E’ stata aperta ieri al traffico la bretella di Po’ Bandino. Il breve tratto di poco più di un chilometro, raccordo tra le strade 71 (umbro casentinese) e 146 è stato realizzato con un investimento di 3,5 milioni di euro. L’opera è stata pensata per deviare il traffico pesante da e per il casello autostradale di Fabro fuori dall’abitato della frazione pievese. La bretella inizia e termina con due rotonde, ma è quella in prossimità del cavalcaferrovia che ha suscitato molti dubbi e non pochi commenti sarcastici. Più che una rotonda infatti è una vera e propria gimkana che non solo rallenta il traffico (e passi) ma è un intreccio di entrate ed uscite davvero unico. Non è per niente agevole superare questa berriera artificiale per le auto, figuriamoci per il traffico pesante, per cui è stata pensata.

Se si considera che c’è in ballo tutta l’area del figomacello che prima o poi dovrà essere ristrutturata, e che un nuovo centro commerciale sta nascendo proprio accanto alla strana rotonda è facile prevedere che in futuro il via vai di camion è destinato a farsi consistente e a quel punto non sarà uno scherzo spostarsi tra Chiusi e Città della Pieve. Per sovrammercato, stanno anche costruendo un palazzo nell’ex area Enel, che immetterà nuovo traffico in quel punto. Bisognerà fin da ora, per chi è costretto a percorrere giornalmente questa strada, armarsi di santa pazienza, perchè oltre alla perdita di tempo il rischio di incidenti è evidente.

Per l’inaugurazione si sono mosse le massime autorità umbre, dalla presidente della regione Catiuscia Marini a quello della provincia, agli assessori regionale e provinciale alla viabilità e infrastrtture. Naturalmente non poteva mancare il sindaco di Città della Pieve Riccardo Manganello. Ormai le inaugurazioni, anche quelle di opere che non possono essere certo definite faraoniche, sono la ghiotta occasione, per gli amministratori di ogni dove, per una una bella passerella pubblicitaria. Quello che invece i cittadini si attendono è che le opere pubbliche siano realizzate con costi in linea con gli altri paesi europei e che soprattutto non ci sia il bisogno di rimetterci le mani poco tempo dopo l’inaugurazione. L’altro tratto di bretella, quello che va dal frigomacello all’ingarbugliata “rotonda” della zona artigianale di Po’ Bandino, è stata fatta, rifatta e riparata prima di raggiungere un accettabile stato di percorribilità. Speriamo che stessa sorte non tocchi al tratto inaugurato ieri.