di Luciano Fiorani

Premetto che non sono un drago del computer, quindi i risultati della veloce ricerca che ho fatto su internet potrebbero bessimo essere confutati da qualcuno che è in grado di cavare il sangue dalle rape. Però, rientrando in quella grande categoria che cerca informazioni nel gran mare della rete senza un eccessivo accanimento, voglio segnalare che, per quanto riguarda il lago di Chiusi, non ho trovato gran ché. Gli unici riferimenti riguardano più che altro la fauna (in modo molto generico) e, di sfuggita, i piatti tipici del posto.

Ma non c’è nessun esplicito richiamo accattivante che, secondo me, potrebbe e dovrebbe far decidere qualcuno a visitare questa bellezza naturale e i suoi dintorni. Il fatto non stupisce più di tanto. Innanzitutto perché da queste parti c’è ancora una inspiegabile sottovalutazione dei nuovi mezzi di informazione e delle loro capacità e poi perché, evidentemente, si sottovaluta anche il potenziale di questa importante risorsa del nostro territorio. Se adeguatamente pubblicizzata, almeno su internet, credo che qualche turista in più si potrebbe convogliare da queste parti. Non sono un fautore del turismo di massa, ma un flusso più consistente di turisti il nostro lago credo che sia in grado di sopportarlo. Le migliorie fatte (la chiusura del piazzale del Pesce d’oro alle auto, i parcheggi e il collegamento tra i due ristoranti) consentono una visita del tutto agevole.

Il camping ospita un buon numero di turisti, tra cui l’affezionata colonia olandese, ma se al percorso della bonifica si aggiungesse qualche altra piccola attrazione (percorso in barca? piccolo acquario con pesci del lago? postazioni per osservare e fotografare i tanti uccelli stanziali e di passo?) potrebbe aumentare ulteriormente l’appeal di questa parte di Chiusi.

Si sa che dal lago viene l’acqua che arriva nelle nostre case quindi è ovvio che bisogna manovrare con la massima cura questa fondamentale risorsa, però penso che si possa incrementare il turismo senza avvicinarsi troppo al punto critico.

Dell’interramento non se ne parla più, non è più un problema? Il “Chiaro” gode ottima salute? Il suo livello di fine estate non era dei peggiori, ma l’acqua non spagliava se è vero, come ha raccontato il sindaco Bardini alla festa de l’Unità, che sono state fatte delle resistenze per cederne una certa quantità al lago di Montepulciano provato da prelievi sconsiderati.

Insomma, anche questo tema: risorsa idrica-turismo, credo che debba meritare una certa attenzione nella imminente campagna elettorale.