di Filippo Baglioni

L’idea di poter convertire, anche parzialmente, l’ex dormitorio delle ferrovie in un punto di riferimento per il cicloturismo, secondo me è ottima!

Il percorso della bonifica è una proposta molto valida per poter trascorrere qualche ora di riposo andando in bici. Allora perchè non sfruttare il potenziale della stazione ferroviaria e di una struttura fruibile dai turisti?

Vi ricordo che in Europa esistono piste ciclabili, percorsi e strutture capaci di trasformare la semplice “bicicletta” in una proposta turistica vera e propia.

E’ sicuramente esempio la pista ciclabile “Lungodrava”, che ho avuto il piacere di fare questa estate. La pista è uno dei tracciati più frequentati d’Europa, parte da San Candido(Italia) e arriva a Lienz(Austria) coprendo 43 Km.

Vi chiederete e cosa c’entrano la stazione e il dormitorio di Chiusi?

A San Candido,davanti alla stazione vi è un enorme(data l’affluenza) noleggio di bicilcette, arrivando la mattina il turista prende a noleggio la bicicletta facendo un biglietto combinato noleggio più ritorno in treno. Si parte dunque in bici da San Candido si percorrono questi magnifici 43 Km immersi nella natura, tra montagne e fiumi, c’e’ la possibilità di fare delle soste lungo il percorso molto organizzato e ci sono dei punti di assistenza per la riparazione della bici. Una volta arrivati a Lienz, nel pomeriggio, si riprende il treno, si carica la bici su questo e dopo poco risiamo nuovamente a San Candido.

Perchè non fare una cosa simile a Chiusi? Perchè non dare la possibilità di noleggiare la bici alla stazione e fare un biglietto combinato (bici+ritorno in treno+ostello) e tornare a Chiusi, una volta giunti ad Arezzo, con il treno; quindi dormire a Chiusi e magari la mattina dopo visitare il museo?

Perchè non convertire (almeno in parte) il dormitorio in un ostello per i turisti che la sera tornano dal percorso della bonifica?

Le potenzialità (enormi, a mio avviso) ci sono. Cosa manca?