di Carlo Giulietti

Provo a suggerire qualche altro argomento di discussione, potremmo provare a verificare alcune proposte e magari a farne altre, su energia e mobilitá, utilizzo poco più che degli spunti, magari insieme riusciremo a fornire anche un piccolo contributo alla diffusone della cultura del risparmio energetico oltre che  stimolare il dibattito su temi di larga attualità per la nostra cittadina, ma non solo.

1 Risparmio energetico

Possiamo cercare di individuare delle azioni utili che potrebbe mettere in campo, l’amministrazione comunale, prima (qualora non siano già in fase di attuazione e in questo caso potrebbe essere l’occasione per farle conoscere meglio), poi quelle che sarebbe in grado di portare avanti ciascuno di noi:

- Premesso che innegabilmente l’energia più “rinnovabile” è quella ricavata dal risparmio, congiunto all’efficienza energetica, l’amministrazione potrebbe prima di tutto operare per la diffusione della cultura relativa e delle buone pratiche conseguenti.

Allo scopo a Chiusi, si potrebbe instaurare una proficua collaborazione con il neonato Istituto Tecnico Superiore Energia e Ambiente (area tecnologica Efficienza energetica) del quale è partner anche l’Istituto Valdichiana e che tra le altre cose, nella sua missione include proprio la “sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’ambiente, delle energie rinnovabili, dell’efficienza e del risparmio energetico ….”

- Snellire la burocrazia per l’installazione di fonti di energia rinnovabile per quanto di competenza dell’Amministrazione stessa –

- Incentivare la diffusione del solare termico e della mini geotermia per la climatizzazione

Sempre compatibilmente alla politiche nazionali e con la speranza che il governo non perseveri sulla politica di tagli allo sviluppo delle energie rinnovabili,

- valutare la possibilità di incoraggiare l’auto produzione energetica da fonti rinnovabili con piccoli impianti – (il link porta ad un articolo individuato solo a titolo di esempio anche se la teoria che lo ispira può non essere completamente condivisibile)

- Spingere per la ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente secondo le regole dell’edilizia bioclimatica, quando necessario anche per gli edifici pubblici e per la realizzazione di edifici a basso consumo di energia su tutto il territorio comunale -

- Provvedere alla installazione  di efficienti sistemi di regolazione della temperatura che evitino sprechi nelle scuole e altri edifici comunali, dove non siano ancora presenti e-o al telecontrollo di tali impianti -

- Realizzare il monitoraggio informatico ove possibile, la regolazione automatica di tutta l’illuminazione pubblica allo scopo di intervenire tempestivamente su eventuali guasti e disporre di una regolazione dell’intensità di illuminamento variabile a seconda delle necessità e dell’orario, sostituire i vecchi impianti a luce bianca con nuovi, impieganti lampade a risparmio energetico, ad alta pressione. A tal fine potrebbero essere valutate opportunità offerte da imprese che propongono impianti “chiavi in mano”, praticamente senza esborsi per l’Amministrazione -

I singoli cittadini :

Per semplificare l’individuazione delle buone pratiche che competono ai cittadini propongo di usufruire di una guida fatta predisporre dalla Provincia di Siena in occasione della settimana dell’energia e che può essere consultata direttamente ciccando sul link

Personalmente riguardo ai contenuti di questa guida, ho delle perplessità sul risparmio legato al mercato libero dell’energia, relativamente alle utenze domestiche, ma ognuno deve fare le proprie verifiche e altre perplessità su “in inverno regolare la temperatura a non più di 20-21 gradi”, temperatura che secondo me dovrebbe essere proporzionata a quella esterna, senza creare esagerati sbalzi termici. Ad esempio, 21 gradi mi sembrano eccessivi quando all’esterno ci sono zero o meno. Per il resto mi appaiono tutti suggerimenti da valutare e seguire, per quanto possibile.

2 Mobilità sostenibile

La provincia di Siena, con 671 autovetture circolanti ogni 1000 abitanti contro 610 della media nazionale (e ben 897 veicoli ogni 1000 abitanti contro i 796 della media nazionale), rientra a pieno titolo tra i territori a più elevato tasso di motorizzazione d’Europa. Nel confronto tra le diverse regioni italiane emerge l’elevato tasso di motorizzazione che riguarda l’intera Toscana, all’interno della quale il primato spetta comunque alla provincia senese. Chiusi (683), Chianciano (685), Sarteano(682), Montepulciano(688) si piazzano nella zona alta della classifica… (dati ricavati dalla relazione sullo stato dell’ambiente della Provincia di Siena).

Esaminando i dati mi sembrerebbe necessario cominciare a pensare ad un diverso modo di impostare il sistema mobilità nella nostra provincia e nel suo piccolo nella nostra zona.

Se gli abitanti di queste aree sono possessori di tanti veicoli, evidentemente, oltre a qualche smania di ostentazione, che però è sicuramente diffusa un po’ ovunque, ci devono essere anche altri motivi e tra questi, a mio parere, c’è sicuramente anche quello relativo alla carenza o poco efficace organizzazione, del sistema di trasporto pubblico. Aggiungerei anche una insufficienza nell’educazione all’uso dei mezzi pubblici, a sistemi alternativi di mobilità collettiva che si stanno diffondendo un po’ ovunque e al famoso “cavallo di San Francesco” che tanto bene ci farebbe usare.

- Pertanto si renderebbe necessaria l’individuazione di forme di trasporto urbano e interurbano, sostenibile, valutando anche le suddette modalità alternative quali il car sharing (oppure http://www.icscarsharing.it/main/ ) il carpooling, il trasporto a chiamata , il bike sharing ed altro, in collaborazione almeno con i comuni del circondario in un quadro di mobilità sostenibile (http://it.wikipedia.org/wiki/Mobilit%C3%A0_sostenibile)  in grado di diminuire gli impatti ambientali generati dai veicoli privati e venire incontro alle esigenze di chi vuole o deve spostarsi, magari anche verso l’ospedale di Nottola, senza mezzi propri.

Il tutto ovviamente da inquadrare in un piano territoriale organico della mobilità.

La prima domanda da porsi sul tema, secondo me è: – ci sentiamo pronti a prendere in considerazione un piccolo sacrificio di “libertà” individuale per il bene e l’utilità collettiva? – A questa domanda non sono certo sufficienti le poche  risposte che si possono avere dai lettori del blog, ma queste possono già essere uno stimolo per riproporre l’argomento in sedi appropriate.

 - Per Chiusi, non eccessivamente impegnativo dal punto di vista economico, potrebbe essere interessante pure la realizzazione di una pista ciclabile-pedonale che colleghi la zona del Grottino (Chiusi Scalo, ingresso percorso della bonifica) a Chiusi Città, passando per la zona del Tiro a segno. Questo percorso potrebbe rientrare  anche come proseguimento del circuito turistico e quindi a completamento  dell’ anello che si chiuderebbe  ricollegandosi al sentiero della bonifica presso le Torri, passando per l’Asso di Picche o per la vicinale che conduce alla zona del depuratore.

- Argomento che necessiterebbe di uno spazio a parte riguarda la mobilità su ferrovia e quindi la stazione di Chiusi alle quali andrebbe restituita l’importanza che compete.

Questa materia però con difficoltà può essere disgiunta dal piano nazionale in materia. Se a livello governativo non si decide di operare allo scopo di rivalutare questa forma di trasporto, mi pare che poco sia possibile fare a livello locale oltre all’ottenimento della fermata di uno o due treni in più.

Non voglio affrontare temi troppo complessi per i quali non ho le necessarie informazioni e che semmai lascio ha chi ha maggiori competenze, ma anche il disegno legato al centro intermodale dovrebbe essere ripreso e dovrebbero essere intraprese azioni per cercare di stimolare i governi regionali e nazionali al fine di fargli assumere l’importanza strategica che era nelle intenzioni.

 Se ce ne sarà l’occasione successivamente potremmo parlare anche  di “Filiera corta” ed acqua,  argomenti che rientrano nello stesso filone del risparmio energetico e di risorse.