Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
La mia replica a Leandri e Nenci
Elisa Leandri sei stata una ottima compagna di viaggio (quello dell’autobus dei 16, e lo saresti ancora se, almeno per me, non si fosse guastato) e sei anche stata una delle prime persone che ho reso partecipe del fatto che stavo lavorando a quegli spunti programmatici. Dai commenti tuoi e del tuo amico Nenci pare che, abbiate fastidio se altri mettono piede nel “vostro territorio” e li bollate di incompetenza, o di voler approfittare del fatto che siamo sotto elezioni.
Essendo stato l’unico, o quasi, a introdurre, almeno qui e concretamente, la discussione sul tema, mi sento accusato ingiustamente, specie da te che sai bene, perché c’eri, che ho detto chiaramente che non avrei voluto alcun incarico in questa amministrazione “neppure per un milione di euro al mese”, soprattutto dopo “l’accordo”.
Il mio era solo un intervento disinteressato, forse per te da non addetto ai lavori, (spero non pensiate anche per la scuola la stessa cosa), ma siete sicuri che per sapere di turismo bisogna per forza fare le guide turistiche o simili attività?
Sono un camperista e ti potrei spiegare come si muovono gran parte di questi. Quando vado in giro (non abbastanza purtroppo) non mi muovo certo per andare a visitare i centri commerciali, frequento molti dei mercatini dell’antiquariato del centro Italia e altri. I miei avevano un’attività commerciale che viveva sul turismo. Non mi sono mai presentato alla Pro Loco, ma mi viene il dubbio che se giudicano tutti, come fate voi due, probabilmente avrei corso il rischio di non essere fatto entrare.
Comunque per non scadere nella sterilità della polemica, anziché scoraggiare, come giustamente dice Giorgio Ciondoloni : “…cerchiamo di incoraggiare gli interventi e cerchiamo di coglierne l’aspetto costruttivo, facendo in modo che la partecipazione diventi la regola e non l’eccezione estemporanea di un particolare momento politico…”.
Questo era lo spirito del mio modestissimo contributo che purtuttavia si basa su dati reali anche se in parte, solo in parte, ricavati da ricerche pure su internet, ma se c’è perché non utilizzarlo? Se ne può avere una visione del mondo più ampia che da una stanza.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 25 marzo 2011 alle 22:34, ed è archiviato come CULTURA, POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
La schiettezza delle nostra Elisa è una delle sue tante qualità, che la porta spesso ad adottare la strategia della franchezza al posto della diplomazia. Ciò è comprensibile, se si è legati come lei a quel Museo, e se come lei si è quotidianamente (in estate, in inverno solo 4 giorni ) in trincea per cercare di farlo funzionare. Potrebbe funzionare meglio? Sono convinto di si, ma solo se cambieranno alcune condizioni “ambientali”.
Costruire un sistema museale è il primo pianerottolo, che può essere raggiunto solo dopo essere saliti attraverso molti altri gradini. Ad ogni modo non si può pretendere che in inverno le spiagge siano deserte solo perché mancano gli ombrelloni e le sdraio. La gente non può essere trattenuta con la pistola e personalmente credo che il turismo museale (specialmente quello dei pullmann) sia importante e debba essere implementato e migliorato, ma a mio avviso non rappresenta il vero investimento per il futuro.
circa 13 anni fa
Ringrazio Nicola (Nenci) per il tono pacato e le varie informazioni (meno la sig.ra Leandri che scambia osservazioni per accuse), ma sono convinto che il problema rimanga: il museo è spessso chiuso ed è la solita storia del gatto che si morde la coda: il museo è chiuso perchè non c’è nessuno; non c’è nessuno perchè il museo è chiuso. Che fare? Miccichè propone un percorso etrusco (io direi non solo, visto quanto conservato nel museo del duomo), cosa c’è di strano? Io, che vivo a Chiusi Città, vedo entrare ed uscire dal museo archeologico persone che subito dopo salgono sul pullman e se ne vanno, ignorando tutto il resto. Vogliamo costruire un sistema museale? Credo che tutti avrebbero da guadagnarne, anche economicamente. Ristabilire con la nuova amministrazione un nuovo protocollo potrebbe andare in questa direzione. @Leandri: non sono io che ho bisogno di n umeri di telefono, ma i turisti che dovrebbero venire e fermarsi!
Paolo Miccichè:
Pienamente d’accordo con Luciano Gherardi.Inoltre, senza che venga banalizzata la materia, sarebbe importante istituire anche un Parco Tematico Etrusco ovvero un percorso che colleghi tutte le testimonianze di Chiusi ma anche del territorio, attraverso elementi di forte attrazione divulgativa e anche “spettacolare”, oggi assolutamente propedeutici e connessi ad un turismo culturale di massa. Ovviamente altri livelli di lettura, più approfonditi, non verrebbero esclusi ma semmai offerti come passo successivo anche ad un’utenza più larga e non solo a quella degli specialisti.
circa 13 anni fa
Comprendo benissimo le enormi difficoltà di chi gestisce un Museo; si segnala infatti, casomai, un problema senza però mettere alla berlina il gestore, costretto sicuramente a cucinare un pranzo con ingredienti insufficienti.
In generale in Italia – paradossalmente – non mancano informazioni di base ma il fatto che esse siano generiche. Se si visita una città, non è un elenco ben fatto di Musei che può aiutare il frastornato turista che corre da un luogo all’altro. Sto lavorando, per conto della Sovrintendenza di Roma, ad un’ipotesi per aiutare il flusso di visitatori verso la Centrale di Montemartini, uno dei musei più originali di Roma. E’ segnalato dappertutto, ha un sito internet specifico ma, nella straripante offerta, non è ancora riuscito a caratterizzarsi.
La soluzione a questo problema, a mio parere, è quindi non un giorno in più di apertura oppure un cartello meglio piazzato ma una coralità di azione della “città” – amministrazione ma anche forze produttive – che individua con consapevolezza i suoi tesori e decide di investire nella loro rivalutazione e anche nello “sfruttamento” economico delle potenzialità dirette ed indotte che possono generare. E si torna così sempre allo stesso punto.
circa 13 anni fa
Per Gherardi: Mi dispiace, ma io non accetto che vengano fatte delle simili accuse verso chi gestisce il Museo Civico. Io sono una delle due operatrici che ci lavora, e ha detto bene, lei non ha idea di quali possano essere le difficoltà di gestione di un Museo, come non ha idea di quali sono le spese a nostro carico e quanti sono i ricavi (anche se ritengo che la prima funzione di un museo sia di natura culturale e non economica). Su tutte le altre cose le hanno già sufficentemente risposto, in ogni modo il numero per avere maggiori informazioni lo trova indicato in moltissi luoghi, (non è di certo reperire il numero di telefono della struttura il vero problema di questo Museo!!!), comunque se non dovesse trovarlo…. cell. 3346266851 fisso 057820915. Sarò lieta di darle tutte le informazioni sugli orari e quant’altro avrà bisogno.
circa 13 anni fa
Luciano Gherardi: i problemi del Museo Civico sono infiniti. Se vogliamo adesso concentrarsi sull’orario di apertura, esso e’ stato calibrato dopo anni di verifiche e di aggiustamenti, in base ai flussi turistici stagionali. Come, infatti, e’ stato accennato, questo e’ l’unico museo della citta’ che si regge sulle proprie gambe, senza volontari, ne’ MiBac, ma pagandosi le bollette della luce e del gas. Nei periodi invernali c’e’ un’affluenza turistica talmente irrisoria che i costi del personale e delle utenze non potranno mai essere coperti con un misero biglietto da 3,00 euro che comprende anche la guida. Non sprecare il capitale significa proprio ridurre gli sprechi al minimo: e’ ragionevole pagare una persona che per intere settimane non vede all’orizzonte nemmeno un visitatore? I giorni settimanali di apertura invernale sono 4: Giovedi’, Venerdi’ (solo la mattina – ovvero 3 visite al di’), Sabato e Domenica (tutto il giorno ovvero 6 visite al di’). In estate tutti i giorni mattina e pomeriggio tranne il lunedi’. Il gestore, nell’Agosto scorso, ha autonomamente deciso di tenere aperto anche il lunedi’, contrariamente a quelle che sono le linee guida della Fondazione Musei Senesi. Eh si, perche’ gli orari di apertura, cosi’ come i costi dei biglietti, vengono solitamente inseriti nei capitolati d’appalto e per i Musei della rete Senese, vengono concordati con la Fondazione.
Il numero di telefono per prenotare visite extra sta: nel sito del comune, nel sito del soggetto gestore, nel sito della fondazione Musei Senesi, attaccato all’esterno dell’Ufficio Turistico e in tutte le tabelle degli orari che esso distribuisce. E’ inoltre attaccato a tutti gli ingressi del Museo Civico stesso. In piu’ (a spese dell’ente gestore) e’ presente anche in una guida del Touring Club. Dimenticavo il sito dell’APT e quello della Pro-Loco; in piu’ e’ un numero di cellulare quindi e’ contattabile anche al di fuori degli orari di ufficio o di apertura.
Vorrei aggiungere che durante l’anno e molto spesso per autonoma iniziativa, in occasione di ogni tipo di evento locale o nazionale, il Museo Civico ha effettuato numerosissime visite al di fuori degli orari stabiliti per convenzione, spesso anche in notturna.
Sempre l’ente gestore (insieme a molti altri soggetti) ha da tempo cercato ogni tipo di soluzione per dare visibilita’ alla struttura. L’unica che si e’ rivelata fattibile e’ stata quella di esporre cartelli mobili (su iniziativa e a spese del gestore) da posizionare in Piazza XX Sett. Sono modesti, ma dignitosi e la scorsa estate si sono rivelati piuttosto utili.
circa 13 anni fa
Pienamente d’accordo con Luciano Gherardi.
Inoltre, senza che venga banalizzata la materia, sarebbe importante istituire anche un Parco Tematico Etrusco ovvero un percorso che colleghi tutte le testimonianze di Chiusi ma anche del territorio, attraverso elementi di forte attrazione divulgativa e anche “spettacolare”, oggi assolutamente propedeutici e connessi ad un turismo culturale di massa. Ovviamente altri livelli di lettura, più approfonditi, non verrebbero esclusi ma semmai offerti come passo successivo anche ad un’utenza più larga e non solo a quella degli specialisti.
circa 13 anni fa
Si può parlare di turismo culturale in un ambiente come Chiusi? Sicuramente sì, specie contando su un museo nazionale che, non grandissimo, il direttore Iozzo riorganizzò in maniera più che egregia. E poi il museo della cattedrale con i suoi calchi e altorilievi romani, ma anche i corali e la piccola, ma interessante parte dedicata ai reliquari e alle parature ’400-’500 (quadri del Sodoma?). Ma soprattutto, esempio unico, il museo civico gestito da una cooperativa, immagino di competenti, ma che decdide che per buona parte dell’anno si può avere accesso al museo solo tre volte al giorno. Conoscete un altro museo con quesdti orari? Io no. Oppure si prenota. Dove? Quanti conoscono l’esistenza di questo museo? Se si arriva, causalmente in piazza XX Settembre, biksogna erssere molto attenti per notare che il cartello che indica il senso unico della Ciminia ha, sotto, un minicartello che indica il museo civico. Non so quali siano le idee e le difficoltà di chi gestisce uno dei percorsi etruschi sicuramente più interessanti della regione, ma credo che la nuova amministrazione farebbe bene a rivedere la convenzione e a non permettere un tale capitale venga sprecato. Altrimenti è inutile parlare di turismol
circa 13 anni fa
Per Nenci:
#1 scritto da Carlo Giulietti
circa 6 giorni fa
“……speravo in una maggiore partecipazione, magari ci poteva stare pure qualche parere discordante, soprattutto su certi argomenti….”
Non lo prenda per scortesia ma non replicherò ancora, dovrei ripetere cose già dette e questo infastidirebbe o annoierebbe soltanto.
Per Romanini: cercherò di rendermi disponibile per un incontro, per quello che potrò contribuire. Mi farebbe piacere ci fosse anche Elisa (Leandri).
Un paio di sere ho altri impegni. Contattatemi per mail o tel.
circa 13 anni fa
Visto che sono stato nominalmente chiamato in causa, vorrei prendermi lo spazio necessario per rispondere.
In primis io non ho parlato a nome della Pro Loco, ma solo a titolo personale, indicandolo come uno dei soggetti “istituzionali” che raccoglie molte delle conoscenze sulle criticità e le possibilità di sviluppo del settore turismo. E’ un’associazione il cui lavoro non è giudicare gli altri, ma accogliere le istanze di tutti per metterle a sintesi e per la mia esperienza tutti coloro che si sentono animati di buona volontà possono partecipare alle sue attività: sono sicuro che verranno accolti a braccia aperte.
Per quello che riguarda me, non sono incline a giudicare le persone, ma mi sembra legittimo e virtuoso, all’interno di una normale dialettica, criticare almeno le idee e i punti di vista. Uso il termine criticare nella sua accezione più squisita e costruttiva, ovvero come processo di analisi prima di raggiungere una sintesi. Ho usato termini accusatori solo perché ho fatto notare la superficialità di alcune proposte? E il confronto allora in cosa deve consistere? Nel dire sempre di si a tutto?
Non si può sentirsi accusati solo perché le proprie idee vengono criticate, e questo è un fenomeno che tende a rimarcare la debolezza di quelle idee, invece che la loro validità.
Per questo, da parte mia, non c’è nessuna presa di posizione meramente nominale o personale, né ho timore che mi si calpesti l’orticello, perché ormai vivo all’estero e se ci sono punti di vista del tutto disinteressati penso che siano prima di tutto i miei. Se impiego il mio tempo a scrivere sul blog è solo per puro piacere e voglia di animare il confronto.
Non credo che bisogna essere “guide turistiche o simili” per conoscere il settore: ci sono molti critici d’arte che non sanno dipingere. Tuttavia se voglio fare il critico d’arte, dovrei almeno aver visto i quadri di cui voglio parlare, altrimenti le mie opinioni saranno del tutto campate in aria: è solo in questo modo che un “intervento” diventa “costruttivo” e, mi sento di aggiungere, utile.
Detto ciò io sono il primo a ritenere che è possibile raggiungere grandi obiettivi solo unendo le forze e mettendo a sistema i contributi che vengono da ogni parte e da ogni livello sociale o culturale della società civile. Purtroppo questi contributi risentono ancora della consuetudine di questi ultimi anni, cioè quella di delegare. Se vogliamo mettere in piedi meccanismi partecipativi, dobbiamo essere in grado di sopportare gli sforzi che essi richiedono. Lo sforzo, in questo caso, è quello intellettuale nel cercare di conoscere più possibile il contesto che si vuole analizzare, altrimenti tutte le belle proposte non solo non saranno in grado di risolvere i problemi, ma potrebbero causare maggiore confusione e un inutile impiego di energie e di risorse.
circa 13 anni fa
x Giorgio (Cioncoloni) lunedì era solo una proposta. Provo per martedì dopo cena, vedrò di trovare una sede e appena possibile la comuinicherò.
Concordo in pieno, ma, ribadisco, il blog ha dei limiti quanto a possibilità di approfondimenti e articolazioni del “discorso” (qualunque discorso).
circa 13 anni fa
Alice nel Paese delle Mearviglie…..dice nulla?…o forse è un complimento ad Alice e il Paese delle Meraviglie!
circa 13 anni fa
No, Romano Romanini, non stai sognando, questa è semplicemente la differenza tra il virtuale ed il reale che però non significa che l’uno sia meno importante dell’altro. Una lettura, un commento, un intervento su un blog lo si può fare in qualsiasi momento del giorno, in una pausa del lavoro, tra un appuntamento ed un altro, mentre aspetti di andare a pranzo o a cena. Un incontro faccia a faccia ha bisogno di un tempo preciso a disposizione che coincida con le esigenze di tutti coloro che sono interessati. Io comunque sono molto interessato all’argomento però, per esempio, sono libero solo il martedì e il giovedì, giorni che magari altri hanno occupati, mentre il tempo per scrivere due righe sul blog si trova più facilmente. Comunque, nel caso riusciste ad organizzare l’incontro ed io non potessi essere presente ti prego di tenere in considerazione quanto ho scritto sulla necessità di collaborazioni più avanzate. Come si ricercano alte professionalità per redigere un piano regolatore, o strutturale, come si chiama oggi, in campo urbanistico, così bisogna fare anche per redigere un “piano regolatore” o “strutturale” dell’economia turistica, una volta accertato con sicurezza che questa è una delle vocazioni principali del nostro paese, perché potrebbe anche non essere così.
circa 13 anni fa
X Romano (Romanini) purtroppo non sogni. Anche io spesso ho la sensazione che avvenga un dialogo tra sordi. A proposito della tua proposta per un incontro tra chi è interessato all’argomento io sono d’accordo, però per me il lunedi’ non e’ possibile.
circa 13 anni fa
Mi dispiace che tu abbia preso le mie riflessioni come delle accuse personali. Proprio perchè abbiamo avuto delle occasioni di confronto sai benissimo che se avessi voluto farti delle accuse lo avrei fatto di persona e non in questa seda. Ritengo che tutte le cose che tu proponi siano giuste, ma come conclusione di un percorso. E’ come quando si deve costruire un edificio, quelle di cui parli te sono le mura, le porte… a Chiusi si devono prima fare le fondamenta altrimenti il sistema non reggerà. Ti chiedo, inoltre, di non giudicare così la Proloco, credo che tu sia fuori strada; di me puoi dire ciò che vuoi anche se non mi conosci bene, ci mancherebbe, ma non giudicare un’associazione che in questi anni ha sempre fatto tanto per Chiusi come un luogo dove non c’è possiìbilità di dialogo, sbaglieresti. Prova ad andare all’Ufficio Turistico uno di questi giorni e vedrai che nessuno si rifiuterà di parlare e sicuramente loro che fanno questo mestiere da più tempo di me sapranno farti delle osservazioni più corrette.
circa 13 anni fa
Francamente rimango allibito. Mi sembra di essere in un sogno in cui ci sono persone attorno a te ma nessuno ti vede o sente quello che dici. Le cose dette, le proposte fatte o anche solo accennate da Giulietti, Nenci e Leandri indurrebbero a ritenere che, anche se con tanta amarezza e disincanto, i tre (ma anche gli altri) siano interessati all’argomento e disponibili ad un confronto. In fin dei conti (pensi) perchè altrimenti scrivere, proporre, ecc.? Beh allora forse un incontro che permetta di confrontarsi a partire dalle premesse strutturali (la situazione del paese e come ci siamo giunti, le potenzialità di un settore come quello turistico) e metodologiche (concetto di territorio vasto, turismo come offerta di servizi integrati, centralità logistica come risorsa caratterizzante l’offerta ecc.) ti sembra una proposta ragionevole e appropriata. Invece nulla, nessuno (neppure gli altri) sembra aver sentito, Allora un dubbio: forse non è un dialogo su un blog sono tanti monologhi. Oppure io stò sognando. Sto sognando?