di Niccolò Martinozzi

Tutta questa diatriba interna al al PD alla fine a qualche cosa è servita.

Mai come quest’anno il clima politico, l’incertezza, e la delusione, hanno portato l’interesse per le prossime elezioni a livelli molto alti.

Persone e personaggi, che mai avrebbero pensato di interessarsi ai fatti amministrativi della nostra città si sono rivelati accaniti ed appassionati intenditori di politica. Questo non può essere che un dato molto positivo. Positivo perchè quella che veniva definita “maggioranza silenziosa” non lo è poi così tanto, e, c’è anche una speranza, speranza che, da tutto questo, nasca un nuovo modo di pensare e di agire. La speranza è che questa situazione abbia fatto pensare a tutti quelli che avevano voglia, per protesta, di non andare a votare, di andarci perche’ questo è l’unico modo per far sentire la protesta.

Speriamo che da questo, i nuovi amministratori imparino almeno la parola “partecipazione” e la parola “ascolto”. Fino ad ora la lezione era stata “sono io l’amministrazione e faccio quel cavolo che mi pare! con voi ci rivediamo tra cinque anni con nuove promesse! e ora, tutti zitti”. Speriamo che questa volta non sia così. Ci credo poco. Ci credo poco perchè le persone saranno le stesse, disposte a tacere degli “Yes Man”.

Saranno le stesse che non verranno, scusate, che non andranno ai consigli ma che non verranno sostituite (leggi Micheletti) perchè se no entreranno delle persone indigeste al DUCE di turno. La cosa preoccupante sarà l’assenza di opposizione. Infatti sicuramente andranno all’opposizione altre persone di Sinistra che sicuramente troveranno un accordo in cambio di una poltrona.

I dissenzienti insegnano!