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Scuola: eppur si muove
Sarà che sono figlio di maestro elementare, uno che che alla qualità del suo lavoro teneva moltissimo, ma ogni apertura di anno scolastico mi dà ancora qualche emozione. La scuola è il fattore più importante, non solo della nostro sviluppo umano, ma anche di quello economico. Ha l’immensa responsabilità di “curare” la più grande risorsa a disposizione: le intelligenze dei giovani. Fa quindi impressione constatare che fra tutti i paesi OCSE l’Italia è il paese che meno spende (solo davanti alla Slovacchia) per la scuola.
La protesta dei docenti precari è giusta: non si possono lasciare lavoratori nell’incertezza per decenni. E’ ridicola (per non dire altro) la posizione del ministro Gelmini che li invita a pazientare per altri cinque o sei anni perché poi anche loro troveranno una sistemazione dopo i pensionamenti degli attuali docenti di ruolo. Prendete il numerino e aspettate! E pensare che in quella poltrona si sono seduti personaggi del calibro di Croce e Gentile. Era sicuramente un’altra scuola. Oggi, e lo abbiamo già scritto, si consuma il declassamento progressivo di scuole come gli istituti tecnici industriali che hanno rappresentato uno dei motori del nostro sviluppo economico.
In questo panorama vogliamo scorgere almeno un piccolo, sicuramente non il più importante ma comunque di qualche rilievo, elemento positivo. In maniera del tutto autonoma, le scuole cominciano a comprendere l’importanza del progresso tecnologico. Ho notato con qualche soddisfazione che una scuola della nostra zona ha iniziato a sperimentare un software aperto e gratuito che si chiama Moodle. E’ una piattaforma didattica che permette di organizzare materiali didattici e scambio di informazione via internet, contribuendo a sviluppare una maggior coesione fra docenti e studenti e gli studenti fra loro. E’ in uso da qualche anno in molte università con risultati importanti.
Chissà, magari fra qualche anno, si riuscirà a trovare un migliaio di euro ad aula per le lavagne elettroniche e magari un ipad per ogni studente.
Agli studenti e ai docenti dunque i migliori auguri per il nuovo anno scolastico. Ricordiamo loro che Chiusinews è uno strumento a loro disposizione.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 13 settembre 2010 alle 00:04, ed è archiviato come SCUOLA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Nel mio corso universitario ho utilizzato con ottimi risultati sia la piattaforma didattica Moodle che le postazioni internet in aula e internet connesso a videoproriettore. Il risultati sono stati molto buoni perché hanno miglioratio l’interazione soprattutto degli studenti fra loro.
Forse sarebbe bene che i professori di scuola media, di ruolo o precari che siano, si dessero un po’ da fare per imparare.
La nota mi ricorda quella di un vecchio professore di urbanistica che si rifiutava di utilizzare il computer perchè aveva sempre utilizzato la penna stilografica e non avrebbe mutato metodo per qulasiasi ragione al mondo. Dopo un po’ era viandante verso Canossa.
circa 14 anni fa
Le lavagne elettroniche (L.I.M. per gli addetti ai lavori) si stanno diffondendo nel mondo scolastico, a spese degli enti più diversi, dal ministero alle comunità montane e vanno ad accrescere quel marasma di materiale sottoutilizzato che riempie saloni interi delle scuole di ogni ordine e grado. Ultimi in ordine di tempo sono i laboratori linguistici che nessuno usa.
Dopo 18 anni da studente e uno da professore mi pare ovvio che è del tutto inutile aumentare la dotazione delle nostre scuole (se non addirittura dannoso) senza intervenire sul corpo docente; infatti qualsiasi novità rappresenta per gli insegnanti solo un surplus di lavoro e di responsabilità a fronte di nessun tipo di vantaggio dal punto di vista economico o professionale. In questa situazione è difficile che i nuovi mezzi tecnologici possano migliorare l’apprendimento dei ragazzi .
Nella scuola dove ho insegnato, a Ponte di Legno, la lavagna interattiva c’era ed è stata utilizzata, poco e male, solo da quei docenti (ed io tra questi) che si sono voluti procacciare delle seccature a titolo puramente gratuito.