di Luciano Fiorani

Si è sempre letto poco e adesso ancora meno. Cala vistosamente, nelle edicole comunali, la vendita dei quotidiani. In un solo anno le copie vendute sono diminuite di un quarto. Colpa della crisi? Di internet? Difficile dirlo, resta il fatto che generalmente, oggi, le copie vendute non arrivano a mille. Il numero andrebbe poi depurato delle copie acquistate, nelle edicole della stazione e del centro commerciale, da cittadini che provengono da altri comuni. Ad acquistare regolarmente il quotidiano a Chiusi sono cittadini con un’età non inferiore ai quaranta anni, mentre le giovani generazioni snobbano questo prodotto e limitano l’interesse ai quotidiani sportivi del lunedì. L’aver portato il giornale in classe non pare quindi che abbia avuto alcun risultato, almeno in termini di vendite.

E’ quanto emerge da una piccola indagine che abbiamo condotto presso le edicole del nostro comune. Niente di scientifico, per carità, ma il quadro che emerge è sufficientemente chiaro.

Il giornale più letto è, naturalmente, La Nazione; ogni giorno ne vengono acquistate 190 copie. Ma solo una decina di anni fa, lo storico giornale fiorentino, vendeva più di tutti gli altri quotidiani messi assieme. Il giornale nazionale che vende di più è ancora La Repubblica con quasi 160 copie. Ma anche il giornale che fu di Scalfari, negli ultimi tempi, malgrado abbia assorbito quasi totalmente i lettori de L’Unità, perde sempre più copie. Il fenomeno nuovo è rappresentato da Il Fatto, Libero e Il Giornale. Sono solo questi tre i quotidiani che, anche a Chiusi, stanno aumentando le loro vendite. Ma i numeri anche per questi giornali non sono certo eccezionali: Il Fatto si è attestato sulle 60 copie, mentre per Il Giornale e Libero non si arriva alle 50. Il Corriere della sera, il più stabile nelle vendite, resta intorno alle 60 copie.

Trascurabili sono le vendite delle altre testate che, eccezion fatta per Il Corriere di Siena, raramente superano le dieci copie giornaliere. Anche i giornali sportivi non hanno più l’appeal di un tempo e complessivamente non vanno oltre le 140 copie vendute.

Il giornale locale primapagina è quello che vende di più, ma è un quindicinale e accade quindi solo due volte al mese.

Per la carta stampata, non c’è mai stata un’età dell’oro. D’altra parte, le condizioni economiche e culturali del nostro paese non sono mai state da primato. Solo venti anni fa,gli italiani con un titolo di studio superiore alla quinta elementare, erano appena il 50% della popolazione ma oggi che questo dato è decisamente migliorato, si leggono ancor meno giornali di allora. E soprattutto. la scarsa o nulla familiarità delle nuove generazioni, con il più classico dei mezzi di infomazione, sembra accentuarsi. E’ vero che c’è da fare i conti con internet, la televisione e la fine della militanza politica, ma l’abbandono del giornale da parte dei più giovani, è in ogni caso un brutto segnale.