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Si fa presto a dire primarie
Il dibattito lanciato nei giorni scorsi sulle primarie da Tommaso Provvedi ha ricevuto un buon ricoscontro con altri articoli e molti commenti. Gli articoli hanno avuto centinaia di contatti, segno evidente di interesse.
La questione centrale, una volta dibattuto il programma, è sicuramente quella delle primarie. Giglioni ci assicura che si faranno. I più pensano che le regole sul come farle rimane il punto centrale. Allora è da capire se si seguirà la linea del Pd senese (che non è il vangelo), dove il candidato Ceccuzzi si misurerà con qualche sparring partner di comodo con esito scontato. A che serve un esercizio del genere? A niente.
L’esperienza americana ci insegna (ma anche da noi ci sono stati segnali, vedi Firenze e Montepulciano), che le primarie servono per verificare se esistano risorse sconosciute o sottovalutate. Obama (e nel suo piccolo Renzi) non erano i candidati predestinati, sono emersi da un confronto vero.
Si tratta quindi di conoscere le regole tempestivamente perché è auspicabile che non solo i partiti della coalizione ma, anche realtà della società civile, raccogliendo un numero di firme significativo, possano aspirare a partecipare al confronto.
Il 5 di novembre il PD prsenta al teatro i risultati del famoso questionario. Può essere quella la sede giusta per presentare anche le regole del gioco. D’altra parte il questionario non è l’unica finestra sulle aspirazioni dei chiusini. Negli ultimi tempi nella bozza di programma di SEL, negli articoli su primapagina ma anche, e forse più modestamente, in quelli ospitati da chiusinews e nei commenti, diverse proposte sono emerse e state discusse. Sono proposte che a questo punto sarebbe poco saggio non riprendere.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 25 ottobre 2010 alle 00:10, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Ora si che siamo originali. Marco Fè chiede le primarie per fare le primarie, e si lamenta che manca il dibattito per arrivare all’individuazione del candidato. Un bello spot per un partito che si chiama democratico.
Il deficit di democrazia nella vita interna dei partiti è un deficit di democrazia per tutti i cittadini. E’ un po’ che si va dicendo, se qualcun’altro comincia ad accorgersene, meglio.
circa 14 anni fa
Posso riassumere l’articolo… Il pezzo esordiva cosi’: *** “Le primarie interne sono un obbligo morale per il Partito
Democratico, anche a Chiusi. Faccio mie le parole di Bersani riguardo al Lodo Alfano e al suo potere retroattivo: vergogna!” Marco Fè, già consigliere comunale per quattro legislature ed ex segretario della
Margherita, dà voce ai malumori che agitano la
Quercia dopo la scelta dei vertici senesi del partito di tenere le primarie soltanto a livello di coalizione. A detta di Fè, a Chiusi “manca un dibattito democratico per arrivare
all’individuazione di un candidato”. ***
Poi il pezzo prosegue citando come candidati Scaramelli (considerato in pole position), Ciarini e Nasorri. Penso anche io che le primarie siano un obbligo morale per il Pd e concordo con Marco Fè…
circa 14 anni fa
Perché meravigliarsi? Questo blog è di tutti e non di una ristretta redazione. Qui siamo tutti dilettanti che continuano a leggere i quotidiani preferiti. Perchè non scrive un articolo sull’argomento che ci ha segnalato?
circa 14 anni fa
Mi meraviglio come a un sito attento come il vostro sia sfuggito l’articolo uscito domenica sulle pagine de La Nazione dove si parlava proprio di primarie del Pd a Chiusi e dei malesseri della ex Margherita che con Marco Fe’ chiedeva primarie interne…
circa 14 anni fa
Abbiamo avuto un sindaco che ha pensato più all’apparire che non allo sviluppo. La “pensilina” ne è il simbolo più evidente. Lo stadio quello più nefasto per le conseguenze che avrà nei prossimi anni sul bilancio comunale. Visti i precedenti non credo che potrà dare molto a Chiusi da assessore ai trasporti.
Per quanto riguarda le primarie di coalizione sarebbe davvero sconcertante che il PD impedisca le candidature di persone non tesserate che possono avere il supporto della società civile.
circa 14 anni fa
Quello che dice il Pd senese non è senz’altro vangelo però, probabilmente, e questo ce lo potrebbe chiarire Giglioni, è quello che prevede lo statuto del partito. Non so se lo statuto preveda altre possibilità, in ogni caso, credendo nella democrazia rappresentativa, trovo giusto che sia il partito ad individuare i propri candidati purché lo faccia in modo libero e trasparente, con motivazioni valide e sulla base della qualità e del merito delle persone, non sotto la pressione o l’imposizione di quelli che, seguendo il collaudato metodo berlusconiano, sono ormai divenuti i “padroni” delle istituzioni, concetto che richiederebbe molto più spazio di quello a disposizione per essere sviluppato e che però qualcuno si deve mettere in testa che è il momento di affrontare, se non vogliamo morire tutti berlusconiani. Prima che si risenta chiarisco che non mi riferisco a Giglioni, che reputo persona onesta e corretta, e che, come moltissimi altri, si è sempre impegnato disinteressatamente per il partito e non mi risulta abbia mai ricoperto incarichi dai compensi d’oro. Vorrei anche dire che, al contrario di quello che è un giudizio abbastanza diffuso, non mi hanno scandalizzato le dimissioni del sindaco Ceccobao in quanto ritengo che sia un vantaggio per Chiusi e per tutto il territorio avere un rappresentante all’interno della Giunta Regionale, altrimenti non si spiegherebbero le rimostranze di quei territori che ne sono rimasti fuori. Sono convinto che un’occasione del genere andava colta al volo perché non so quando si sarebbe ripresentata. Non credo nemmeno che questo periodo transitorio crei situazioni di particolare disagio dal momento che è rimasta in carica un’amministrazione nel pieno possesso delle sue funzioni e dei suoi poteri. L’unico appunto che mi sento di fare su questo argomento è quello di non aver convocato un’assemblea pubblica per spiegare direttamente ai cittadini l’evento e le sue motivazioni.
circa 14 anni fa
La puntualizzazione di Paolo Scattoni è doverosa ma credo che sia il dibattito di questi mesi, che la ribadita affermazione che le Primarie si faranno, non potrà e non dovrà condurre ad un’operazione di pura ratifica notarile da parte di elettori e simpatizzanti.
Se così fosse si correrebbe veramente il rischio di un “big bang” dell’elettorato di centro-sinistra; cominciando da ognuno di noi che, guardandosi dentro, sa che la corda della pazienza è prossima a spezzarsi.
Non credo che, il PD prima e la Coalizione poi, vogliano correre questo rischio; anche perché non gli converrebbe in termini puramente elettorali. Ridando la parola e senza imposizioni dall’alto al loro elettorato – parte del quale attualmente vota “turandosi il naso” – potranno invece dare un segno importante di rinnovata attenzione alle sue esigenze, così mortificate da leggi elettorali e procedure che hanno troppo abusato del metodo della “nomina” a scapito di quello della “elezione”.
A Chiusi poi rimane l’amaro in bocca per le dimissioni del Sindaco avvenute, a mio avviso, senza giusta causa e che rischia di far piombare la città per molti mesi in una versione laica della “sede vacante”, assai inopportuna in un momento così acuto di crisi generale e degli enti locali, in particolare.