In questo articolo il candidato a sindaco per la lista “Primavera di Chiusi” risponde a un commento di Mauro Bischeri che può essere letto cliccando su questo link


di Giorgio Cioncoloni


Sono d’accordo con Bischeri che il comune non finisce al “Leon d’Oro”, però lui deve capire che Chiusi non è fatta solo di lavoratori dipendenti.


E’ facile dire che va tutto bene per chi ha un lavoro e uno stipendio fisso e si occupa solo dei propri interessi personali. Chiediamolo ai commercianti, agli artigiani, agli operatori turistici, a tutti gli imprenditori in genere, ai giovani che non hanno un lavoro, ai giovani che cercano momenti e spazi di aggregazione, chiediamolo a loro se a Chiusi va tutto bene! Chiediamolo a chi impiega una parte del proprio tempo libero a servizio delle varie associazioni.

Chiediamolo a loro se a Chiusi va tutto bene! Ma in che mondo vive Bischeri. Come si fa a dire che la gente non fa turismo quando ad ogni fine settimana, ad ogni occasione di ponte, ad ogni inizio di stagione feriale milioni di persone si riversano sulle strade in cerca di luoghi dove trascorrere le proprie vacanze. Che cosa c’entra l’Ici? Tutte le città limitrofe sono piene di turisti e l’Ici è stata tagliata anche per loro. Solo a Chiusi non si fa turismo. E perché? Non perché sono mancate le risorse economiche ma perché per otto anni un’amministrazione pubblica ha voluto accentrare su di sé la gestione economica senza avere le capacità né di affrontarla né di risolverla. C’erano decine di persone, di associazioni, di istituzioni che avevano idee e progetti da mettere in campo. Non sono mai state coinvolte né interpellate.


I marciapiedi, le illuminazioni, le fognature sono un diritto per gli abitanti del comune e delle sue frazioni e non una concessione per la quale ci si deve sentire obbligati. Le “attenzioni a certe latitudini” c’erano state anche in altri tempi. Ricordo infatti a Bischeri che la rete del metano a Montallese è stata realizzata dalla prima giunta Ciarini, della quale io facevo parte, così come la progettazione del campino polivalente e dei nuovi spogliatoi del campo sportivo. Non solo, ma io personalmente, insieme all’allora consigliere comunale Stendardi, ho condotto le trattative per l’acquisizione del terreno su cui il campino è stato costruito, che era di proprietà privata. Per dire di più a quei tempi avevamo iniziato anche l’iter per il recupero della ex scuola elementare di Montallese e dei locali adibiti ad ambulatori medici in modo che divenissero centri ad uso di attività giovanili e sociali. Perché non sono stati portati avanti? Se invece di costruire uno stadio da megalomani si fosse costruito un semplice campo sportivo, o si fosse ristrutturato quello esistente, probabilmente ci sarebbero state le risorse anche per realizzare quelle ristrutturazioni