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Che piacere pedalare sul Sentiero!
Per chi ama la bicicletta, da circa due anni il Sentiero della Bonifica rappresenta ormai uno dei percorsi irrinunciabili. Nato ad opera della provincia di Arezzo, collega Chiusi ad Arezzo attraverso sessantadue chilometri totalmente pianeggianti che corrono paralleli al canale maestro della Chiana. Soprattutto nell’ultimo anno ha visto un notevole aumento di presenze, in particolare durante l’estate, di molti cicloturisti stranieri.
Percorrendolo spesso, fino a circa la metà del suo sviluppo, è cresciuta durante l’estate la voglia di conoscerlo per intero.
Approfittando della possibilità del trasporto della bici sui treni che percorrono la tratta Roma-Firenze, una domenica mattina di fine estate ho raggiunto in treno Arezzo. Dalla stazione, attraverso circa quattro chilometri, si arriva a Ponte a Chiani dove, in prossimità della Chiusa dei Monaci un cartello con su scritto “Chiusi 62,5 km” segna l’inizio del sentiero.
Nel primo tratto, fino a Foiano circa, si pedala a un passo da lunghissime file di meli, dopo la metà del percorso è il tipico paesaggio della palude che domina lo scenario, con varie specie di uccelli che si alzano in volo dal canale della Chiana, fino a giungere all’apoteosi di questo tipo di paesaggio presso il lago di Montepulciano e nel tratto che collega quest’ultimo al lago di Chiusi.
Le sensazioni bellissime di una pedalata in bici sono su questo percorso moltiplicate dalla tranquillità di non dover competere con il nemico numero uno dei ciclisti ossia il traffico automobilistico e dal silenzio che accompagna la dolce fatica per tutti i sessantadue chilometri.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 15 ottobre 2010 alle 00:03, ed è archiviato come AMBIENTE, SPORT. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
sui ciclisti amatori che si spostano in gruppo e si comportano come professionisti al giro d’italia sono daccordo con te
circa 14 anni fa
Sono daccordo in parte con te Luca. La mancanza delle piste ciclabili è uno dei metri per giudicare la civilizzazione di un paese e in Italia siamo clamorosamente indietro. Per ovviare a questa mancanza gli amanti della bici devono gioco forza avventurarsi in strade asfaltate e pericolose, dominate da automobili e mezzi pesanti ma molto spesso sono loro stessi a mettere in gioco la loro vita con atteggiamenti maleducati il più delle volte e a volte completamente irresponsabili. Faccio 60-70.000 km all’anno in macchina e non per divertimento e molte volte mi sono trovato ad avere paura. L’ultima la settimana scorsa quando dietro una curva molto stretta in umbria mi sono trovato di fronte un filotto di tre ciclisti che occupavano praticamente tutta la corsia. In caso di incidenti come questi il fucile sarebbe sicuramente in mano all’automobilista ma chi dei due avrebbe la responsabilità di tirare il grilletto ?
circa 14 anni fa
“quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile quello con la pistola è un uomo morto”, così diceva clint eastwood nel film di sergio leone “per un pugno di dollari”, caro stefano i ciclisti non possono essere un pericolo per gli automobilisti semmai per molti una seccatura, ma quando un uomo in bici incontra uno in macchina quelo con la bici è un uomo morto, siamo un paese incivile sotto molti punti di vista ma sull’aspetto delle piste ciclabili credo abbiamo il record dell’inciviltà. la bici è secondo tutte le statistiche un mezzo pericolosissimo ogni anno centinaia di persone perdono la vita investite per strada.
circa 14 anni fa
E’ proprio quello che temo. Comunque per la prossima uscita ho intenzione di avventurarmi fino al lago di montepulciano. Speriamo bene.
circa 14 anni fa
luciano se ti spingi più avanti troverai anche la foresta di aremberg.
circa 14 anni fa
meno pici Luciano ! Non amo la bicicletta ma fino al lago me la faccio molto spesso di corsa ed è sempre una gioia. Salvo quando l’erba nei periodi estivi raggiunge quote da foresta pluviale. Riguardo al nemico numero dei ciclisti sono daccordo. Almeno quanto lo sono i ciclisti per gli automobilisti.
circa 14 anni fa
Mi sa tanto che hai sbagliato strada…prendendo quella asfaltata… Il percorso fino al Lago di Chusi è pianeggiante anche nel tratto dalle Torri ai ristoranti sulla riva del lago… Più avanti è lo stesso. Concordo sulla bellezza del paesaggio, sulla scoperta di angoli naturalistici interessanti e non sottovaluterei nemmeno la bellezza e l’importanza di certi “manufatti” (ponti, chiuse, ecc..)relativi alla Bonifica, come il Callone di Valiano . Certo per chi non è molto allenato tutti e 63 km possono sembrare anche quelli una tappa da giro d’Italia… ma usando il treno come dice Scaramelli, si può fare a tappe o solo andata… Ed è una bella gita…
circa 14 anni fa
Totalmente pianeggiante una s…! Dalla stazione al pesce d’oro (l’unico tratto che ho percorso) ci sono come minimo due o tre muri di Grammont. Per la mia età e la mia mole sembra un percorso da giro delle Fiandre.