La Commissione di Garanzia del Pd apre un procedimento contro Luca Ceccobao

Tanto tuonò che piovve. Primapagina ha dato notizia di un procedimento della Commissione di garanzia di Siena nei confronti di Luca Ceccobao, in riferimento alla pubblicazione del “Gazzettino chiusino”.

Ecco quanto  si può leggere nel sito del giornale: E’ di ieri la notizia – trapelata e deflagrata come una bomba nelle stanze del Pd – che la Commissione di Garanzia provinciale del partito, esaminato il ricorso presentato da alcuni iscritti, in seguito all’uscita del famigerato “Gazzettino” nello scorso mese di novembre, avrebbe aperto un procedimento per violazione del regolamento, dello statuto e del codice etico del Pd, a carico degli esecutori e dei “mandanti” di quella pubblicazione. Ovvero nei confronti dell’ex sindaco Luca Ceccobao, dell’addetto stampa del Comune, Marrucci, e del direttore responsabile del Gazzettino, Maurizio Boldrini.

In una comunicazione inviata agli interessati e ai firmatari dell’esposto, la Commisione scrive che “negli articoli del Gazzettino verrebbero violati i principi contenuti nel Codice Etico del Pd e dopo il riscontro delle testimonianze rilasciate da numerose persone informate dei fatti nlele audizioni effettuate e riportate nei verbali, ritiene che sussistano gli elementi per dare l’avvio al procedimento… e alle sanzioni che derivano dalla violazione dello statuto e del codice etico del Pd”.

Dopo le primarie votate da mezzo partito, le successive dimissioni del segretario Giglioni ecco un’altra tegola per il Pd di Chiusi: l’apertura di un procedimento per violazione dello statuto del partito e del codice etico nei confronti di Luca Ceccobao ex sindaco e attuale assessore regionale. Non c’è pace nell’ulivo.

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  • #1 scritto da Giorgio Cioncoloni
    circa 14 anni fa

    Per una volta voglio fare il “piccolo Sorbera” e citare una frase di Montesquieu relativa alla legge del potere: “Chi detiene il potere, se non incontra limiti, è portato ad abusarne”. La classe politica, più o meno volontariamente, all’interno della società ha creato un fastidio diffuso per la politica e per i politici che porta a non avere più il controllo degli elettori sugli eletti. L’effetto di ciò è che il potere rischia spesso di cadere in mano a piccole cerchie di persone che si sostengono a vicenda e non incontrano più quei limiti che li dovrebbero far restare nell’ambito costituzionale del servizio ai cittadini. Il lavoro culturale da portare avanti è quindi quello di sensibilizzare la società a ritrovare quel controllo indispensabile per il funzionamento della democrazia.

  • #2 scritto da carlo sacco
    circa 14 anni fa

    Sig.Donatelli, quello che Lei dice della ”commissione centrale” che dovrebbe investigare di come si sia giunti a questi punti, dovrebbe- se lo facesse seriamente- rimettere in giuoco gli errori teorici e politici che sono all’inizio della storia di questo partito, fatti dal centro e dagli intellettuali e politici che lo hanno guidato.Non lo faranno, poichè mai l’hanno fatto.Tutto questo deve essere spinto e preteso dai cittadini che si riappropriano della politica.Tutto il resto, fino alle conseguenze odierne è ”puro automatismo previsto nelle cose”.Dovrebbe essere rivista l’artificiale ”fusione a freddo” voluta dai gruppi dirigenti ed imposta all’elettorato italiano ecc ecc.Ma è costume della politica italiana degli ultimi 20 anni quella di far sopportare conseguenze di tutto questo alle comunità, resistere fino all’ultimo uomo, salvo poi abdicare, per reinserisi surrettiziamente negli ingranaggi del potere per continuare quella vite senza fine che è anche causa dell’intreccio
    fra affari e potere stesso.E’ un meccanismo perverso ai quali gli uomini spesso soggiacciono anche senza loro diretta volontà e diventano strumenti di quell’ingranaggio che li stritola.Per porre fine a tale stretta mortale occorre che la gente si organizzi e riesca a cambiare il meccanismo, poichè sono quelle regole che producono la tragedia che direttamente ed indirettamente investe tutti.

  • #3 scritto da roberto donatelli
    circa 14 anni fa

    …..volevo scrivere che quello che porta a queste situazioni sono gli OBBIETTIVI (sviluppo economico e non sociale)…..e naturalmente il “sistema centrale”.

  • #4 scritto da roberto donatelli
    circa 14 anni fa

    Povero Ceccobao! Le sue colpe ce l’ha, ma non può essere il “solo”. Forse la COMMISSIONE DI GARANZIA DI SIENA dovrebbe anche investigare come si è giunti a questo in un PARTITO DI SINISTRA……ripeto non sono tanto i nominativi, ma, penso, che sia IL SISTEMA che porta le persone ad agire in una certa maniera…….che, certamente non è di sinistra.

  • #5 scritto da Paolo Scattoni
    circa 14 anni fa

    Non rientro nel merito della vicenda. L’ho già fatto a suo tempo e credo che basti. Da iscritto del PD vedo questo passaggio come positivo.
    IL PARTITO CHE SEMBRAVA PERSO C’E’ E DIMOSTRA CHE I SUOI ORGANI FUNZIONANO.
    I tempi lunghi della decisione della Commissione di garanzia ad un certo punto mi avevano portato a credere che quell’organismo fosse incapace di decidere. Me debbo ricredere. Da iscritto PD e da cittadino di Chiusi un sentito grazie a quelli che un tempo si chiamavano “probi viri” e che hanno dimostrato la loro probità con un’indipendenza di giudizio che fa loro onore.
    Certo ancora non c’è il definitivo riconoscimento di un responsabile di quell’ignobile operazione, volta a colpire molti, me compreso. Con questo atto però c’è chiara la posizione di un giudizio severo su quella operazione.
    C’è un giudizio politico chiaro: non sono questi i mezzi per condurre una battaglia politica. Sembra banale, è invece un segnale importante e il tempo ce lo confermerà.

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