di Luciano Fiorani

C’è all’interno del Pd una fazione che non intende ragioni. E come se nulla fosse successo in questi mesi, come un disco incantato, continua a ripetere : Primarie con Stefano Scaramelli candidato!

Ora, poiché l’universo mondo non finisce a Chiusi, e l’elezione di un sindaco, seppur importante non è la ragion d’essere di un partito proviamo a fare qualche ragionamento partendo da alcuni episodi significativi che hanno segnato la storia del Pd chiusino in questi mesi.

Alla festa de L’Unità, e siamo a luglio, vengono distribuiti dei questionari in cui si chiedono una valutazione sull’Amministrazione comunale e indicazioni programmatiche. Per sapere quello che iscritti, simpatizzanti e cittadini hanno scritto su quei questionari bisogna aspettare mesi. I risultati verranno presentati i primi di novembre. Fa scalpore che una percentuale altissima che richiede discontinuità con l’Amministrazione in corso. Esce un comunicato del Pd in cui spiega che discontinuità vuol dire che è cambiato il mondo e l’Amministrazione non c’entra per niente. Gisella Zazzaretta della segreteria comunale smentisce quel comunicato.

Qualche tempo dopo esce il Gazettino chiusino che attacca tutti e in modo particolare tanti dirigenti e esponenti del Pd (Giglioni, Nasorri, Ciarini, Zazzaretta…) e propone Stefano Scaramelli a sindaco. E’ un’operazione talmente smaccata e sfacciata che vengono interrotte le assemblee di circolo e di cui dovrà occuparsi la Commissione di garanzia di Siena. E’ di pochi giorni fa la notizia che per quella improvvida uscita è finito sotto inchiesta l’ex sindaco e attuale assessore regionale Luca Ceccobao punto di riferimento dell’area del Pd che vuole Scaramelli sindaco.

Dalle assemble dei circoli vengono alcune indicazioni per i possibili candidati, ne vengono designati cinque (Benicchi, Cardaioli, Zazzaretta, Ciarini e Scaramelli che è il più indicato, ma si parla di qualche decina di indicazioni), che saranno esaminati dalla segreteria del partito. Fatta questa audizione non se ne sa più nulla e tutto finisce nel dimenticatoio. Il Pd prepara poi il documento con cui dovrà presentarsi al tavolo delle trattative con gli altri partiti ma quel documento non viene votato da metà asemblea(11 a 11).

Cominciano le trattative e nel partito cresce il nervosismo tanto che metà gruppo dirigente si autosospende. Esce poi un comunicato ufficiale del Pd in cui si dice che la coalizione è bell’e fatta. Nuova smentita della Zazzaretta e Sel interrompe le trattative in attesa di un chiarimento. Giglioni è costratto a smentire, così come vengono puntualmente smentiti tutti gli annunci sulla designazione di Scaramelli a candidato del partito. Il Pd non ha ancora (e siamo a fine febbraio) un suo candidato!

E veniamo agi ultimi giorni. Si riuniscono in sedi separate due gruppi di dirigenti del partito, i filo-Ceccobao a notte fonda stabiliscono che ci saranno le primarie. Il giorno successivo Giglioni si dimette e quello appresso il Direttivo provinciale invalida la riunione (perchè evidentemente non la ritiene regolare) e spedisce a Chiusi un plenipotenziario: Panci.

In tutti questi mesi agli iscritti è stata data, dopo la presentazione dei questionari (novembre) una sola occasione di discussione. Ai cittadini neppure quella.

 In questo marasma però si vorrebbe che “tutto va bene madama la marchesa” e i più ostinati si chiedono: come mai non si vogliono fare le primarie?

Ma ci sono o ci fanno? Quale idea del Pd hanno in mente? L’autosufficienza non è più possibile neppure da quste parti e pensare di procedere a testa bassa contro tutto e contro tutti fa ridere (se non ci fosse da piangere) con Berlusconi ancora in sella e le gravi difficoltà a cui andranno incontro i comuni nei prossimi anni.

In ogni caso se la streccino fra loro ma sappiano che i cittadini non rimarranno a guardare e hanno già fatto chiaramente capire che una stagione si è chiusa definitivamente. L’assemblea del 18 alla saletta del teatro sarà un bel test. Provare per credere.