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Una commemorazione senza cittadini
Il 4 novembre, festa dell’unità d’Italia e delle forze armate, a Chiusi è stata festeggiata oggi. Le autorità cittadine con in testa il prosindaco Bardini hanno deposto corone di alloro nei vari monumenti che ricordano i caduti. La cerimonia è stata accompagnata dall’inno nazionale eseguito dalla banda della città. Presenti anche gli esponenti delle forze dell’ordine. Assai pochi, almeno allo scalo, i cittadini che hanno seguito la commemorazione. Queste ricorrenze hanno assunto nel tempo sempre più il senso di un rituale scontato e di conseguenza poco sentito dalla cittadinaza. Forse occorre inventarsi qualcosa, almeno coinvolgendo le scuole (a Città della Pieve già avviene), perchè altrimenti si rischia che date fondamentali che hanno scandito la storia d’Italia vengano sempre più snobbate. Il confronto con la recente festa di Alloween è impietoso.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 7 novembre 2010 alle 17:16, ed è archiviato come CRONACA, CULTURA, POLITICA, SCUOLA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Nella scuola di oggi di don Milani non ne vedo. Sai che ti considero tra le lodevoli eccezioni per quanto riguarda questi temi. Le cerimonie sono certo anche retorica, ma potrebbero essere occasione per riflettere su vicende non secondarie della nostra storia.
circa 14 anni fa
Francamente non capisco la risposta di Luciano Fiorani. A parte il fastidio che mi dà, come ex insegnante di lettere, la presunzione di affermare che i giovani a scuola non hanno imparato nulla, che sembra più luogo comune che conoscenza, mi chiedo: se anche fosse vero, quei pochissimi dati che ho introdotto perderebbero la loro veridicità. Non insegno più, ma ai miei ragazzi ho sempre insegnato che le uniche guerre accettabili (non esaltanti) sono le guerre di liberazione, e quella non lo era!
circa 14 anni fa
Sarei daccordo con Luciano Gherardi se i nostri ragazzi conoscessero almeno i pochi riferimenti che ha fornito sulla grande guerra e magari avessero letto l’Emilio Lussu di Un anno sull’altopiano o avessero visto Uomini contro di Rosi. Ma ho la sensazione che non sia così.
circa 14 anni fa
Si cambia nome e a tutto e si è cambiato anche alla celebrazione che una volta – non troppo tempo fa – si chimava festa della vittoria. E la vittoria era quella del 1918. La guerra in cui 650.000 italiani (per la prima volta) in gran parte civili, morirono, così come una grande quantià di militari che non reistevano alla guerra di poiszione. Dobbiamo commemorare tutto ciò cambiando nome? Non so della festa di haloween a Chiusi, ma mi sembra molto megliio di quella che commemora una guerra che oppresse e non liberò nessuno.
circa 14 anni fa
Oddio che noia con questa festa di HALOWEEN!!!!