Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Il gioco prima dello sport
Le attività ludiche spontanee rappresentano un insostituibile mezzo per lo sviluppo delle capacità fisico-motorie dei bambini e dei ragazzi in età prepuberale.Troppo spesso l’organizzazione sociale e familiare moderna impedisce di sviluppare in maniera spontanea, in ambiente naturale, quegli schemi motori che sono alla base del movimento e della stessa vita dell’uomo fin dalle sue origini. Se a tutto questo aggiungiamo il valore educativo del gioco non guidato e organizzato dagli adulti, la sua capacità di favorire la collaborazione e l’acquisizione di un corretto concetto di competizione, l’abitudine al rispetto delle regole, lo sviluppo dell’autostima e del senso della lealtà, appare evidente l’importanza per i nostri ragazzi di avere a disposizione dei luoghi sicuri su cui giocare liberamente.
A Chiusi evidentemente non la pensiamo così dal momento che questi spazi, i cosiddetti campi di base, non esistono se non si ricorre al campetto della parrocchia a Chiusi Scalo o alla vecchia “Associazione Sacro Cuore” in paese. Qualcuno penserà che la nostra cittadina ha di meglio perchè esistono diverse società sportive che si dedicano con passione alla cura dei vivai mettendo a disposizione dei tesserati degli istruttori qualificati, ma questo è un altro discorso; la pratica dello sport è importante, ma l’attività ludica spontanea dovrebbe essere un diritto per tutti i cittadini, dovebbe precedere e affiancare l’attività sportiva considerando anche che quasi sempre, la specializzazione precoce crea dei piccoli campioni che in età adulta non raggiungono mai livelli di eccellenza.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 4 ottobre 2010 alle 12:03, ed è archiviato come SPORT. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Tutto vero e condivisibile. La “petizione” ricordata da Scattoni fu pubblicata su L’Agorà, erano i primi anni ’80… trent’anni fa… e a Chiusi città un campino non c’è ancora.
Il gioco spontaneo è certamente un assaggio importante anche per a crescita dei ragazzi, capacità di organizzarsi, di darsi delle regole, di trovarsi a competere per nulla i palio… sono cose che fannno crescere. Ma da anni ormai il gioco spontaneo non esiste più. I ragazzi non giocano nei cortili, per strada o negli oratori… Giocano, se giocano e non stanno davanti al computer, solo in situazioni “ufficiali” e organizzate, tipo squadre di calcio, di volley, di basket… tutti tesserati già a sei sette anni e sempre dietro qualcuno più grande che organizza, detta tempi, regole e comportamenti. Di possibilità del genere oggi ce ne sono senza dubbio più che in passato e i ragazzi possono scegliere fra più possibli opzioni, ma il rischio che non sappiano “giocare” e che diventino dei polli d’allevamento, allevati peraltro in batteria, è forte… Questa però è la situaziome e l’assenza di campetti, di strutture anche minime di base (ai giardini dello scalo avevano messo due porte da calcio, ma l’hanno tolte alla svelta) non aiuta a modificarla.
circa 14 anni fa
Condivido pienamente la posizione di Scarpelli sull’attività motoria e la necessità di spazi pubblici idonei che oggi non ci sono. Addirittura dal comune è uscita la volontà di far costruire case nel campo sportivo di Chiusi scalo una volta terminato il nuovo stadio, altro che campi di base! Questi hanno in mente una città in cui conta solo l’edificato e non gli spazi liberi. Vediamo se avranno il coraggio di metterlo, nero su bianco, nel programma per le prossime elezioni.
circa 14 anni fa
Il Signor Scarpelli ha perfettamente ragione. Durante tutta l’ estate ho notato spesso giovani bambini e bambine giocare con immensa gioia in piazza del Duomo. Chi gioca a pallone, chi va in bici, chi con il monopattino ecc… Una visione che rasserena il cuore. Negli ultimi giorni ho sentito parlare di un ordinanza che vieta il gioco del pallone in piazza Duomo. Ho sentito parlare di sequestri di palloni (il corpo del reato!) e di multe. Ho sentito parlare di vigili che minacciano ed urlano ai bambini. Ho visto i vigili fermarsi ad osservare la situazione in piazza, ma i bambini di oggi sono molto svegli e riescono a nascondere velocemente la palla e far finta di niente. Personalmente credo che i nostri vigili urbani armati di pistola (che a noi costa e a loro a che cosa serve?) avrebbero tante altre cose da fare invece che controllare se quattro ragazzini corrono dietro ad un pallone e cercano di divertirsi. Quindi forza ragazzi e buon divertimento!!!
circa 14 anni fa
mario ha toccato un aspetto molto importante, ritengo che il gioco spontaneo e autorganizzato sia un passaggio fondamentale nella crescita di un bambino, non dimenticherò mai i pomeriggi interi passati a giocare nei giardini partite di calcio interminabili, oppure ad organizzare le nostre olimpiadi inventandoci con ogni mezzo situazioni che ricalcavano le gesta dei nostri eroi sportivi. Ma lo sappiamo i bambini non votano e quindi le loro opinioni e il loro benessere contano meno di niente. Qualche anno fa, grazie anche a una lunga campagna sui campetti di base condotta dal giornale primapagina, ai giardini di chiusi scalo nell’area vicina al montelungo apparvero due porte da calcetto, rimosse dopo qualche tempo per far spazio alla festa dell’unità e mai più riportate, e pensare che allestire qualche campetto di base avrebbe costi irrisori, evidentemente a chiusi tutto diventa un problema insormontabile.
circa 14 anni fa
Un’osservazione del tutto condivisibile. Da qualche altra parte forse sarebbe considerata banale. A Chiusi no. Ricordo tanti anni fa una sorta di petizione al Comune di un gruppo di ragazzini di Chiusi Città che con scrittura incerta in un normale foglio di quaderno ribadiva la necessità di un “campino”.
E’ veramente triste pensare che le casse comunali saranno gravate da un finanziamento di milioni di euro per il nuovo stadio quando ancora non si è dato risppsta a quella richiesta così semplice e sensata.