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Il fuoco che cova sotto la cenere
A due mesi dalle elezioni amministrative Chiusi attraversa una crisi politica e istituzionale che non ha riscontri a memoria d’uomo.
Il partito di maggioranza soffre il paradosso di essere stato commissariato per le divisioni interne e per non aver ancora ne’ un candidato ne’ un programma. Sedici membri dell’assemblea comunale si sono da tempo autosospesi ed il fatto la dice lunga sulla situazione del PD che sembrava essere monolitico ed avere un’egemonia incontrastata. Dagli altri partiti minori trapelano insofferenze, incertezze e divisioni.
Lo avevamo scritto alcuni mesi fa suscitando l’indignazione dei potenti di turno: il conflitto non è più come un tempo tra un partito e l’altro ma tra la casta dei politici che detiene e difende il potere e la popolazione. Manca il confronto, il dibattito, il dialogo e vengono meno la libertà e la democrazia. Per tutto questo sono diffusi in tutti gli ambienti sentimenti di delusione, scoraggiamento, pessimismo che diventa universale quando giungono le drammatiche notizie dalla Libia e dal Giappone.
Si rende sempre più evidente il fatto che dietro alla crisi politica ed economica c’è quella culturale e morale. Flebili voci si alzano a rivendicare una rivoluzione culturale che cambi il modo di pensare, che lo faccia più profondo e vero ma il più delle volte lasciano nell’indifferenza o, quando è peggio, vengono tacciate di idealismo e soffocate. Eppure nel cuore di ognuno arde ancora il desiderio di credere che il bene possa avere la meglio sul male, che l’autorità possa tornare ad essere considerata come servizio, la libertà e la democrazia prevalgano sul potere economico e gli interessi personali di pochi.
Ce ne siamo accorti nel plauso unanime che ha riscosso Roberto Benigni nel suo intervento al Festival di San Remo quando ha ricordato che l’ Italia è l’unico paese al mondo in cui la nostra cultura che, per dirla con Maritain, è classica, romana, cristiana, rinascimentale, ha preceduto l’istituzione dello Stato. Come è diffuso lo scoraggiamento così è diffuso questo sentimento di rinascita. C’è un fuoco che arde sotto la cenere dell’ipocrisia e dell’omologazione che non aspetta altro che essere acceso.
Proprio per questo è stato profetico e illuminato l’appello alla speranza e al risveglio delle coscienze che il nostro Vescovo ha gridato a tutti gli uomini di buona volontà all’inizio della Quaresima. Ed ha avuto la concretezza di indicare in una riscoperta della morale e in una “fede robusta” la via per vincere, dentro di noi, “l’indifferenza, il cinismo, il silenzio assopito e la paura”.
L’appello risuona particolarmente vero a Chiusi dove la Chiesa ha saputo creare, dal dopoguerra ad oggi, un’esperienza umana e cristiana singolare e straordinaria che ha informato tutte quelle realtà spirituali, culturali, sociali ed educative in cui si riconoscono, al di là delle differenti estrazioni partitiche, per lo meno due generazioni e che costituiscono l’originalità e l’anima buona della Città. Sotto la cenere dei compromessi, della spartizione del potere, degli squallidi intrighi dei potentati economici, cova il tepore di un fuoco buono che non si vede ma c’è. Grazie Eccellenza per avercelo ricordato ed averci invitato a farne scoccare la scintilla.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 16 marzo 2011 alle 00:07, ed è archiviato come POLITICA, RELIGIONE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Non manca molto alla presentazione delle liste e dei programmi. Vedremo questa benedetta “coalizione nella continuità” – tra la scorsa amministrazione Ceccobao e la futura – cosa riuscirà a proporci e come pensa, con gli stessi ingredienti, di porre rimedio ad anni di amministrazione che hanno fatto scivolare Chiusi sempre più in basso.
Vedremo se verranno accolte le sollecitazioni della Società civile finite nei questionari della campagna estiva d’ascolto del PD, quelle dei forum (mai fatti) e nel programma di SEL che è sotto gli occhi di tutti da mesi (anche se non si è mai saputo con quali paletti si presenterà al tavolo di coalizione). Vedremo come verrà “giustificato” un partito che non esiste sul territorio con l’IDV e quale rappresentanza invece gli verrà garantita.
Sicuramente fino ad ora un vero confronto con la Società civile non c’è stato, utilizzando il suo apporto in modo esclusivamente strumentale: “grazie dei questionari e grazie dei vostri contributi….poi vedremo se e come utilizzarli”.
Vedremo anche se tutti questi sedicenti democratici dei partiti verranno alla Assemblea del 18 marzo indetta non da una Lista civica ma “solo” da un Comitato di Cittadini che vogliono delle risposte.
Chiudo allora citando e condividendo anch’io le parole di Marco Fè: “Manca il confronto, il dibattito, il dialogo e vengono meno la libertà e la democrazia. Per tutto questo sono diffusi in tutti gli ambienti sentimenti di delusione, scoraggiamento, pessimismo”
circa 13 anni fa
“Manca il confronto, il dibattito, il dialogo e vengono meno la libertà e la democrazia. Per tutto questo sono diffusi in tutti gli ambienti sentimenti di delusione, scoraggiamento, pessimismo” Non in tutti i partiti manca il confronto, l’ho detto più volte anche nel blog, SEL ha dato la possibilità a tutti i cittadini che volessero di intervenire alle assemblee e agli incontri di costruzione del nostro programma, programma che è sul nostro sito da mesi e programma per il quale abbiamo chiesto aiuto a tutti i cittadini.
Io credo che ci sia un fuoco buono certo, ma mi auguro che sia un fuoco aperto a tutti, un fuoco laico, inclusivo che permetta a Chiusi di svilupparsi, di crescere, che permetta a Chiusi di mostrarsi per quella che è un grande paese ricco di cultura, ma perché questo possa essere vero, dobbiamo essere in grado tutti, come comunità Chiusi, come popolazione di Chiusi di fare un passo in avanti e pensare veramente la cultura come volano della rinascita, anche della rinascita economica.
Chiusi ha molte importantissime associazioni culturali e non, le quali sono un grande arricchimento del sostrato sociale e culturale del Nostro paese, ma se Chiusi vuole veramente decollare, allora serve avere la consapevolezza che tutti insieme dobbiamo avere per rilanciare culturalmente il nostro paese lasciando da parte egoismi ed individualismi volendo bene veramente al nostro paese.
circa 13 anni fa
Condivido l’esternazione di Andrea Benicchi, concisa ed essenziale, perche fa vedere che spesso chi esalta le necessità filantropiche e percorsi che vadano verso l’amore del prossimo, è anch’esso immerso nelle ”modalità dei comportamenti umani” e quindi risente inevitabilmente di tali limiti . Tali limiti spesso diventano la giustificazione terrena e materiale
per ”storture” -quelle sì tutte materiali”e quindi politiche che producono situazioni e condizioni ,che si dice però che non possano oscurare gli intenti positivi che ne sono la fonte.E’ come la ”Banca Etica” che nella realtà ha un comportamento parallelo a quella degli altri istituti di credito che esistono perchè generano profitto del quale il meccanismo produttivo si riappropria ,mentre le piccole differenze che esistono fra loro stesse e gli altri istituti non modificano minimamente le prerogative di tutto il sistema,il quale ci insegna fin da piccoli che le Banche prendono i soldi da chi ce li ha e li danno a chi non ce li ha, indipendentemente che la realtà sia quella contraria, e cioè di prenderli da chi non ce li ha e a darli a chi ce li ha.Provate ad andare a chiederli e se è vero che finanziano le idee-come da tempo immemorabile invece accade negli Stati Uniti, non ostante la crisi che hanno-poi mi riferite se la prima domanda che vi viene rivolta sia o non sia quella:” scusi, ma lei cosa ha di patrimonio ?”In quel modo sarei quasi quasi buono anch’io a fare la banca…o no… E’ rozzezza la mia- questo sì -, ma rende l’dea.
circa 13 anni fa
un ben tornato ad andrea benicchi, una persona che in questi anni mi è mancata, sotto molti punti di vista.
cattivo come quando si butta su ogni pallone.
circa 13 anni fa
Marco Fè penso che abbia descritto la situazione perfettamente sia di Chiusi che quella più generale. “Rivoluzione Culturale”…..appunto, significa cambiare il modo in cui se pensa. Una cosa che accomuna tutti noi, uomini e donne al di sopra di razza, colore o credo è il pensiero (dogma): EVOLUZIONE = VITA o, se volete, VITA = EVOLUZIONE. Questo è l’aspetto culturale che, in qualche modo unisce la stragande maggioranza di persone. Visto che L’Evoluzione è una TEORIA, forse è questo aspetto della nostra cultura che deve essere rivoluzionato.
circa 13 anni fa
Aldilà delle qualità morali del Vesvovo, che non conosco, non può essere certo la Chiesa, come istituzione, ad indicare la via per emergere dalla “cenere dei compromessi, della spartizione del potere, degli squallidi intrighi dei potentati economici”. E’ parte integrante di questa “cenere”. Se sotto esiste un “fuoco buono”, ed anche io credo che esista, sono ottimista per natura, troverà vigore soltanto da stimoli nuovi, da aliti vergini, e non certo da aria ormai priva di ossigeno perché spesa e rispesa.
Sarà un detto consumato ma “il pulpito dal quale viene la predica” conta….e parecchio!
circa 13 anni fa
“… a Chiusi dove la Chiesa ha saputo creare, dal dopoguerra ad oggi, un’esperienza umana e cristiana singolare e straordinaria che ha informato tutte quelle realtà spirituali, culturali, sociali ed educative in cui si riconoscono, al di là delle differenti estrazioni partitiche, per lo meno due generazioni e che costituiscono l’originalità e l’anima buona della Città. Sotto la cenere dei compromessi, della spartizione del potere, degli squallidi intrighi dei potentati economici, cova il tepore di un fuoco buono che non si vede ma c’è.”
Tanto di cappello e ringraziamento alle varie realtà filantropiche e culturali che gravitano intorno agli edifici esent’ici, ma un minimo di carità cristiana o di beneficio del dubbio nei confronti di chi non ci si riconosce o non ne fa parte?, che poi, tanto originale non sarà, ma forse alla fin fine, non dico anima buona, ma un tantinellino bonacciona … forse si!
Mi verrebbe da chiudere con un “evviva la libertà”, ma le verità assolute, le esaltazioni le lascio ad altri