Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
L’insostenibile leggerezza della candidatura
C’è sicuramente un aspetto positivo in questa non edificante vicenda: si può costruire un caso di studio sulla crisi della politica anche a livello locale.
Oggi ci si vuol far credere che l’accordo fra due “fazioni” all’interno del PD sia il frutto di un dibattito e della partecipazione della base del partito.
Sono tesserato del PD da sempre (da tre anni), può darsi che mi sia distratto, ma tutto questo dibattito non capisco dove e quando si sia tenuto.
Ho già avuto modo di scrivere che negli ultimi decenni la struttura dei partiti è profondamente mutata. Quasi la metà degli elettori di Chiusi era un tempo iscritta a un partito (più di 2000 soltanto nel PCI). Si consolidavano delle “dirigenze” che alla fine decidevano gli assetti delle rappresentanze negli organi elettivi.
Oggi gli iscritti di tutti i partiti si aggirano intorno ai 400, ma i meccanismi di una volta non sembrano proprio cambiati. Da iscritto del PD ho seguito tutta la vicenda nella stampa e su questo blog. Nessuno mi ha mai interpellato sulle ultime e decisive vicende. Ho chiesto al mio segretario di circolo che però non mi ha saputo dire nulla. Il segretario dell’unione non c’è più. Insomma non c’è proprio stato il modo di capire.
Io sono rimasto al 18 dicembre quando in un’assemblea di circolo condotta come ho già avuto modo di scrivere si è parlato molto poco di programma ma soprattutto di designazioni per la candidatura a sindaco, una delle quali si dice essere stata preparata da mesi.
Allora oggi in 50 hanno deciso il programma che porteranno al cosiddetto “tavolo” di trattativa con i partiti della cosiddetta coalizione in perfetta solitudine. Si dice invece che abbiano concordato i “posti”.
Mi viene in mente quel bel film di Nanni Moretti intitolato “Il portaborse” quando in un’infuocata riunione un dirigente del partito (che assomigliava molto al PSI di allora) sbottava “Ammesso che due vicepresidenze valgano un a presidenza…..”. Allora chissà se qualcuno si è domandato se “due assessorati valgono un sindaco….”. Questa vicenda si conclude male.
Per uno come me rimane soltanto la soddisfazione assai misera di studiare questa significativa vicenda. E magari la possibilità di intervenire in un’assemblea degli iscritti che a giochi fatti qualcuno avrà la magnanimità di convocare per far prendere atto di quanto deciso e poi negoziato con la coalizione.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 26 marzo 2011 alle 00:02, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Sig.Tuccitto, ma parlare prima delle persone poi del programma le sembra normale ?Probabilmente le sembra normale poichè dal tono che lei usa questo fatto rientra nella sua comprensione e giustificazione. O mi sbaglio ? In effetti è come dice lei, ed avviene quello che Lei dice, ma si vede che lo ritiene una cosa mormale e comunque non degna neanche di nota e data per scontata.Non la ritiene lei una personalizzazione della politica che s’incentra nelle caratteristiche(qualità o meno delle persone) che poi affrontano il programma politico in maniera slegata dalle necessità reali della collettività, magari senza neanche consultare gli iscritti ? Voglio dire questo in fondo- capiamoci- : pensare che la politica sia questo, porta allo squallore inevitabile che vediamo intorno a noi al giorno d’oggi, non solo a Chiusi ma anche nell’intera nostra nazione. Dove la persona che ha potere viene eletta da segmenti di partito che si identificano in lui e che si fanno garanti entrambi della continuità e dei programmi dei quali nulla ha deciso la base poichè viene messa davanti ai fatti compiuti o davanti a clap che approvano senza discutere.Vuole un po’ di nomi ? Non sono tutti nel centro desrtra ma sono trasversali in tutto lo schieramento politico italiano tali personaggi. Li sà anche lei come tutti e non c’è bisogno di ripeterli. E questo le sembra che sia ”normale” ?Io se fossi un iscritto di qualsiasi partito la prima cosa che vorrei fare sarebbe quella di dare battaglia perchè a decidere fossero le assemblee dei cittadini e non la sedicente aristocrazia delle segreterie. Lei cosa ne pensa ?Se ha fatto l’affermazione che ho letto si vede che in fondo non lo ritenga tanto giusto questo discorso,anche se poi passa sopra la testa di tutti.O no ? Sono d’accordo con lei che l’Italia è questa, ma si vede che c’è chi la vorrebbe diversa anche attraverso cambiamenti e scossoni , e chi in fondo gli va bene così com’è e la giudica ”normale”.
circa 13 anni fa
In parte sono d’accordo con Paolo scattoni, però si vuole far credere agli iscritti che prima si concorda il programma e poi il candidato, (oppure i candidati ) a Sindaco, non è così, dietro le quinte per prima cosa si parla delle persone e poi del resto, comunque non è una novità.
circa 13 anni fa
Posso chiedere a chi voglia andarsi a rileggere -solo per puro divertimento- il commento n.4 da me scritto nella titolazione dell’articolo dal titolo ”Un ruffiano od una levatrice della storia”? scritto circa 2 settimane fà quando ancora i giuochi non erano così fatti ?….Non è che ci volesse tanta bravura a prevederlo,- un minimo di buon senso sì però- ma alla luce odierna si può fare una riflessione di quale sia l’ostacolo visuale e di sostanza dentro una larga parte dello schieramento che sta a sinistra.Se si considera ancora sinistra il PD, continuiamo pure a farci del male .Più di due anni fa nell’intervista di Repubblica a De Mita il giornalista chiese all’ex Dc campano :Ma allora Lei On De Mita ritiene che ci sia bisogno di una nuova DC nel paese ? Con il risolino sulle labbra che lo ha sempre contraddistinto De Mita rispose senza scomporsi : Non ce n’è assolutamente bisogno, la nuova DC c’è già, è il PD”. Detto da lui….Forse sarebbe meglio incominciare a riconsiderare un nuovo concetto di sinistra.E’ significativo il filmato pubblicato su Primapagina del teatrante che commenta l’attualita e che si ritiene di sinistra.Talvolta i filmati valgono molto più di cento parole.
circa 13 anni fa
Sono persino d’accordo con quanto scrivi ma, oltre alle legittime ragioni di studio, proviamo a prefigurare uno scenario parallelo: il già consistente numero di astenuti cambia in parte di segno e torna a votare, si alimenta con una ulteriore quota di cittadini che stanno capendo che le cose hanno preso questa piega e assesta a partiti gestiti in questo modo una sonora scoppola elettorale. Forse può non accadere in queste elezioni ma potrebbero essere una incoraggiante “prova generale” per un futuro molto prossimo.