Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Appuntamento in enoteca
Il mondo del vino non è scampato alla crisi globale, ed è diventato sempre più un settore non facile, ma nuove realtà continuano ad affacciarsi sul mercato con entusiasmo e competenza. A Chiusi scalo ha da poco iniziato l’attività l’enoteca GustodiVino, gestita da Daniele Cacciamano e Valentina Massarotti, e già per i cultori del vino è diventato un punto di riferimento sicuro. Sabato 23 ottobre alle 17,3o nei locali di via Morgntini ci sarà la presentazione dei vini della cantina Ravazzi, importante realtà di Palazzone con oltre cinquanta anni di attività alle spalle. Non solo degustazione, ma anche un’opportunità per parlare di vino e del nostro territorio. Per l’occasione abbiamo rivolto alcune domande a Daniele Cacciamano, sulla sua esperienza e sull’approccio che hanno chiusini e turisti con il vino.
chiusinews: Come è iniziata la sua avventura nel vino?
Daniele Cacciamano: La storia di GustodiVino coinvolge sia me che Valentina, la mia fidanzata, con la quale porto avanti la nostra attività. Lavoriamo nel mondo del vino dall’aprile del 2009 quando abbiamo inaugurato il primo punto vendita a Fabro Scalo. Successivamente, dopo il successo riscontrato a Fabro abbiamo deciso di investire su Chiusi.
chiusinews: Perchè avete deciso di puntare su Chiusi?
Daniele Cacciamano: Veniamo dalla cultura umbra, ma abbiamo deciso di investire a Chiusi perchè crediamo in questa città, qui si raccoglie infatti, il massimo dell’utenza da tutti i paesi limitrofi.
chiusinews: Non è un momento facile per il vino, come vi state muovendo?
Daniele Cacciamano: Abbiamo fatto fronte al momento difficile del vino e della crisi a livello globale proponendo come prodotto di punta il vino sfuso, che permette il consumo di prodotti di qualità del nostro territorio ad un prezzo contenuto ed accessibile a tutte le tipologie di utenti.
chiusinews: La vendita al dettaglio tira più delle etichette famose?
Daniele Cacciamano: Il vino sfuso ci aiuta nelle vendite quotidiane, ma la cultura del vino della clientela e la costante esigenza di prodotti di qualità fa si che anche i prodotti di fasce superiori vengano acquistati con frequenza e continuità.
chiusinews: Sono i vini del territorio la strategia vincente?
Daniele Cacciamano: Abbiamo selezionato i prodotti da mettere a scaffale dando precedenza e visibilità alle aziende locali che spesso sono poco conosciute al di fuori del nostro territorio. Riteniamo che i nostri scaffali debbano prima di tutto rappresentare i prodotti delle aziende e delle zone di produzione limitrofe poi le realtà più affermate in Italia.
chiusinews: I turisti quando entrano in enoteca, sanno già cosa cercare o si affidano ai vostri consigli?
Daniele Cacciamano: La maggior parte di loro ha le idee chiare e chiedono le etichette che già conoscono , ma non mancano quelli più curiosi che prima di acquistare si informano anche sui prodotti locali.
chiusinews: quali sono i vini locali che incontrano i favori dei vostri clienti?
Daniele Cacciamano: Nel nostro territorio l’azienda Ravazzi è una delle realtà sicuramente più conosciute ed affermate da molti anni. I clienti locali conoscono bene questi prodotti e la qualità che viene applicata nella produzione. Nei nostri punti vendita quelli maggiormente richiesti sono il chianti Ravazzi, il chianti Riserva ed il vin santo Occhio di Pernice. I turisti stranieri apprezzano molto il Brut. Il vino sfuso, soprattutto quello rosso, ha riscosso un buon successo e di solito viene prescelto al momento della degustazione pre vendita. Piano piano stanno conquistando i consumatori anche i formati Bag in Box, grazie alla loro praticità e convenienza.
chiusinews: Grazie, aspettando gli assaggi.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 19 ottobre 2010 alle 15:45, ed è archiviato come CRONACA, ECONOMIA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
I commenti sono disattivati.
circa 14 anni fa
Con tutto il rispetto per i due nominativi inseriti nel commento del cittadino basito, mi sembra proprio che si tratti di due cose diverse. La cantina Ravazzi investe sul territorio e sulla ricerca… Se mi sbaglio mi corregga.
circa 14 anni fa
L’articolo mi è sembrato simpatico, certo accontentare sempre tutti non è possibile, lo sapete bene. Avete aperto una via, le sperimentazioni sempre bene…..
circa 14 anni fa
Questo “diario cittadino” è uno strumento che deve essere di tutti. Se lei vuole contribuire o correggerne (secondo le sue personali opinioni) l’impostazione non deve far altro che scrivere articoli (possibilmente non in forma anonima) in modo che se ne possa discutere.
L’articolo che lei contesta è una recensione che è normale in qualsiasi strumento di informazione. Come ha già specificato Luciano Fiorani ci sono media (p.e. Il Gambero Rosso) che ospitano di regola quasi esclusivamente recensioni.
Lei è libero di pensare che chi ha scritto non sia stato equilibrato (anche se l’illazione su interessi personali è sicuramente sbagliata). Libero di farlo, il suo commento è stato pubblicato. Se vuole può scrivere articoli lei stesso. Più di così…. ci dica lei.
circa 14 anni fa
Abbiamo un pò la coda di paglia vedo….
Però se inserite un articolo di pura pubblicità ve lo dovete anche un po’ aspettare…..
io sono di quelli che apprezzano il lavoro che state facendo, però mi è sembrato una caduta di stile (parere personale)….
Per l’anonimato visto il successo del fantomatico Porsenna ho preferito seguire la sua linea…..
circa 14 anni fa
Per i più esigenti, che pretendono di rimanere rigorosamente anonimi, c’è sempre wine spectator o più modestamente il gambero rosso.
circa 14 anni fa
Nel settore degli articoli pubblicitari?
Non credo sia il caso…..
circa 14 anni fa
Se ci sono volontari per articoli sul settore sono i benvenuti.
circa 14 anni fa
Ma questo “Chiusinews” non dovrebbe essere un giornale cittadino? Sembra esser diventato un giornaletto d’inserzioni pubblicitarie. Se il vostro intento è quello di fare pubblicità gratuita a qualche vostro amico allora capisco bene il tono dell’articolo, se invece volevate fare un pezzo su usi e costumi nel pianta vino del nostro paese mi sarebbe sembrato doveroso inserire all’interno anche l’enoteca poggio ai mandoli e Massimo Tiribocchi, che restando nella realtà di chiusi stazione, senza scomodare il Centro Storico, avrebbero meritato anche loro un suo spazio. ripeto, tutto questo se il tono dell’articolo non era sostanzialmente e solamente pubblicitario nei confronti del vostro fortunato amico.