valutare positivamente quando si parla del sentimento dell’amore,della solidarieta’, della partecipazione, del ricordo e della memoria
grazie rita fiorini vagnetti
circa 13 anni fa
secondo me le forme contano poco, celebrazioni, compleanni, fiori o non fiori, viviamo ancora in una società profondamente maschilista, dove le donne hanno sul groppone il peso della famiglia e del lavoro, che spesso è anche meno remunerativo rispetto agli uomini, basti vedere le statistiche degli ordini professionali, le donne guadagnano a parità di posizione il 30% di meno, e soprattutto quello che manca è ancora il rispetto della pari dignità, non è raro sentire ancora discorsi del tipo se trovassi un chirurgo donna non mi faccio operare, al contrtario credo che le donne abbiano capacità date dalla loro forza e abnegazione che noi maschi neppure ci sognamo.
al tempo stesso però credo che molta responsabilità di ciò sia proprio delle donne, innanzitutto delle mamme che hanno il compito, insieme al padre naturalmente, di crescere i figli in una famiglia che non trasmetta valori maschilisti, e soprattutto devono, le donne, pretendere all’interno della famiglia ciò che gli spetta: leggevo qualche tempo fa le statistiche sulle differenze del tempo libero a disposizione di uomini e donne, fanno venire i brividi.
circa 13 anni fa
Carlo, è la differenza tra destra e sinistra: possiamo negare che sia importante, ma di fatto esiste ed è pesante.
Direi che le donne dovrebbero vivere l’8 marzo non come una ricorrenza, ma come un “compleanno”; vorrei, cioè, che fosse una data normale in cui festeggiare un altro anno ad assodare quanto abbiamo conquistato (tutti: non ci si salve, senza le due metà del cielo). Invece, siamo qui a tagliar fiori – che, au contraire, mi piacerebbe restassero ben saldi alle loro piante -.
circa 13 anni fa
Leggendo velocemente i due post di oggi sull’8 marzo ho avuto l’impressione che ci sia una differenza sostanziale, come tra l’usare la celebrazione di una ricorrenza, i suoi valori ed il sentirla, …tra convenzionalismo e autonomia di pensiero.