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Martinozzi: Ecco quello che c’è da sapere sul nuovo stadio
Ringrazio Niccolò Martinozzi per il testo che qui sotto riportiamo. E’ un importante elemento di conoscenza per il dibattito, ma da un candidato a sindaco ci si aspetterebbe di più.
Mi spiego: come intenderebbe, se eletto, affrontare il problema del mutuo (quella dell’impegno informale e non scritto della Fondazione mi sembra una grandissima balla. Tutti sanno che la Fondazione ha problemi di ricapitalizzazione e non credo si commuova più di tanto per le vicende dello stadio di Pania.
Cosa intenderebbe fare il candidato Martinozzi dell’attuale campo sportivo? Se ci fosse la necessità di fare cassa lo privatizzerebbe per pagare l’attuale mutuo o anche quello che si dovrebbe comunque attivare per il completamento dell’opera? Il candidato Martinozzi ha contattato la Polisportiva per capire quali sono gli intendimenti della società? Quanto la Polisportiva intenderebbe contribuire alla gestione? Se non sono sufficienti dove si trovano gli altri? (PS)
Nota di Niccolò Martinozzi della Lega Nord
Ciao Paolo, ti rispondo subito.
A suo tempo andai in comune,dalla Dottoressa CASERTA, che dopo due volte, non poco contrariata, mi scrisse di suo pugno in un foglio, (non aveva tempo per stamparlo) le cifre relative alla spesa.
Lavori complessivi euro 2.950.000
Mutuo euro 2.800.000
Contributo Fondazione MPS euro 150.000
Ente erogante Cassa Depositi e Prestiti
Tasso 3,75 (tasso fisso)
Rata annuale euro 200.251,12
Durata del mutuo: 20 anni
Alla mia domanda se ci fossero state coperture finanziarie sufficienti e da dove provenissero mi fu risposto ,SI !, perchè c’era un tacito accordo con la Fondazione in quanto bastava una telefonata e la Fondazione ogni anno avrebbe pensato al pagamento,sic!!!!.
Domandai ,e se la Fondazione cambiasse idea, o colore politico? (qui mi resi conto della sciocchezza che avevo detto) mi fu risposto che in quel caso il comune avrebbe onorato la scadenza con fondi propri già individuati.
Non ho visto il progetto ma ho fatto un sopralluogo,devo dire che da quello che ho visto, una volta ultimato dovrebbe venire una bella cosa. Va da se che è sovradimensionato per Chiusi, per la Polisportiva e sarà un problema farlo gestire.
Per quello che posso capire e per l’esperienza mia professionale solo la gestione del prato sarà un bel costo. Costo che nella totalità di tutto l’impianto, manutenzioni, riscaldamento, gestione generale, acqua, luce e la famosa parola “varie” supererà di gran lunga i 150.000 euro annui.
Sono convinto,come ho già detto in varie occasioni,che l’idea dell’amministrazione comunale sarebbe stata quella di vendere il vecchio campo sportivo, per fare cassa, e finanziare lo Stadio nuovo, è una mia idea ma penso non tanto lontana dalla realtà.
Queste sono le notizie di mia conoscenza e le considerazioni personali.
Rimango a tua disposizione e a disposizione di tutti. (non mi fraintendete però!)
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 8 aprile 2011 alle 20:38, ed è archiviato come POLITICA, SPORT. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Non essendo il committente una società privata ma un ente pubblico, c’è un modo oggettivo per sapere qualcosa di più su questa operazione? Al momento, oltre ai dati qui riportati, possiamo fare solo alcune deduzioni.
La prima è che non c’è una copertura per il mutuo. La Fondazione MPS non è lo zio Peppino che promette di intervenire se la coppia di nipoti non riesce a pagare il mutuo della casa. Se non ci sono impegni scritti, vuol dire che ad ogni bilancio il Comune avrà un punto interrogativo di non poco conto. La seconda è che non c’è un “business plan” credibile, cioè un piano di gestione dell’operazione nel suo complesso e quindi anche rispetto alla sua sostenibilità economica nel tempo. Questo strumento non è niente di sofisticato ma è la base di qualsiasi operazione di questo tipo, pubblica o privata che sia. La domanda all’assessore Scaramelli – che è anche il candidato sindaco del partito di maggioranza e rappresenta quindi, con la sua storia politica personale, un potenziale ponte di continuità tra passato e futuro – è quella di spiegare il senso di questa operazione a noi cittadini, che siamo pur sempre gli “azionisti” di maggioranza del gruppo.