di Roberto Donatelli

Le elezioni si avvicinano. Le scelte sono semplici; continuare con la presente Amministrazione  Comunale, o cambiare, e cambiare si può. C’è la lista “La Primavera di Chiusi” ed altre iniziative politiche tendenti a cambiare la disastrosa situazione che si è venuta a creare a Chiusi.

“Disastrosa” sembra un termine un pò forte, ma guardiamo alla realtà; 5 anni fa, quando venni a Chiusi c’erano; un calzolaio, un negozio di cappelli, una ferramenta, un piccolo ristorante  ed un alimentari (Despar). C’era anche il mercato del Martedi che occupava la zona adiacente al Museo. I negozi hanno chiuso ed il Mercato si è ridotto ad alcuni banchi in Piazza Grande. Credo che il prossimo inverno vedrà anche la morte del Mercato del martedi.

I motivi di tutto questo possono essere molti, ma rimane il fatto che Chiusi sta morendo….per cercare di dare un pò di Vita si è pensato di fare la Pensilina ed il magnifico Stadio capace di ospitare 3000 (dico 3000) persone al coperto. Si pensa anche di costruire un “nodo logistico” (?) e dare nuova vita(?) a Querce al pino con la famosa “colata di cemento”.

Quel poco di buono che è stato fatto, è stato fatto, o molto più tardi di quando si doveva fare (costruzioni di marciapiedi) o rovinato da….non so che nome dare. Piazza C. Battisti con le “nuove panchine”, molto più scomode di quelle ai giardinetti. Il Lago che non si sa bene che cosa sia diventato. C’è il Percorso Naturalistico…..con luoghi di sosta che sono stati “abbandonati”….. la lista può andare avanti ancora un bel pezzo.

Una cosa è certa, nonostante le affermazioni al contrario, il PD non ha nessuna voglia, ed intenzione, di cambiare il “percorso” che ha portato a tutto questo. Le ultime vicende riguardanti la nomina del candidato a Sindaco lo dimostrano ampiamente.
Mi rendo conto che non è facile lasciare un qualcosa che, sotto vari nominativi, ci ha accompagnato per molto tempo, ma
mi sembra che sia arrivato il tempo di dire: “nonostante tutto voi non volete cambiare. Allora sarò io che cambierò voi”.
La scelta c’è.