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Scuole al verde
Credo che oggi non si possa prescindere, in un’azione politica di sinistra, dalla presa d’atto della distruzione in corso dei diritti fondamentali delle persone; mi riferisco ai tagli sulla sanità, sui mezzi di trasporto, sulle scuole dell’obbligo e non.
I comuni si trovano oggi ad affrontare problemi di mancanza di risorse sempre più grandi, questo non vuol dire solo fare o non fare i marciapiedi, ovviamente, vuol dire scontrarsi con problemi gravi quali l’estrema difficoltà delle nostre scuole: solo per fare un esempio, già da anni alcuni servizi che le scuole non potevano pagare venivano integrati dai bilanci dei comuni ma i tagli agli istituti sono diventati troppo alti, e nello stesso tempo quelli ai comuni sono altrettanto forti.
Stamani ho avuto una riunione in Provincia per la razionalizzazione delle scuole. La nostra scuola pubblica sta cadendo a pezzi, ci troviamo veramente in situazioni di estrema difficoltà, alcune scuole della provincia non sanno come potranno aprire materialmente le porte perché non hanno il personale A.T.A. (i bidelli). Tutto questo va contro i nostri ragazzi, ed è solo l’inizio, se le scuole riusciranno ad aprire avranno classi numerossissime; quale pensiamo che possa essere la qualità dell’istruzione che i docenti possano dare in queste condizioni?
Spero che su questo come su i grandi punti di difficoltà il popolo della sinistra riprenda forza e ritrovi la voglia di ribellarsi, questo credo sia uno degli obiettivi dei partiti di sinistra così come, soprattutto, io ritengo, il partito al quale appartengo Sel: lavorare insieme alle persone per dare forza ad un grande movimento popolare. Capisco bene la difficoltà di ciò che scrivo, ma credo sia l’unica soluzione prima di perdere tutti i diritti fondamentali della persone.
*Assessore alla Cultura del Comune di Chiusi
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 10 settembre 2010 alle 00:01, ed è archiviato come POLITICA, SCUOLA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Se bene interpreto l’Assessore Gherardi, lanciando per prima il sasso di questa battaglia culturale, ha anche recepito gli stimoli espressi in questa sede ed intende farsi promotore di una consultazione tra forze produttive e categorie sociali per determinare quale potrà essere l’offerta formativa sulla base di un progetto di sviluppo per il futuro di Chiusi e quindi modellato sulle sue esigenze.
Mi sembra una iniziativa molto più giusta e lungimirante che quella di trovare il modo di strappare qualche allievo in più con improbabili “campagne acquisiti”, azione che avrebbe il risultato solo di prolungare una situazione ormai anacronistica.
circa 14 anni fa
Che bello sarebbe poter legare nuovi indirizzi per le secondarie al tessuto economico della città, peraltro da creare. Immagino una sinergia tra un futuribile polo economico per le energie rinnovabili e nuove tecnologie con il suoi rispettivi indirizzi scolastici. Il pensiero ovviamente corre a Stanford e a quello che ha contribuito a creare negli ultimi 30 anni. Compreso l’aggeggio sul quale scriviamo. E’ un sogno ovviamente e non soltanto per la dimensionalità ma per la volontà politica (Gelmini Docet)
circa 14 anni fa
Forse alcuni soggetti importanti potrebbero dire la loro (p.e. i titolari di imprese ad alta tecnologia).
circa 14 anni fa
Concordo pienamente con quanto scritto da Paolo Scattoni, stiamo lavorando in sinergia con la scuola e la Provincia per verificare quale indirizzo possa essere più opportuno, sia a livello di innovazione sia di possibile inserimento nel mondo del lavoro per i ragazzi che frequentano la nostra scuola; entro il 30 novembre si concluderà la programmazione e le richieste di nuovi indirizzi, che saranno attiviti da settembre 2011. Spero che anche la nostra scuola possa trovare un respiro nuovo.
circa 14 anni fa
Condivido le preoccupazioni dell’assessore per quanto riguarda i tagli. Forse però l’analisi è incompleta. Dall’esterno si ha l’impressione che Chiusi soffra sia per i tagli governativi che per la situazione delle sue scuole soprattutto per i corsi della scuola media superiore. I corsi per geometri e ragionieri sono in declino perché soffrono di una tendenza al calo delle iscrizioni; una tendenza nazionale che a Chiusi è ancor più evidente.
In un mio precedente intervento mi chiedevo se non sia il caso, approfittando della “riforma” in atto di ripensare questi corsi perché siano più rispondenti alle necessità del tessuto produttivo locale.