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La clessidra è già stata capovolta
Stiamo camminiamo sul colmo del tetto; speriamo non piova e……soprattutto che i partiti capiscano – lo so che è difficile che si rendano conto da soli, lo so, lo so! Però dobbiamo sperare che si ri-saldi il rapporto fra società civile e la fondamentale funzione di sintesi esecutiva affidata ai partiti.
E’ un peccato buttar via le competenze tecniche della loro parte sana che però, spesso, alberga nella base piuttosto che nel vertice. Se questo non dovesse avvenire correranno a bordo del loro bolide impazzito e la società civile si cercherà altre forme di rappresentanza. Si badi bene, però. La colpa, come diceva il vecchio ministro DC Adolfo Sarti – “noi rappresentiamo una società di ladroni” – va divisa in parti uguali: i partiti sono generati e si modellano sulla società civile. Quest’ultima quindi non deve essere ipocrita e predicare bene razzolando male.
Due possibilità: appoggiare i partiti come sono senza stracciarsi le vesti dall’indignazione oppure, ritenendo che il canale di interscambio si sia intasato, richiederne la riattivazione attraverso un’azione decisa, anche assumendosi temporaneamente responsabilità dirette, se necessario. Il tempo è poco e la clessidra è stata già capovolta. Al limite, per cercare una via alternativa, si potrebbe creare una pre-lista che elabori un programma, individui nuove e motivate persone – anche forze dissidenti provenienti dai partiti stessi – e aspettare che qualcuno si faccia vivo. Se le istanze venissero accolte in misura ragionevole allora la situazione tornerebbe nell’alveo naturale. Altrimenti la Lista diventerebbe una realtà operativa.
Credo sia l’unico modo di uscire dal gioco delle finte aperture di alcuni e/o dei quiz della patente di altri. In questo modo nessuno potrà dire che nasce una Lista a dividere il centro-sinistra oppure che cerca un posto al sole per avere qualche strapuntino (le poltrone vere sono ben altre). Diciamo che si innesterebbe un detonatore ma con intenti costruttivi. Se poi non se ne potrà fare a meno….bisogna distruggerli gli eco-mostri prima di poter ricostruire
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 29 ottobre 2010 alle 00:04, ed è archiviato come POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
ragionamenti teorici quelli di miccichè che abbraccio in pieno, ma qui siamo alla pre politica siamo nella condizione di dover ricreare dalle fondamenta una situazione minima di dialettica, di dibattito, di scambio di opinioni, di proposta, di rapporto tra amministrazione e cittadini che in questi anni è completamente saltato e quei fantasmi che sono oggi i partiti a chiusi non sono in grado di svolgere questo lavoro.
circa 14 anni fa
Marco, in un altro intervento scrivi: “Facciamo uno sforzo cominciamo a ragionare… con i partiti che vogliono ragionare, senza quelli che vogliono invece fare come gli pare.”
Vedi che anche tu alla fine, giustamente, non vuoi prescindere da questo strumento, quello dei partiti. Siccome non si può fare a meno dei partiti, certo la porta è stretta ma ne va prima perseguita la “riattivazione” attraverso uno strumento di “attiva provocazione”, secondo me una pre-Lista; nel caso non ci si riuscisse, allora bisognerà procedere altrimenti. Anche in questo caso però – presentando una Lista di Società civile – si tratterebbe di una supplenza. Non voglio nemmeno pensare ad un futuro solo di movimenti e liste civiche; anzi comincio ad avere sempre più nostalgia di qualche vecchia e buona linea ideologica; certo non totalizzante, dotata anzi di una certa flessibilità ma capace di creare una cornice di valori all’interno della quale operare. I partiti del solo “fare” mi sono sempre piaciuti poco e scivolano facilmente nel “malaffare”.
circa 14 anni fa
Non ci può aspettare granché dai partiti per un motivo molto semplice: partiti non esistono più. Ci sono gruppetti, molto rstretti di persone che si fregiano di cariche e “bollini” ma che rappresentano poco più di se stessi. Quali sarebbero i PARTITI a Chiusi?
Rifondazione ha una sede, ma non si sa cosa pensi e chi ne facci parte; Sel ha fatto il suo congresso e si è “rnseccolita” prima di nascere intorno ad un gruppo dirigente mai visto prima… l’Idv non esiste. Esiste il Pdl? No, in Consiglio i gruppi del centro destra sono 4. E non fanno per uno. C’è il Pd, che qualche numero ancora ce l’ha. Numeri sì. Persone in carne ed ossa in grado di confrontarsi, ragionare, prendere posizione, litigare, quante ne ha il Pd? Gruppi dirigenti che non riescono in 4 mesi ad elaborare i risultati di un questionario; che non sanno come e se organizzare le primarie… possono chiamarsi gruppi dirigenti? E allora basta con gli equivoci e il gioco delle sigle vuote e parliamoci chiaro, tutti. Il ragionamento di paolo Micciché va bene in linea teorica,a Chiusi però mi sembra francamente poco praticabile data la situazione di fatto. Ma può darsi che mi sbagli.
circa 14 anni fa
Sono d’accordo con Luca Scaramelli. I politicanti, anche quelli locali, non legano le parole ai fatti per cui è tempo perso rincorrere le loro cerimonie. Credo che sia da rifondare la pre-condizione dell’agire politico che non può che essere un’assunzione di responsabilità da parte di tutti nei confronti dei problemi che riguardano tutti, come ad esempio il governo della città.
circa 14 anni fa
condivido l’analisi, anche la parte teorica sulle funzioni dei partiti, solo che – sarà forse perchè c’ho sbattuto la faccia tanti anni fa- i partiti sono fatti di persone e a livello locale le persone sono sempre le stesse da molti anni, e nel partito che a chiusi comanda quelle persone hanno attraversato tutti i cambiamenti come niente fosse, io non credo che si possa far parte allo stesso modo, senza una minima critica o distinguo di un partito che negli anni è passato dalla glorificazione del comunismo alla moderazione più assoluta, quindi da quelle persone politicamente non mi aspetto niente.
credo dunque di poter già abbracciare la soluzione due del ragionamento di miccichè.