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La trasparenza per abbattere la paura del Leviatano di Chiusi
Si dice che alcuni invitati a far parte di di una particolare lista si siano cortesemente tirati indietro perché avevano già ricevuto segnali che lo sconsigliavano. Il timore di esporsi c’è sempre stata, questa volta, però, sembra molto più evidente.
Come potremo evitare tutto questo in futuro? La ricetta è molto semplice ricercare sistematicamente la trasparenza nei processi della decisione pubblica. In questo caso anche i cosiddetti poteri o “poterotti” più o meno grigi e/o più o meno occulti sarebbero costretti a uscire allo scoperto e quindi renderebbero espliciti anche le loro sponsorizzazioni politiche.
Come già abbiamo avuto modo di dibattere la trasparenza della decisione pubblica può essere ottenuta attraverso la “tracciabilità” della decisione. Oggi ci sono i mezzi di rendere controllabile dall’esterno tutti i passaggi anche nel loro svolgersi. Un sistema in cui tutti potrebbero tramite web capire cosa stia avvenendo. Personalmente sono impegnato in un progetto di ricerca sulla tracciabilità della decisione in urbanistica e vi posso assicurare che almeno in quel settore funziona.
Ma in pratica a cosa serve? Vediamo un nostro argomento recente: lo stadio di pania. Ci dice un consigliere che per avere le informazioni che abbiamo pubblicato ha avuto qualche problema per un’informazione che dovrebbe essere di dominio pubblico. Quell’informazione dice che ci siamo indebitati di 200.000 euro all’anno per vent’anni. Poi nel dibattito un fedele tifoso del Chiusi (e del nuovo stadio) ci dice “se non vi piaceva perché non siete intervenuti quando il progetto è stato discusso in un’assemblea pubblica?”. “E quando sarebbe avvenuta questa assemblea pubblica, prima o dopo l’attivazione del mutuo?”….. boh e chi se lo ricorda.
Ecco in un sistema in cui la decisione è tracciabile tutta la vicenda è ricostruibile sino al momento presente. Tutto sarebbe documentabile e a disposizione: atti pubblici, assemblee, articoli di stampa etc.
Si capirebbe allora chi era a favore e chi contro, come si erano posizionati i vari “attori”.
Alle elezioni dunque i giochi sarebbero tutti chiari e gli elettori in grado di giudicare e chiunque libero di accettare qualsiasi candidatura, senza paure e retro pensieri.
p.s A proposito di stadio. Cari candidati potete rispondere in maniera adeguata alle quattro domande sulle vostre intenzioni future? Per ora ne è arrivata una soltanto.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 14 aprile 2011 alle 00:09, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
Gianni, d’accordo. Intanto possiamo, visto che abbiamo il privilegio di essere in campagna elettorale, di farcelo dire cosa intendono fare IN PRATICA per la tanto sbandierata trasparenza.
circa 13 anni fa
La “Trasparenza”, caro Paolo, quella vera, quella con la T maiuscola, se esistesse davvero farebbe della politica e dell’amministrazione pubblica una cosa di cui innamorarsi a prima vista. Una cosa per cui attivarsi ogni giorno. Una cosa direi… unica. Purtroppo questo servirebbe “solo” ai cittadini comuni, che diventerebbero i veri fruitori della propria ricchezza. Dico purtroppo perché è risibile pensare che chi ha da sempre in mano il potere possa improvvisamente, anche solo per finta o per propaganda, fare della trasparenza e della visibilità il proprio cavallo di battaglia. Eppure, puntualmente, inesorabillmente, ciò accade e al primo punto di ogni campagnuccia elettorale (sembra incredibile ma invece è così) cosa trovi? LA TRASPARENZA e la VISIBILITA’. Certo, pensandoci bene, certi personaggi magari non metteranno in pratica ciò che dichiarano, questo no; ma in compenso fanno morire da ridere. Sono comici di professione. Ci sanno sguazzare bene in queste situazioni. Che cosa è in fondo la comicità se non l’esasperazione della realtà. E se non fosse che con le loro irresistibili batture giocano sul futuro degli altri, specie dei giovani, ci sarebbe da votarli subito. Certo sarebbe bello vedere quei “poterotti” molto grigi di cui parli uscire allo scoperto, nudi e indifesi. Quanta gente capirebbe tante cose. Quanta gente non avrebbe più paura di esporsi. Quanta gente aprirebbe finalmente gli occhi chiusi da decenni, e aggiungo, volutamente (C)hiusi da decenni.
Non continuiamo a farci del male. Giorgio, confidiamo in te!
circa 13 anni fa
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