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L’alternativa è un forte movimento d’opinione
Quello delle primarie è un falso problema perché esse avrebbero un senso solo se ci fossero dei “veri candidati” e non dei candidati scelti dagli organi ristretti del partito, spesso in base a logiche di pura spartizione del potere, solo per dare un’apparenza di democrazia, già sapendo chi sarà il vincitore. Dei “veri candidati” ci potrebbero essere solo se, come successo a Firenze, o a Montepulciano, all’interno del partito ci fossero una dialettica e una partecipazione tali da portare a diverse correnti di pensiero, a capo di ciascuna delle quali ci fosse un candidato.
Purtroppo così non è, nella maggior parte dei casi, perché il partito democratico non riesce più, o non vuole più, promuovere la partecipazione. Questo è il “vero problema” che porta come conseguenza principale l’impossibilità di avere un’ampia base all’interno della quale scegliere i candidati. E quindi la scelta, nel nome della “democrazia delegata”, si restringe ai pochi tesserati che, nella migliore delle ipotesi, sono il 2% degli elettori. E questo, se per i dirigenti costituisce un alibi, per gli elettori si trasforma addirittura in una colpa perché si dice loro che per pretendere di incidere sulle scelte del partito bisogna avere anche la forza di richiedere e poi di esercitare la partecipazione.
Però una classe dirigente responsabile, specialmente in occasione della scelta dell’amministrazione locale, che è il massimo atto di responsabilità politica, dovrebbe avere il coraggio di abbandonare gli alibi e i luoghi comuni e dare dimostrazione di una capacità di coinvolgimento che esca dall’ambito degli iscritti per abbracciare l’intero complesso degli elettori, all’interno del quale, attraverso momenti pubblici di incontro, individuare più candidati. Rimettendo poi, alcuni di questi, alla decisione delle primarie per la scelta del sindaco, e altri da utilizzare per la composizione della giunta e del consiglio comunale, sicuramente non meno importanti, anche se se ne parla di meno. In questo modo potrebbero provare ad ottenere un duplice risultato: recuperare quella fiducia nella capacità di gestire la politica, che ad ogni elezione diminuisce, e garantire al paese un’amministrazione adeguata a quelle che sono le sue effettive potenzialità. L’alternativa può essere solo un forte movimento di opinione come fu “Scegliamoci il Sindaco”, ricordato da Anna Duchini https://www.chiusinews.it/?p=3072. Ma forse erano altri tempi.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 22 ottobre 2010 alle 00:05, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
La federazione senese del Pd ha deciso che le primarie si devono fare. E di coalizione. Ma il Pd dovrà andarci con un candidato unico. Questo a Siena, a Chiusi e a Trequanda, dove si voterà in primavera. Vuol dire che la lotta vera si farà prima, dentro le sedi del Pd tra le correnti e gli spifferi del Pd. A Chiusi probabilmente tra Scaramelli e Ciarini. Il resto fa verdura. E se qualcuno degli alleati pensa che alle primarie può scalzare una logica da basso impero e neanche troppo democratica, credo che si sbagli o quantomeno si illuda. L’alternativa, se c’è, è fuori da questi giochi e da queste logiche.
circa 14 anni fa
E’ passato molto tempo da quando ci fu “Scegliamoci il Sindaco”. Ma come allora scandali e corruzione la fanno da padroni. Erano i tempi in cui stava crollando la prima repubblica e oggi siamo agli sgoccioli della seconda. I partiti, come allora, non sanno più parlare alla gente e non sanno dove sbattere la testa. Quelli di governo si difendono manganellando i terremotati dell’Aquila e gli abitanti di Terzigno. Vedo molte analogie con quel periodo. E anche a Chiusi, l’improvvisa dipartita di Ceccobao ha aperto gli occhi a tanti sui reali interessi della casta. Non so come andranno a finire queste elezioni, ma se pensano di cavarsela con delle primarie taroccate credo che stavolta avranno qualche sorpresa.
circa 14 anni fa
con il permesso di giorgio cioncoloni metto la firma accanto alla sua sotto il suo articolo, condivido soprattutto sul fatto che le primarie possono essere solo un aspetto consequenziale a tutto un lavoro precedente di coinvolgimento, temo però che questo interessi poco ai padroni del vapore e se anche interessasse non vedo la capacità di metterre in piedi un progetto simile, basti pensare che da luglio siamo in attesa dei risultati del questionario del pd, a detta di Giglioni ne sono stati raccolti 600, ora facendo due conti da fine luglio sono passati circa 90 giorni, 600 diviso 90 fa 6,6 questionari al giorno da visionare è un lavoro in grado di farlo anche un bambino di prima elementare, quindi credo come scrivevo in un commento ad un articolo di ieri che ci sia tutta la volontà di far trascorrere più tempo possibile sonnecchiando, poi all’ultimo tuffo proporre i nomi dei candidati e un programmino bello preconfezionato.