di Tommaso Provvedi

Devo dire la verità: negli ultimi periodi l’idea di riconsegnare la tessera al partito mi stava balenando spesso. Era sempre con me, nel portafogli, e spesso mi chiedevo quanto ci sarebbe stata…
Quello che è successo ieri sera è stato il normale risultato di un triste percorso. Perchè a sentir parlare Stefano Scaramelli oppure Simone Agostinelli, sembrava veramente che si fosse arrivati ad una vera sintesi e ad un confronto leale.

Ho apprezzato soprattutto l’intervento di Simone Agostinelli, non per il giudizio sull’accordo, ma perchè dalle sue parole si vede la sua passione. La mia opinione, e non credo solo la mia, su quello che è successo ieri sera è che la parte che ha sempre sostenuto Stefano Scaramelli si è presentata con la sola intenzione di sfogare la propria rabbia repressa, con battute di pessimo gusto volte solo a inasprire i toni!

Non c’era desiderio di sintesi! C’era solo voglia di rivalsa come se i sostenitori di Stefano Scaramelli avessero voluto dire: “ora si fa come si dice noi e voi state zitti!” Ma state tranquilli, non l’hanno detto… ma l’hanno fatto intendere bene!
Parlo di un vero e proprio abuso perchè molti si sono fatti forti di
“aver vinto”, dimenticandosi che un numeroso gruppo ha fatto un notevole passo indietro per il bene del partito (passo che non
condivido ma che capisco).  Gli “scaramelliani” avvalendosi di questa forza hanno semplicemente sparato a zero sugli ex 16, sapendo che non avrebbero risposto! Troppo facile così.
Dopo almeno un’ora di assemblea mi sono avvicinato ad un membro dell’ormai ex gruppo dei 16 chiedendogli: “ma come fai a stare zitto?” La risposta è stata solo un’amara risatina.

Ma come può un partito che si definisce democratico, chiedere che si faccia pulizia nel gruppo dirigente? Ma come ci si può lamentare di un questionario perchè da esso potrebbe venir fuori un risultato negativo? Bisogna mettere domande giuste perchè la gente risponda bene? E, comunque, sul tema dei questionari non voglio più rientrare.

Ho cercato di starmene il più fuori possibile ieri sera, soprattutto per non mettere in difficoltà mia madre che si era appena dimessa. Ma quando poi ho sentito dire :“chi non la pensa così è meglio che si defili”, allora non ho avuto scelta: ho dovuto togliermi dalla tasca quella tessera che da quel momento mi stava pesando come un macigno!
Non ci sto!
Penso di essere stato chiaro! Forse sono caduto nella trappola del
topo! Forse era proprio quello che volevano! Ma non ho avuto dubbi! Ho letto che il Pd locale ha usato recentemente questo slogan: “largo ai giovani”.
Buon per loro, io, però, come giovane, da questo PD sto alla larga…e con me credo tanti altri!