di Stefano Marcantonini 

In questi giorni a Siena si è dato formalmente vita al progetto NOVA E, società compartecipata dalle due Public Utilities senesi, Sienambiente e Intesa, con l’obiettivo di sviluppare la Green Economy (scusate tutti questi inglesismi) nel territorio della nostra provincia. Il fine è quello di tagliare il traguardo del 2015 con l’obiettivo prefissato di essere la prima provincia carbon free d’Italia. Il piano industriale prevede un investimento di circa 100 milioni di euro per la costruzione di parchi fotovoltaici, non solo nella provincia di Siena, utilizzando in primis le aree delle ex discariche e poi le aree industriali dismesse. E dove si trova una delle più grandi aree dismesse della provincia ? A Chiusi, nell’area del centro carni. Quell’area, che giusto il mese scorso, la Regione Toscana ha ceduto al Comune di Chiusi con tanto di assegno da un milione e mezzo di euro per la demolizione dell’esistente.

Sinistra, Ecologia e Libertà fin da subito ha tentato di spostare gli appetiti lottizzatori per quell’area, verso un utilizzo diverso, che non sia la solita lottizzazione a caso, tanto per fare cassa, ma un serio piano di rivalutazione dell’area, magari sfruttando l’opportunità di un incubatore d’impresa per le nuove tecnologie o come, appunto, un parco fotovoltaico. Ho appreso di questa avvenuta nascita ma non conosco in profondità la bontà dell’operazione, ma il fatto che in provincia si crei qualcosa che vada nella direzione di una nuova economia verde mi fa ben sperare. E perché allora non mettersi a tavolino con NOVA E per valutare l’opportunità di avere uno di questi parchi nel nostro territorio ?