di Carlo Sacco

Di fronte alle affermazioni che ha fatto Marco Lorenzoni si nota nella maggior parte delle persone spesso un ostracismo, che è il veicolo che porta acqua al perdurare del sistema così com’è, perchè in fondo è così che si risolve la cosa.

C’è quasi la concezione culturale che i nodi dell’economia debbano essere quasi neutri e che non producano nessun beneficiato e nessun depauperizzato nello stesso tempo che le rotelline del meccanismo si muovono. Ecco perchè spesso si storce il naso quando si parla di ”sinistra” e del limite che storicamente ha avuto e del senso che riproporla così come l’abbiamo vista passare ed espletata non convince, anzi, c’è il suo diniego.

C’è una ragione in tutto questo ed è quella del fallimento al cospetto di un sistema economico che culturalmente ha impresso nelle menti e nelle coscienze delle persone determinati comportamenti culturali, per i quali la sinistra è stata giudicata assimilabile per filo e per segno alla destra ed al capitalismo liberale occidentale (Blair ne è un esempio, ma non solo lui). Il governo di sinistra che usa gli stessi strumenti della destra e che i mass media portano e fanno passare come innovativi. E’ vecchia quanto il mondo questa storia e ciononostante viene sempre riproposta anche nell’attualità.

Facciamo un esempio spicciolo? La Libia e la guerra fatta per i diritti umani con i quali si maschera all’occhio di una opinione pubblica imbevuta di etere il fatto che la gola del petrolio sia proprio la gola profonda e più vera dell’occidente. La Francia stavolta si è mossa per prima seguita dall’Inghilterra dietro le quali c’è stato subito l’attivazione del meccanismo da guerra occidentale con i relativi alleati, dentro anche la lega araba, costretti dagli USA, potenza egemonica mondiale. A noi il lavoro come a solito più marginale, e se pochi giorni prima facevamo il baciamano a Gheddafi ci dobbiamo rendere conto di come sia un tantino imbarazzante poi chiamarlo col nome che si merita ”repressore del proprio popolo” ( cosa vera quest’ultima , ma prima dove eravamo?), mentre ancora più repressore è quel meccanismo di salvaguardia degli interessi economici europei ed occidentali per il quale il terzo mondo dell’Europa (noi) ci becchiamo gli immigrati e l’altra parte dell’Europa si becca il petrolio dello sconfitto o probabile tale: ma non è detto che lo sia…

 Comunque tutto questo la dice lunga su quali sponde sia giunto il mondo e la politica estera dei paesi considerati evoluti. Terremoti e conseguenti tsunami dovuti all’equilibrio ormai rotto delle placche tettoniche dovuto forse al prelievo di petrolio e gas naturale, clima, crisi economica globale, radiazioni e veleni chimici ed anche politici che inquinano il vivere civile ed i bisogni umani. Ed ancora da parte nostra si insiste a considerare destra e sinistra, a dividerci se siano più giuste le istanze politiche delle dirigenze oppure quelle delle delle popolazioni locali che cercano di organizzarsi ed uscire dal marasma.

Eppure non sarebbe tanto difficile capire che il sistema che ha portato alla rovina è anche quello stesso che ha contrapposto e prodotto le dittature nella società umana abbia un nome ed un senso, su quale sono nati gli egoismi umani e le contapposizioni per spartirsi la ricchezza prodotta. Ormai non è neppure più discutibile che il capitalismo è fautore di un cambiamento del mondo che se per certi versi ci appare come evolutivo per altri ne è nella sostanza una profonda involuzione. Un altro sistema che è nato da questo mostro che sta fagocitando il mondo si chiama Socialismo e prevede nella sua teoria una ripartizione più degna della ricchezza. Sta a noi attuarla se vogliamo riprendere per i capelli la nostra specie umana ed i nostri figli ai quali abbiamo fornito la spinta per avvicinarli all’abisso senza ritorno.

Non sono fra coloro che credono che nel 2014 finisca il mondo, le stregonerie non mi hanno mai attratto, ma a guardarsi intorno il ”contadino appinza il palo”. Opponiamoci quindi alle oligarchie politiche (anche locali) che sono la precisa risultante di quanto il sistema ci propina, verticismi politici, economici, banche così come sono strutturate nelle loro funzioni, classi politiche lontane dai bisogni primari delle persone, industrie che ancora producono le automobili ed altri prodotti inutili perchè diversamente se non si produce che così questo sistema produttivo crolla.

Siamo giunti di questo passo alla formazione ed ad una convinzione culturale che l’egismo umano sia un qualcosa di insito e mai più modificabile dentro di noi poichè inteso uno status ”naturale” e tutto intorno a noi parla questa lingua. E’ inevitabile che tutto ciò porti alla scomparsa del genere umano per autoestinzione e quindi le cause di questo sono da ricercarsi soprattutto nei modi di come si produce la ricchezza e di come poi la si possa ripartire a coloro che l’hanno generata.

Ecco perchè deve essere questo che si chiama ”RAGIONE” che debba governare il mondo non l’egoismo naturale che è quello della specie animale applicato dagli uomni che non si liberano di tale atavico fardello, al quale peso hanno contribuito in maniera determinante nella storia egoismi individuali e di gruppo, ma anche religioni, chiese, preti ed oscurantismi, per frenare un processo che probabilmente avrebbbe potuto essere più scevro da ostacoli e più libero nel proprio divenire. Avrebbe potuto marcare -questo sì probabilmente- il fatto che l’uomo possa essere stato scevro dalla bestialità animale ( istinto comune agli animali,f ermi nella scala evolutiva) e più vicino alla ragione (segno si evolutivo forse della presenza del carattere del divino, se così ci piace credere) e resta così che a noi piace pensare, ma non è detto che tale possa essere la verità, ed in tale condizione personalmente non penso che ci possano essere più verità, dal momento che ritengo quest’ultima una sola. Anche se c’è sempre chi dice che ”alle cose per farle vere basta crederci”. In genere è un argomento che fa incazzare parecchi…