di Nicola Nenci

Sono assolutamente d’accordo con quanto scritto dall’Ufficio Turistico. Quelle di Giulietti sono idee carine, ma che non tengono conto dell’attuale stato del nostro patrimonio e della nostra reale offerta, sia di monumenti che di servizi. Mi sembra un altro tentativo della politica di mettere bocca (in buona fede e con tanta apprezzabile buona volonta’) in contesti che non conosce affatto.

Se posso aggiungere del mio, puntualizzerei che la rete museale non esiste affatto e che se i visitatori hanno intenzione di vedere tutti i siti archeologici del territorio, si devono prendere una laurea all’Ufficio Turistico per capire come funzionano gli orari e le modalita’ di visita. Cio’ e’ dovuto alle caratteristiche peculiari dei siti e dei musei che si trovano in luoghi diversi e che pongono per loro stessa natura delle difficolta’ per visite agevoli e snelle.

Tuttavia esistono alcuni aspetti sui quali un’attenta amministrazione potrebbe giocare per rendere tutto piu’ semplice e scorrevole. Per entrare in medias res, non capisco perche’ a livello politico e amministrativo ci si sforza di fare delle proposte del tutto avulse dal contesto, quando il Biglietto Unico e’ stato sospeso per mesi: che soluzione ha propoto la politica per risolvere un problema legato a uno dei servizi piu’ importanti che Chiusi offre al turista?

A mio avviso (personalissimo) cio’ che manca di piu’ e’ un PIANO INDUSTRIALE per il turismo a Chiusi, che tenga conto delle carenze e delle potenzialita’ e che riesca a rendere economicamente e culturalmente fruttose le nostre risorse. Visto che al momento e’ un settore del tutto allo sbando (tenuto insieme con lo spago dalla Pro Loco e da pochi altri volonterosi soggetti) credo che per essere ricostruito, piu’ che di programmi campati sull’aria fritta servirebbe l’istituzione di un tavolo permanente di discussione e concertazione fra tutti i soggetti – pubblici e privati – che hanno interesse a investire nel settore. Sempre che ci sia la voglia di investirci qualcosa.