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Risparmio energetico e mobilità sostenibile
Provo a suggerire qualche altro argomento di discussione, potremmo provare a verificare alcune proposte e magari a farne altre, su energia e mobilitá, utilizzo poco più che degli spunti, magari insieme riusciremo a fornire anche un piccolo contributo alla diffusone della cultura del risparmio energetico oltre che stimolare il dibattito su temi di larga attualità per la nostra cittadina, ma non solo.
1 Risparmio energetico
Possiamo cercare di individuare delle azioni utili che potrebbe mettere in campo, l’amministrazione comunale, prima (qualora non siano già in fase di attuazione e in questo caso potrebbe essere l’occasione per farle conoscere meglio), poi quelle che sarebbe in grado di portare avanti ciascuno di noi:
- Premesso che innegabilmente l’energia più “rinnovabile” è quella ricavata dal risparmio, congiunto all’efficienza energetica, l’amministrazione potrebbe prima di tutto operare per la diffusione della cultura relativa e delle buone pratiche conseguenti.
Allo scopo a Chiusi, si potrebbe instaurare una proficua collaborazione con il neonato Istituto Tecnico Superiore Energia e Ambiente (area tecnologica Efficienza energetica) del quale è partner anche l’Istituto Valdichiana e che tra le altre cose, nella sua missione include proprio la “sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’ambiente, delle energie rinnovabili, dell’efficienza e del risparmio energetico ….”
- Snellire la burocrazia per l’installazione di fonti di energia rinnovabile per quanto di competenza dell’Amministrazione stessa –
- Incentivare la diffusione del solare termico e della mini geotermia per la climatizzazione –
Sempre compatibilmente alla politiche nazionali e con la speranza che il governo non perseveri sulla politica di tagli allo sviluppo delle energie rinnovabili,
- valutare la possibilità di incoraggiare l’auto produzione energetica da fonti rinnovabili con piccoli impianti – (il link porta ad un articolo individuato solo a titolo di esempio anche se la teoria che lo ispira può non essere completamente condivisibile)
- Spingere per la ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente secondo le regole dell’edilizia bioclimatica, quando necessario anche per gli edifici pubblici e per la realizzazione di edifici a basso consumo di energia su tutto il territorio comunale -
- Provvedere alla installazione di efficienti sistemi di regolazione della temperatura che evitino sprechi nelle scuole e altri edifici comunali, dove non siano ancora presenti e-o al telecontrollo di tali impianti -
- Realizzare il monitoraggio informatico ove possibile, la regolazione automatica di tutta l’illuminazione pubblica allo scopo di intervenire tempestivamente su eventuali guasti e disporre di una regolazione dell’intensità di illuminamento variabile a seconda delle necessità e dell’orario, sostituire i vecchi impianti a luce bianca con nuovi, impieganti lampade a risparmio energetico, ad alta pressione. A tal fine potrebbero essere valutate opportunità offerte da imprese che propongono impianti “chiavi in mano”, praticamente senza esborsi per l’Amministrazione -
I singoli cittadini :
Per semplificare l’individuazione delle buone pratiche che competono ai cittadini propongo di usufruire di una guida fatta predisporre dalla Provincia di Siena in occasione della settimana dell’energia e che può essere consultata direttamente ciccando sul link
Personalmente riguardo ai contenuti di questa guida, ho delle perplessità sul risparmio legato al mercato libero dell’energia, relativamente alle utenze domestiche, ma ognuno deve fare le proprie verifiche e altre perplessità su “in inverno regolare la temperatura a non più di 20-21 gradi”, temperatura che secondo me dovrebbe essere proporzionata a quella esterna, senza creare esagerati sbalzi termici. Ad esempio, 21 gradi mi sembrano eccessivi quando all’esterno ci sono zero o meno. Per il resto mi appaiono tutti suggerimenti da valutare e seguire, per quanto possibile.
2 Mobilità sostenibile
La provincia di Siena, con 671 autovetture circolanti ogni 1000 abitanti contro 610 della media nazionale (e ben 897 veicoli ogni 1000 abitanti contro i 796 della media nazionale), rientra a pieno titolo tra i territori a più elevato tasso di motorizzazione d’Europa. Nel confronto tra le diverse regioni italiane emerge l’elevato tasso di motorizzazione che riguarda l’intera Toscana, all’interno della quale il primato spetta comunque alla provincia senese. Chiusi (683), Chianciano (685), Sarteano(682), Montepulciano(688) si piazzano nella zona alta della classifica… (dati ricavati dalla relazione sullo stato dell’ambiente della Provincia di Siena).
Esaminando i dati mi sembrerebbe necessario cominciare a pensare ad un diverso modo di impostare il sistema mobilità nella nostra provincia e nel suo piccolo nella nostra zona.
Se gli abitanti di queste aree sono possessori di tanti veicoli, evidentemente, oltre a qualche smania di ostentazione, che però è sicuramente diffusa un po’ ovunque, ci devono essere anche altri motivi e tra questi, a mio parere, c’è sicuramente anche quello relativo alla carenza o poco efficace organizzazione, del sistema di trasporto pubblico. Aggiungerei anche una insufficienza nell’educazione all’uso dei mezzi pubblici, a sistemi alternativi di mobilità collettiva che si stanno diffondendo un po’ ovunque e al famoso “cavallo di San Francesco” che tanto bene ci farebbe usare.
- Pertanto si renderebbe necessaria l’individuazione di forme di trasporto urbano e interurbano, sostenibile, valutando anche le suddette modalità alternative quali il car sharing (oppure http://www.icscarsharing.it/main/ ) il carpooling, il trasporto a chiamata , il bike sharing ed altro, in collaborazione almeno con i comuni del circondario in un quadro di mobilità sostenibile (http://it.wikipedia.org/wiki/Mobilit%C3%A0_sostenibile) in grado di diminuire gli impatti ambientali generati dai veicoli privati e venire incontro alle esigenze di chi vuole o deve spostarsi, magari anche verso l’ospedale di Nottola, senza mezzi propri.
Il tutto ovviamente da inquadrare in un piano territoriale organico della mobilità.
La prima domanda da porsi sul tema, secondo me è: – ci sentiamo pronti a prendere in considerazione un piccolo sacrificio di “libertà” individuale per il bene e l’utilità collettiva? – A questa domanda non sono certo sufficienti le poche risposte che si possono avere dai lettori del blog, ma queste possono già essere uno stimolo per riproporre l’argomento in sedi appropriate.
- Per Chiusi, non eccessivamente impegnativo dal punto di vista economico, potrebbe essere interessante pure la realizzazione di una pista ciclabile-pedonale che colleghi la zona del Grottino (Chiusi Scalo, ingresso percorso della bonifica) a Chiusi Città, passando per la zona del Tiro a segno. Questo percorso potrebbe rientrare anche come proseguimento del circuito turistico e quindi a completamento dell’ anello che si chiuderebbe ricollegandosi al sentiero della bonifica presso le Torri, passando per l’Asso di Picche o per la vicinale che conduce alla zona del depuratore.
- Argomento che necessiterebbe di uno spazio a parte riguarda la mobilità su ferrovia e quindi la stazione di Chiusi alle quali andrebbe restituita l’importanza che compete.
Questa materia però con difficoltà può essere disgiunta dal piano nazionale in materia. Se a livello governativo non si decide di operare allo scopo di rivalutare questa forma di trasporto, mi pare che poco sia possibile fare a livello locale oltre all’ottenimento della fermata di uno o due treni in più.
Non voglio affrontare temi troppo complessi per i quali non ho le necessarie informazioni e che semmai lascio ha chi ha maggiori competenze, ma anche il disegno legato al centro intermodale dovrebbe essere ripreso e dovrebbero essere intraprese azioni per cercare di stimolare i governi regionali e nazionali al fine di fargli assumere l’importanza strategica che era nelle intenzioni.
Se ce ne sarà l’occasione successivamente potremmo parlare anche di “Filiera corta” ed acqua, argomenti che rientrano nello stesso filone del risparmio energetico e di risorse.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 11 aprile 2011 alle 12:10, ed è archiviato come AMBIENTE, POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
le mie perplessità sulla mini-geotermia riguardano due ordini di problemi. Il primo (superabile) a livello tecnico, è che lavorando a basse temperature necessita di impianti a basse temperature (radianti pavimento) e non ad alte come sono impostati tradizionalmente gli impianti termici nelle nostre zone (radiatori etc), un corretto uso prevederebbe x cui un sostanziale rifacimento dell’impianto con considerevole aumento dei costi, l’ideale poi in questi casi sarebbe l’integrazione con altri sistemi a bassa entalpia e questo presupporrebbe una apposita progettazione energetica del sistema-fabbricato nel suo complesso. Il secondo è, dovendo andare con perforazioni di molte decine di metri (per cui anche con reali, anche se limitati, danni ed interazioni con eventuali falde e criticità presenti), l’ancestrale paura di ciò che sta nel sottosuolo che, come nel caso della geotermia sull’amiata, se abilmente pilotata, può creare anche forti tensioni sociali.
circa 13 anni fa
Fabio (Baglioni) hai ragione, forse ho esagerato ad inserire tanti temi insieme, ma sono tutti collegati, anzi come ho accennato e tu hai ben afferrato ci sarebbe stato anche da includerne altri, magari però ne parliamo successivamente.
Mi farebbe piacere sapere per quale motivo non ti convince la mini geotermia, chiaramente io intendevo la “geotermia a bassa entalpia” che si usa per produrre il caldo ed il freddo dal terreno.
Per Francesco Storelli, ringrazio per l’attestazione di stima, ma non vorrei passare da esperto, sono solo “sensibile” a certi argomenti. Probabilmente posso aggiungere poco più a quanto ho scritto, mi interessa solo contribuire a diffondere, per quanto posso certi temi. Se ne vogliamo parlare possiamo provare a individuare chi ne sa più di me.
circa 13 anni fa
dimenticavo i complimenti a giulietti, se non altro per proporre argomenti di interesse collettivo in questa campagna elettorale impostata sino ad ora quasi esclusivamente sui personalismi.
… e poi tutti gli altri temi affrontati: la mobilità, l’acqua, i servizi, la bioedilizia – altro che 10 righe!!!!
circa 13 anni fa
ho nicchiato a commentare perchè una tale vastità di temi non può essere trattata in 10 righe meritando ben più spazio di confronto e sviluppo. Faccio dei piccoli spot. Concordo pienamente con il fatto che la maggiore risorsa rinnovabile è il risparmio energetico,e questo evidenzia quanto sia importante modificare in primis gli usi e costumi della gente ad un uso “congruo” dell’energia e delle materie che abbiamo a disposizione (ad esempio quanto cibo buttiamo!!!!). Una buona amministrazone pubblica DEVE promuovere ed incentivare certi circuiti virtuosi che poi si autoalimentano. Non sono troppo convinto sulla mini-geotermia, ma son gusti personali , sono invece ultra convinto della auto-produzione di energia da piccoli impianti domestici collegati in rete (ricordo in merito un bel saggio di rifkin).
Le righe scorrono:-) , ma che bel discorso la filiera corta, anche qui è un problema di cultura del consumatore (le mele; cilene o della val di non? o di paciano???). Sabato sera ero a cena in un nuovo ristorantino a s.albino, e per la prima volta nelle nostre zone ho visto nell’insegna il cartello km 0, … qualcosa, nella giusta direzione, si sta muovendo
circa 13 anni fa
Per quanto mi riguarda le proposte di Carlo ( Giulietti) sono così interessanti, che, più che interloquire, vorrei sentirlo parlare più a lungo. Invito la lista primavera a programmare un incontro per poter fare con Carlo una lunga ed istruttiva chacchierata.
circa 13 anni fa
Che silenzio…. strano che nessuno, oltre al “mitico Enzo” (Sorbera) trovi interesse per certi argomenti
Ieri, in autostrada, ho letto in un pannello luminoso, un invito ad utilizzare il carpooling, stesso invito si trova nella guida della provincia sulle buone pratiche per il risparmio energetico, segno evidente che intorno a questa metodologia di trasporto qualcosa si muove.
E sulle azioni individuali per il risparmio energetico proposte dalla provincia?
Siamo tutti d’accordo su tutto o siamo indifferenti ?
Sulla linea ferroviaria Chiusi – Siena, cito ad esempio per introdurre un altro spunto, che nelle intenzioni e nelle promesse politiche di vari anni or sono doveva essere potenziata ( dopo il termine dei lavori sulla Siena – Firenze e ora ci siamo) e che invece pare sempre più una linea in abbandono, che si pensa? Non potrebbe essere usata come una metro di superficie da utilizzare anche per collegare velocemente i centri tra Chiusi e Sinalunga fra loro e con Nottola, tramite anche un minibus navetta che a sua volta unisca la stazione di Montepulciano con l’ospedale? Oltre naturalmente a garantire spostamenti celeri verso il capoluogo e tra gli altri paesi.
circa 13 anni fa
Carlo, sei sempre una “miniera” Potremmo aggiungere l’obbligo, per tutti gli edifici pubblici, di utilizzare il tetto come supporto per sistemi fotovoltaici in grado di coprire almeno per un x% (da valutare, ma non dovrebbe essere difficile) il fabbisogno di energia dell’edificio. Magari il paesaggio ne soffrirebbe un po’, ma alla fine ne avrebbe più giovamento che non la selva di antenne che vediamo su alcuni fabbricati. Obbligare le aziende fornitrici di trasporto pubblico urbano a utilizzare mezzi “verdi” (elettrici o metano). Premiare con incentivi chi ricicla. Incrementare il composter gratuito e proviamo a ricomprare il compostaggio prodotto dal privato per il verde pubblico; a seconda della qualità, possiamo scalare dalla tassa di nettezza urbana una percentuale: cinque centesimi guadagnati producono un interesse per cinque euro di “impatto”.