Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
L’antico e il nuovo incontro fra gli indios Guaranì e la musica barocca
Amici di Betlemme è una onlus che cerca di alleviare le sofferenze di popoli in regioni martoriate dalla povertà, dalle malattie e dalla guerra. E’ presieduta dal Vescovo Cetoloni e vede la partecipazione di molti cittadini di Chiusi ad inziare dal vice-presidente Don Antonio Canestri.
Abbiamo chiesto a Francesca Starnini un articolo sull’assemblea annuale che quest’anno ha visto un ospite d’eccezione.
Domenica 26 Settembre si è svolta a Sinalunga l’annuale assemblea dei soci dell’”Associazione Amici di Betlemme onlus”, presieduta dal suo Presidente il Vescovo Mons. Rodolfo Cetoloni.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata all’intervento di padre Tarcisio Ciabatti, frate francescano dell’ordine dei minori , missionario in Bolivia. L’Associazione da oltre 2 anni sostiene padre Ciabatti nella sua opera di difesa e promozione della cultura, della dignità e della terra del popolo degli Indios Guaranì.
Non lontano dal luogo del ritrovamento degli spartiti di Zipoli, a Urubichà, piccolo villaggio nel cuore della foresta amazzonica, sorge oggi un conservatorio musicale diretto dai francescani e frequentato da 300 allievi indios dai 6 ai 18 anni. La musica qui è elemento fondante del processo educativo e sociale. Nello stesso istituto, la scuola di falegnameria qualificata produce strumenti musicali di ottima qualità. Padre Ciabatti ha illustrato come il popolo Indio sia naturalmente incline alla musica e con grande orgoglio ci ha raccontato come in questi giorni un’orchestra di giovani Indios sia in tournee in Europa eseguendo composizioni barocche.
Padre Tarcisio ha poi proseguito raccontando della sua missione, nella regione del Chaco boliviano, evidenziando come la Chiesa si sia fatta garante presso il Governo Boliviano per l’apertura della fondamentale scuola di salute pubblica di Tekove Katu, dove giovani Guaranì vengono formati in modo da migliorare la prevenzione e l’assistenza sanitaria in quelle zone poverissime dove sono endemiche malattie come la malaria e il colera. (Francesca Starnini)
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 29 settembre 2010 alle 00:01, ed è archiviato come CRONACA, CULTURA, RELIGIONE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
I commenti sono disattivati.
circa 14 anni fa
Grazie per questa notizia. Mando subito il link al Prof. Antonio Anichini, direttore dell’Istituto Musicale Pareggiato Franci di Siena (ovvero il nostro Conservatorio) – dove insegno – e ai miei colleghi.
Sarebbe veramente cosa buona e giusta ospitare in futuro questa orchestra; tra l’altro in una zona, come la nostra, dove l’integrazione fra popoli diversi è pane quotidiano. Last but not least, non è detto che, con la loro presenza, non insegnino qualcosa anche a noi come ci dimostra Claudio Abbado e la fantastica esperienza dell’orchestra di giovani venezuelani che ha portato la musica – soprattutto la musica di insieme – ad essere un nutrimento quotidiano imprescindibile per una larga fascia di popolazione.