Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Dal momento che Rifondazione Comunista è una forza politica comunista e anticapitalista che si batte affinché a tutti i livelli della società si sviluppi la libertà e la democrazia ritiene che in ambito amministrativo locale questo si debba tradurre nella ripresa di un ruolo primario del Consiglio Comunale che fino ad oggi è stato umiliato da una politica verticistica determinata da una interpretazione restrittiva della legge sulla elezione dei Sindaci.

Quella stessa legge, infatti, permette la riattribuzione reale di compiti fondamentali di amministrazione al Consiglio riattivando la collegialità e prevede anche l’attribuzione delle funzioni di Assessore a soli eletti per evitare la formazione di gruppi dominanti non sottoposti al parere degli elettori.

Ulteriore decisione preliminare per lo sviluppo della democrazia partecipata è quella della diffusione capillare e l’applicazione del vigente Statuto Comunale di cui la maggioranza dei cittadini ignora persino l’esistenza.

La libertà e la democrazia esistono solo se tutta l’attività amministrativa si basa sul principio costituzionale inderogabile, che l’interesse pubblico è sempre e comunque prevalente sull’interesse privato e che tutte le azioni dell’Amministrazione vadano nella direzione della liberazione dal bisogno per vincere la subalternità . Rifondazione Comunista non crede sia inutile ricordare che la democrazia esiste solo se ci sono regole certe e rispettate.

Prima azione dovrà essere la salvaguardia e la ripubblicizzazione dei servizi sociali e sanitari (acqua, ospedale, rifiuti, etc.).

Dato che le risorse disponibili, grazie all’azione ladronesca di questo tipo di società basata solo sul mercato, sono limitatissime occorre, fin d’ora, affermare che esse dovranno essere impiegate nella loro gran parte a garantire i bisogni primari della popolazione. Solo così sarà possibile cominciare a costruire un vero Progetto Sociale partecipato.

Queste scelte politiche, essendo alla base della ricostruzione di un tessuto istituzionale e sociale democratico abbisognano della rapida costruzione di strumenti di effettiva partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa di modo che l’Amministrazione, se necessario, possa chiamarli alla difesa dei loro diritti e delle loro libere scelte.

In questo quadro va inserita una reale ed onesta integrazione dei migranti.

Per esplicitare la sua idea di democrazia e libertà Rifondazione Comunista ritiene sia primaria la necessità della difesa della Costituzione, dei diritti e della qualità della vita.

Principi cardine della qualità della vita sono il diritto al lavoro, alla salute e all’istruzione.

Atti fondamentali per la salvaguardia a livello locale del diritto al lavoro sono il favorire il più possibile la continuità salariale, la formazione permanente e il controllo continuo di tutti gli elementi della contrattazione e della prestazione.

Per quanto concerne la salute occorre difendere con ogni mezzo la qualità e la quantità dei servizi presenti nel territorio eliminando prioritariamente l’aziendalizzazione della sanità e dei servizi sociali.

Parimenti dobbiamo destinare tutti i nostri sforzi alla salvaguardia della scuola pubblica e non applicare mai, nel rispetto della Costituzione, finanziamenti palesi od occulti alla scuola privata.

E’ compito prioritario dell’Amministrazione Comunale governare il proprio territorio salvaguardandolo e operando in termini di sviluppo economico con il criterio della sostenibilità, del rispetto della qualità della vita e delle vocazioni esistenti.

In questo quadro il dibattito, che deve necessariamente essere pubblico in tutte le sue fasi, sul Piano Strutturale si deve indirizzare sulla difesa del territorio, sulla sua fruibilità e soprattutto si dovrà indirizzare sul completamento e la ristrutturazione dell’edificato e sulla verifica delle progettazioni e non solo sulle destinazioni.

Per Rifondazione Comunista i settori principali di sviluppo sono : Agricoltura specializzata e di qualità, Commercio, Ambiente e Cultura.

Per quanto riguarda Chiusi occorre battersi a tutti i livelli perché torni ad essere punto centrale delle vie di comunicazione intermodale dorsale e trasversale (realizzando, ad esempio, finalmente la proposta secolare del collegamento ferroviario Ancona–Perugia–Chiusi-Grosseto).

La formazione delle risorse deve avvenire sempre secondo il principio della equità (progressiva, diretta e solidale) e con la lotta generale e ad oltranza alla evasione e alla speculazione.

Allo stato attuale negli Enti Locali non vi è più certezza finanziaria e delle risorse  e si aggraverà la situazione con l’aggiunta di nuovi balzelli. Occorre, invece, obbligatoriamente recuperare il più possibile cespiti ricostituendo gli strumenti di controllo e di gestione pubblica dei servizi fondamentali sottraendoli alla feroce privatizzazione palese o mascherata che sia.

INVITIAMO  FIN D’ORA LA CITTADINANZA AD UN’ASSEMBLEA PUBBLICA CHE VERRA’  INDETTA E OPPORTUNAMENTE  SEGNALATA PER DISCUTERE IL NOSTRO PROGRAMMA POLITICO PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI CHIUSI