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Archivio Sacco: un’importante e “fortunata” acquisizione
Sempre più di rado, ma ogni tanto, anche l’ attenzione alle cose viene premiata. Si tratta di un ritrovamento di estrema importanza per l’Archivio Fotografico-Storico Sacco (Onlus)denominato “The Face of Asia’’ che ho creato nel Novembre 2009. L’archivio ha notevolmente incrementato il livello del contenuto qualitativo del fondo gestito dall’Associazione con lo scopo di produrre mostre fotografiche per pubbliche amministrazioni e per privati.
Si tratta di ben 94 lastre d’autore riguardanti la Birmania dal 1870 ai primi del secolo XX del noto fotografo tedesco Philip Adolphe Klier che in quegli anni produsse una quantità innumerevole di immagini sulla Birmania e le sue popolazioni. Le foto di detto autore, immagini perlopiù stampate all’albumina , sono oggi oggetto di contesa da parte degli appassionati di fotografia storica dell’Asia nelle più famose case d’aste di tutto il mondo, figurarsi i suoi clichès, cioè ‘’ le lastre fotografiche dalle quali provengono dette stampe’’.
Il mercato internazionale, ogni tanto, riserva sorprese.nel Chi si disfa degli oggetti e li mette in vendita su Ebay, qualche volta, non ne conosce il valore. Per poche sterline inglesi è stata quindi strappata da morte certa una quantità notevole di immagini della favolosa Birmania di quegli anni. Il materiale abbisogna di essere restaurato e di una ripulitura meticolosissima,che oggi i sistemi di digitalizzazione consentono di eseguire e sarà cura dell’Archivio “The Face of Asia’’ di curare questo lungo ed impegnativo percorso. Ritratti di uomini, donne, nobili ed artigiani, templi ricchissimi, oggi taluni scomparsi oppure chiaramente fatiscenti , elefanti impiegati per lavoro,ma anche scene di vita ed altro, sono rappresentati in tutta la loro bellezza., in tutta la loro semplice complessità della vita che scorreva lentamente nella sonnolenta Birmania (oggi Myanmar). Luoghi ‘’fuori dal mondo’’ ieri, ma anche oggi. Una collezione degna assolutamente di valorizzazione, per una mostra inedita, che avrebbe senza dubbio un contenuto ‘’straordinario’’.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 25 agosto 2010 alle 00:52, ed è archiviato come CRONACA, CULTURA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Sono d’accordo con te, indubbiamente le classi dirigenti di una volta non hanno paragone con quelle di oggi, nè al riguardo dello schieramento moderato nè in quello sedicente progressista: Fanfani, Moro, Donat Cattin insieme a tanti altri , erano politici di livello incommensurabilmente più elevato che quelli odierni per non dire dei Berlinguer e degli Amendola al confronto con i Bersani, i d’Alema,
i Morando e La Torre ( ..ti ricordi quando quest’ultimo i tv diretta passava i pizzini di nascosto allo schieramento avversario per imboccarli e fargli assumere considerazioni di natura estremamente moderata ? E tutto questo sotto gli occhi di tutti !). Roba da espulsione da un partito che si professi tale…). Oggi questo non succede e la politica ha cambiato il suoi significati nobili e di lotta per approdare in ambedue gli schieramenti a perorare ragioni degli uomini di partito, delle correnti, di singoli individui anzichè del sociale, o di ciò che un partito dovrebbe esprimere….E’ passata la mano di bianco che faceva comodo a coloro che se ne sono da sempre avvalsi.Chi raccoglie queste messi ? Per adesso uno schieramento altamente moderato guidato da un premier ”duce” che dà fastidio anche ai propri seguaci poichè rischia ogni giorno di dover compromettere con la propria impresentabilità il giuoco dei furbi del quartierino.Quel giuoco passa attraverso l’abitudine e lo sconforto giornaliero di masse enormi di popolo la cui sopravvivenza è messa sempre più in forse data la crisi, ma tale è il popolo italiano, imbelle al cambiamento, protettivo dei propri interessi che spesso identifica con quelli dei suoi leader, salvo poi appenderli a testa in giù quando le situazioni economiche e sociali precipitano.( Piazzale Loreto docet )Mi si risponda da dove venga ”l’olio culturale” che produce tutto questo e che fa orgogliosamente sproloquiare talvolta i centristi che pensano che tale sia il pensiero della maggioranza degli italiani.Evidentemente hanno ragione, poichè loro lo sanno bene, ed il termometro della situazione non è più in mano nè di Cesare,nè di Bersani, ma di quello schieramento centrista che assomma in se uomini da Casini a Fini.Lo ritengo un giuoco sporco che in nessun altro paese europeo tali Francia, Germania, Inghilterra sarebbe possibile nel modo in cui è condotto in Italia.Il Gatto e la Volpe che fremono e non vedono l’ora di assestare un altro colpo alla CGIL per far passare le istanze della Marcegaglia, per le trattative separate, per dividere i meno abbienti come hanno sempre fatto , tranne quando scendono in piazza tirati per i capelli.Una delle lor prerogative fondamentali è quella del ”non manifestare”, di dire che non è mai il momento opportuno, di voler apparire non” politici” .Chissà se si domandasse loro dov’è che pesi il loro non interventismo se rispondessero che non pesa sulla politica. Questa purtroppo è l’italia, quell’italia di poveri che ha fatto vincere Cesare e che forse lo farà rivincere alle prossime elezioni. Che lo abbiano fatto vincere i ceti più abbienti non mi stupisce.Stupisce invece una sedicente sinistra che ha accettato a braccia aperte l’abbraccio mortale di quel centro del quale freme di farne parte fino in fondo e che si dimentica dei concetti, degli ideali, della storia di cui è portatrice. E’ difficile dire che ci sarà un futuro per la ”sinistra” se le parole hanno un senso : la logica che ha accettato non porta a cambiare il sistema ma porta gli uomini che ne fanno parte ad accettare supinamente i meccanismi di quel mercato che diceva di voler far cambiare.Se questa è la vittoria, mi pare giusto ricordare la barzelletta di come facciano i carabinieri a friggere il pesce :vanno al mercato, comprano il pesce , lo depositano in caserma, escono e poi suonano il campanello della caserma. I pesci chiedono :chi è ? I gendarmi rispondono :Carabinieri !! Ed i pesci : allora siamo fritti….. Ogni nostra casa stà diventando una caserma, ma anche non tanto lentamente, ed i pesci che sono in casa sono la maggioranza degli italiani.Le braccia della Misericodia sono sempre aperte pronte ad accoglierne milioni, quei milioni che le daranno il loro consenso.Come sempre….
contenti loro, contenti tutti…..
Carlo Sacco
circa 14 anni fa
Carlo, grazie per le interessanti considerazioni sulla situazione birmana.
Per quanto riguarda il dibattito politico italiano forse sarebbe meglio trasferilo su articoli più pertinenti.
Comunque voglio rispondere come un o dei tanti partecipanti a questo “diario cittadino” (non mi stancherò mai di dire che deve essere di tutti): confrontando la situazione di oggi a quella degli anni ’50, ’60 e ’70 ci metterei la firma su un governo democristiano.
La qualità dei politici di allora di maggioranza e opposizione secondo me non ha la pur minimo possiobilità di comparazione con quella di oggi.
L’abolizione del latifondo al sud, i tentativi democristiuani di riforma urbanistica, in parte lo statuto dei lavoratori, la riforma sanitaria, etc sono non hanno con quanto sta succedendo oggi. Se il PD fosse capace di interpretare adeguatamente anche quella tradizione non mi dispiacerebbe affatto.
circa 14 anni fa
Verissimo Paolo, con dei distinguo però. Il regime attuale del Myanmar non ha reintrodotto come dici tu il lavoro schiavistico poichè tale condizione per gli oppositori c’è sempre stata, da decenni, a cominciare da quando c’era il Generale Ne-Win e lo SLORC che ne seguì. I campi di lavoro riservati agli oppositori c’erano, ci sono attualmente e sono di quelli più infernali, dove l’annientamento umano è perseguito sistematicamente, specialmente verso i karen, verso le etnie che si ribellano al dispotismo centralizzato di Yangoon. Quanto alla chiesa buddista che si ribella, il discorso non è così semplice come sembra. La chiesa buddista birmana nei suoi vertici è collusa col governo ed è il veicolo della trasmissione e dello smorzamento delle istanze della popolazione che si oppone al regime militare.Il massacro dei bonzi
che c’è stato nel 2008 è dovuto alla reazione della chiesa buddista espressione diretta del popolo birmano ma non dei suoi vertici collusi col potere. Si deve sapere che la Chiesa Buddista fruisce da sempre di privilegi enormi nei confronti delle popolazioni
e delle etnie e la crisi che ha portato la globalizzazione ha prodotto restrizioni anche a loro, ecco perchè i bonzi sono scesi in piazza .Il cordone sanitario del liberismo occidentale con in testa gli Stati Uniti e gli ex SEATO non ha fatto altro che far accrescere la dipendenza energetica della birmania dalla Cina che fornisce petrolio, gasolio, gas naturale ed altre materie prime. Questo è il quadro dentro il quale si sono prodotte le tragedie del regime. Ricordo che la pacifica Thailandia che è così aperta al turismo di massa occidentale ha prodotto una guerra civile dimenticata (non parlo delle camicie gialle o rosse) che si reputa abbia prodoto alcune decine di migliaia di morti negli ultimi 5 anni. Questo i media occidentali e le ” radio libere a stelle e strisce’ installate a Bangkok non l’hanno mai detto e mai lo diranno. Da quelle radio parte l’invito e non solo questo ,rivolto ai Hmong di Thailandia, Laos, Vietnam( 5 milioni circa di individui )ad organizzarsi contro i rispettivi governi.Il Generale Van Pao del regio esercito laotiano, celebre comandante dei torturatori Hmong che facevano rimpiangere i Vietcong di essere nati quando venivano catturati, adesso residente negli USA, due anni or sono è stato arrestato e messo in galera negli stati Uniti dove si è rifugiato per vendita clandestina di armi che transitavano dalla democratica Thailandia verso il Laos per diverse decine di milioni di dollari.Poi si dice che l’imperialismo era un retaggio del periodo coloniale……Spesso la sorgente di tutti i guai degli altri sono localizzate nel civile , ipocrita e democratico mondo occidentale.Sono quasi due secoli che fra succhiare ricchezze, impoverire il terzo mondo, e ripartire al nostro interno i profitti delle materie prime abbiamo fatto cambiare il mondo.La ripartizione al nostro interno delle grandi ricchezze affluite ha comportato il consenso politico ed economico, quindi la stabilità all’interno dell’Europa e dell’America e la crescita economica e militare dell’occidente che impone il proprio ”know how” al resto del mondo. Molti poveri esistono perchè ci sono pochi ricchi, sempre di meno ma sempre più ricchi.E’ la legge del capitalismo che ormai ci si schifa a definirla tale poichè si è inventata un altra parola che la sostituisce ”Il mercato”. Il guaio è che coloro che una volta ne combattevano i concetti, l’etica ed i valori ne sono divenuti i più strenui difensori ed oggi quelli stessi si dicono di sinistra….davanti ai cancelli della Fiat di Melfi c’erano 7 persone , forse solo i familiari dei tre operai fatti reintegrare dal giudice. Come si chiamava quel partito che riteneva che il lavoro potesse andare d’accordo col capitale ? Andatevi a rileggere l’intervista di De Mita a Repubblica di due anni or sono, quando il cronista gli chiese se auspicava il ritorno di una nuova DC; De Mita rispose: no, la nuova DC c’è già e si chiama PD!!!. Se lo dice lui , ma di cosa stiamo a parlare…..
circa 14 anni fa
Intanto partiamo con il granello di sabbia.
Debbo però dissentire sull’equiparazione fra l’attuale regime militare e Aung San Su Chi (o suoi familiari). Il regime militare fra gli altri crimini ha reintrodotto il lavoro in schiavitù su larga scala obbligando ampi settori della popolazione a lavorare gratuitamente per la costruzione di alberghi e altre strutture per lo sviluppo del turismo (gestito dallo stato) a Myanmar.
Basti poi pensare alla protesta del clero buddista che non si era mai espresso prima in maniera così clamorosa.
circa 14 anni fa
Non sono proprio del tuo parere Paolo, magari fosse così… che con una mostra si possa sensibilizzare le persone per un approccio alla democrazia…La spiaggia è fatta di granelli di sabbia certo, ma ci vuole ben altro ed è proprio questo che manca. Un regime militare opprimente di stampo fascista e dittatoriale, con al vertice i militari ed i mercanti del tempio che dal 1947 stà sul collo di un popolo gentile e diviso, un popolo incontaminato nel suo insieme, formato da tante etnie con problemi che spesso, per non dire sempre, sfuggono alla comprensione del mondo occidentale, mentre quest’ultimo recita la parte di paladino della democrazia anche per loro : niente di più ipocrita e colpevole.Un paese penetrato e assoggettato al capitale Thailandese che fa investimenti incredibili nei settori delle costruzionie del turismo, al nuovo capitale cinese che s’interessa del proprio fabbisogno di legno deforestando intere regioni e proteggendo il regime con aiuti economici e militari, con la vendita di gas, benzina e derivati .C’è solo un fatto però che a mio parere andrebbe detto, e non è meno importante di quello letto fin’ora dalle mie righe: Il partito di Aung San Su Ky che numericamente avrebbe vinto le elezioni e che è stato messo in un angolo dalla giunta non è affatto migliore della cricca dei militari al governo. Al suo interno si sono annidati uomini non corrotti ma di più di corrotti e che hanno segnato la storia di quel paese. Bisognerebbe ricordare a coloro che bevono l’etere dei media che proprio il marito della nostra arrestata ai domiciliari e premio nobel per la pace è stato uno dei più grandi esportatore di capitali all’estero. Ha scelto l’esilio dorato perchè diversamente avrebbe consapevolmente scontato ciò che la legge imponeva: minimo la galera, e non per qualche mese ma per anni:un Bettino birmano insomma , ed ecco perchè da Londra non è mai rientrato in Myanmar. Mentre tutti sanno chi sostenga il regime di Yangoon, questi tutti ignorano chi sostenga Aung San Su Ky Chi e perchè lo faccia. Ricordo ai cultori dell’ex veltronisno di kennediana memoria ”’ I care” e all’ex ministro degli esteri Fassino cultore convinto del liberismo a stelle e strisce che tale paese è sulla lista nera degli USA, ma non perchè sia più disdicevole della Georgia o dell’Akbazia o dell’Afganistan , ma solo perchè con la Birmania gli Stati Uniti non possono fare affari, non possono commerciare. Ma si pensa davvero che gli USA ”the country of freedom” si preoccupino della democrazia in Birmania ? La risposta è molto sarcastica, alla Totò alias Antonio de Curtis:” ma ci faccia il piacere !!”…..
circa 14 anni fa
Congratulazioni Carlo!!!Le prossime elezioni in Birmania potrebbero rappresentare un passaggio verso la democrazia o un nuovo inganno per quel popolo così martoriato. Quale migliore occasione per organizzare la mostra fotografica che potrebbe servire anche a sensibilizzare sui problemi di quel Paese.