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…che siamo sempre noi
E’ stato distribuito in questi giorni, nei locali pubblici, dall’Amministrazione comunale, un volantino in cui si annuncia che il comune di Chiusi coprirà gli aumenti del costo degli abbonamenti del trasporto scolastico, decisi da Siena Mobilità.
I tagli imposti dal governo con l’ultima manovra finanziaria si sono immediatamente trasformati in aumenti tariffari vicini al 10%. Gli aumenti infatti sarebbero stati di 14 euro per il trasporto urbano e di 17,50 euro per quello extraurbano. Ma con la copertura diretta da parte del comune di questi aumenti non ci saranno nuovi aggravi tariffari per le famglie.
Bene, però viene in mente la celebre gag dei fratelli Capone (Totò e Peppino) nel film Totò e la malafemmina, in cui Totò detta a Peppino la famosa lettera.
In questo caso, Siena Mobilità (che siamo noi) è “costretta” ad aumentare le tariffe, ma il comune (che siamo sempre noi) interviene a coprire gli aumenti. E la commedia delle parti si chiude immancabilmente con i contribuenti (che siamo ancora sempre noi) che pagano.
Una partita di giro di cui, forse, c’è poco da vantarsi.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 10 settembre 2010 alle 18:04, ed è archiviato come SOCIALE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Negli ultimi anni i nostri Comuni e la nostra Regione si sono sforzati non poco di mantenere i livelli dei servizi sociali negli standard a cui eravamo abituati. Questo è successo per i Treni – con l’impegno della Regione nel garantire per i pendolari alcuni Intercity da e per Firenze che sono ormai assenti su altre tratte – nella Sanità, dove continuano ad essere contemplati nei LEA (livelli essenziali di assistenza) prestazioni e servizi non più erogati da altre regioni ; così come viene garantita la gratuità dei farmaci di classe A senza pagare il ticket-ricetta e la gratuità di alcuni farmaci che altre regioni non considerano più essenziali.
Anche i trasporti ed i servizi comunali ora verranno garantiti ma davvero i cittadini si accorgeranno dello sforzo per mantenerli? Si accorgeranno che i diritti che lo Stato ad oggi nega, vengono garantiti ugualmente? Non sarebbe più saggio far pagare a ciascuno la differenza per poi rimborsarla su altre voci come per esempio la mensa? Se ognuno mette le mani nelle proprie tasche prende coscienza del ruolo che il servizio pubblico ha nella sua vita e cosa invece significa “tagliare”.