di Paolo Scattoni


Sabato sono stato presso la sede della Lista Primavera di Chiusi. Ero stato invitato a confrontarmi sui temi dell’urbanistica. Il mio lavoro è quello di svolgere attività di ricerca e di insegnamento su questa disciplina.

In trentacinque anni era la terza volta che mi capitava di avere un invito qui a Chiusi. La prima nel lontano 1978 per iniziativa di una sezione del PCI. Meno di due anni fa la LUBIT mi ha chiesto di parlare sulla “Città dell’uomo”, teoria dunque,  anche se poi nella discussione qualche cosa sulla situazione locale in quella sede emerse.


Nella discussione di ieri invece mi è stato chiesto di discutere sul cosa fare sia nei tempi brevi che nella prospettiva di un governo quinquennale della città


Sui tempi brevi ho offerto la mia opinione: riutilizzare tutto il riutilizzabile per un Piano Strutturale da adottare in tempi brevi, con i vincoli del recupero del patrimonio edilizio esistente e in subordine le aree non  ancora sviluppate già previste dal Piano Regolatore del 1974. Nessuna nuova previsione su aree oggi considerate agricole dal Piano Regolatore vigente.


Si è poi discusso sulle prospettive di un’urbanistica veramente partecipata e in questo mi è stata data l’opportunità di presentare anche esperienze, metodi e strumenti maturati dal mio gruppo di ricerca in altri contesti. Il tutto anche in previsione di una nuova normativa che l’assessore regionale Marson sta mettendo a punto e sulla quale tutti i comuni dovranno presto confrontarsi.


Sono state due ore di buona e vivace discussione volta alla messa a punto di linee pratiche di azione.


Intanto nella stanza accanto ferveva il lavoro della sezione dei “creativi” di quelli che si debbono preoccupare di tradurre i contenuti del programma della lista in messaggi chiari. Una grande passione di un bel gruppo di giovani molto motivati.

Debbo dire che se anche nelle altre liste sta avvenendo tutto questo, allora davvero la politica a Chiusi sta vivendo una bella svolta.