di Paolo Scattoni. Sono convinto che l’urbanistica debba essere fra i temi di questo nostro diario cittadino. Purtroppo l’urbanistica di Chiusi dal dopoguerra ad oggi ci racconta una storia non  proprio edificante. Nell’ormai lontano 1956 Chiusi fu inserito fra i primi comuni obbligati a dotarsi di un piano regolatore generale. Il piano arrivò con venti anni di ritardo e dopo che nel 1968 il prefetto di allora minacciò il Comune che se non avesse adempiuto all’obbligo, avrebbe avuto un Piano Regolatore redatto da un professionista nominato da un commissario “ad acta” di nomina prefettizia.
Nel 1995 una legge regionale obbligava il Comune di Chiusi a dotarsi di un  Piano Strutturale. Sono passati 15 anni ma ancora il piano non c’è, e probabilmente non sarà approvato prima delle prossime elezioni comunali previste per la primavera delll’anno prossimo.
I candidati dovranno però esprimersi e confrontarsi su questo tema.