Solo un altro blog targato WordPress…per riflettere sui fatti della città
Una città da ricostruire
La frenetica giornata vissuta ieri sul blog scandita da tanti messaggi e colpi di scena è stata la naturale conseguenza di quanto veniva montando da tempo. L’incauto comunicato distribuito da Marrucci ha fatto da motivo scatenante, ma la questione vera è quella sollevata dalla stringata presa di posizione di Gisella Zazzaretta.
Siamo in piena campagna elettorale e il Partito Democratico, dopo essersi preso tutto il tempo possibile si è presentato ai cittadini in una assemblea pubblica senza una posizione definita sulle principali questioni: il programma, le candidature, le primarie. Era evidente che silenzi e titubanze nascondessero in realtà divisioni e divergenze serie. Ma il maggior partito cittadino ha creduto di poter nascondere lo stato dei fatti invece di fare un’operazione di verità. Atto che suo malgrado è avvenuto pubblicamente su questo blog. La vergogna non è che ci siano posizioni differenti, è che si cerchi di nasconderle.
Il Pd è pieno di gente seria e preparata ma fa fatica a rapportarsi con il comune sentire della città non tanto perchè è alle prese con lotte e contrasti interni (tutt’altro che fisiologici) ma perchè non riesce a fare i conti con l’era Ceccobao. Un’era ormai chiusa e che non suscita nel paese particolari rimpianti. Se il Pd, o la sua parte migliore come si usa dire, non trova il coraggio di offrirsi al paese come grande risorsa disponibile al cambiamento forse riuscirà a portare uno dei due duellanti alla carica di sindaco ma avrà fatto un grave danno alla città.
Se permangono le condizioni attuali non penso che la così detta società civile possa essere interessata a farsi coinvolgere in beghe personalistiche di corto respiro. Se invece si apre una fase nuova in cui si può liberamente discutere di programmi e di candidati altri allora credo che tutti, dai partiti potenziali alleati ai comuni cittadini, saranno interessati a dare un contributo serio per ricostruire Chiusi. In politica il malcontento può anche prendere strade originali. Pienza insegna.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 9 novembre 2010 alle 01:23, ed è archiviato come CRONACA, POLITICA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
quel tanto altro a chiusi francamente non si vede. quello che serve, dato che le istituzioni sono di tutti e rappresentano tutti, è un gruppo di persone che governi facendo riferimento ad un programma ampiamente condiviso, e quindi prima di chiedere un voto quelle persone ci devono far sapere cosa pensano riguardo a quei punti che in questi mesi sono emersi, altrimenti è necessario attivarsi in altro modo.
circa 14 anni fa
Lo so che quella disegnata è una sinistra “stilizzata”: eppure, ci vuole chi guida il vaporetto e chi indica la strada, chi pulisce i gabinetti e chi disegna gli aeroplani. Gli incendiari, una volta finito l’incendio, vanno a letto; però poi occorre pulire e preparare la catasta per il prossimo fuoco.
Il problema vero è che occorre superare la logica di sempre, secondo cui la mia bandiera è più rossa della tua, che c’è sempre un altrove più bello, un paradiso migliore. Ed è la logica che subito ha fatto capolino anche qui. Bene, a questa logica non sono disposto a piegarmi.
Per quanto riguarda i “punti”, che siano venti o duemila poco importa: la mia idea è di riuscire a trovare un punto di equilibrio tra tutti coloro che ci stanno, senza aspettare che sia il PD di turno a fare il primo passo. Se è tardi, occorre far presto e i “punti” saranno nel numero necessario per poter giocare la partita.
Certo, è più facile aspettare la proposta altrui, ma si va a rimorchio: cercare di viaggiare su propri percorsi, invece, è la sfida.
Quanto al PD, piaccia o no, non se ne può prescindere. Io non sono iscritto, ma ne incrocio le strade ogni giorno come militante sindacale e la complessità di questo pianeta richiede qualche sforzo in più che non la semplice etichetta di “guerra tra bande” che ne paralizzerebbe l’azione. C’è forse anche quella, ma c’è anche tanto altro.
circa 14 anni fa
Mi permetto di dire che la descrizione delle due sinistre alternative che Sorbera ci prospetta, non è solo discutibile ma anche preoccupante; preoccupante perchè tratteggia una gestione quotidiana all’insegna della rassegnazione; così la pensavano anche molti degli amministratori dell’ultima fase della vecchia DC: gestire l’esistente cercando di non peggiorarlo.
Una prospettiva francamente di basso profilo e che denota la stanchezza della Sinistra, la cui causa non può essere analizzata, ovviamente, nelle poche righe di un Blog.
In ogni caso – seguendo il suo ragionamento – se da un lato ci sono i pessimisti e dall’altro gli ottimisti, diciamo che c’è un altro spazio, quello dei realisti e della politica vera, che trasforma la situazione attuale nella migliore possibile. Però, almeno questo passino va fatto.
Per esempio non mi si dirà che la Fornace, pregevole esempio di architettura e memoria storica dei chiusini, doveva per forza finire così; non c’era proprio niente di meglio che si poteva fare?
I partiti devono offrire ai cittadini una prospettiva per il futuro, realistica certo, ma che individui un percorso da compiere, tutti insieme, per gestire l’attuale ma anche per migliorarlo. Non è certo facile ma bisogna anche volerlo….e il dubbio è che molti, semplicemente, non lo vogliano.
circa 14 anni fa
La farei ancora più semplice di quanto ci suggerisce Sorbera.
I punti di prgramma: è vero che i (supposti) candidati del Pd e il partito stesso si son ben guardati dal proferire alcunchè, ma diversa roba circola e non da oggi. Su chiusinews in tempi non sospetti molte questioni sono state discusse (piano strutturale, frigomacello, dormitorio, turismo, fornace, rilancio dell’immagine del paese,….). C’è la bozza di programma di Sel in cui, tra l’altro si parla di opzione zero cemento. E’ pensabile che questi punti non facciano parte di un governo della città? Non credo. Certo c’è da approfondirli ma non penso che si potranno saltare a piè pari.
Il sindaco: è ragionevole pensare che si debba scegliere tra i due duellanti? Non direi. Ci sono tanti nomi credibili dentro e fuori dal Pd. E’ immaginabile una discussione aperta e franca sulle candidature? Direi ancora di si. E’ disposto il Pd a prendere in considerazione altre candidature? Il nodo è solo questo. Se non ci si può discostare da Ciarini-Scaramelli allora ognuno farà le sue scelte. Chi si schiererà con l’uno o con l’altro, chi si disinteresserà del tutto, chi si organizzerà un lista civica, chi osserverà con distacco l’evolversi della situazione. Le opzioni non mancheranno. Basta che il partito che governa tutto ma che non è in grado di governare se stesso si degni di farci sapere quali intenzioni ha. Ma subito, Perchè di tempo ormai ce ne è più poco.
circa 14 anni fa
Studio processi della decisione pubblica da qualche decennio.Posso assicurare che ci sono molti amministratori che pur coscienti dei limiti posti dal quadro istituzionale hanno fatto fatto e fanno innovazione su un una gamma di punti qualificanti che superano molto i cinque ipotizzati.
circa 14 anni fa
La difficoltà della sinistra – che, vorrei tranquillizzare marco lorenzoni , credo non sia (ancora) morta -, nasce dal problema di sempre, cioè riuscire a saldare le due anime che la agitano. C’è l’anima della realpolitik, fatta del grigio trantran dell’amministrazione e dei conti quotidiani, come pure di agguati e tranelli, di pesi “al bilancino” e parole misurate al massimo: non piace, ma è quella che consente l’ordinata vita di tutti, tutti i giorni. C’è poi l’anima che guarda ai grandi sogni, all’avvento di un universo più giusto, con meno poveri e più sorrisi: è quella che puntualmente viene delusa dal mondo che, cocciutamente, non si adegua a quanto ha sognato, ma non per questo rinuncia a sognare. Detto in sintesi: il burocrate contro il rivoluzionario, i pessimisti contro gli ottimisti, con tutta la gradazione di “stati” intermedi che si possono immaginare e che la fanno diventare – per riprendere le sprezzanti parole di Unamuno – “una clasa discutidora” (una banda di chiacchieroni). La voglia di lista civica si radica proprio qui, nel fatto che si pensa di poter dare una risposta – protestataria, magari vincente, forse, ma sicuramente non risolutiva -, al “gruppo di burocrati” che si pensa attualmente maggioritario. A mio parere, il problema si affronta intanto ricordando che la direzione in cui occorre remare è la stessa per tutti gli abitanti della “barca” e poi cercando di ragionare su cinque o sei punti qualificanti l’azione amministrativa del prossimo quinquennio, punti che, oggi, possano ritenersi, in maniera condivisa, necessari e imprescindibili. Pur con tutti i suoi limiti, partendo dal questionario, ad es., cosa possiamo dire di condividere? Cosa, invece, vorremmo fare se fossimo noi – dico io o te – il sindaco? E diciamo che siamo disposti a votare solo chi (la coalizione che) si farà carico di questi punti. Siamo in grado di farlo? Forse è tardi per un progetto in grande, ma per pochi punti qualificanti credo che si possa davvero ragionare in fretta e bene.
circa 14 anni fa
Può darsi. Ho un età che mi permette di confrontare molte elezioni amministrative. Neppure nel 1994 si è tanto dibattutto sul programma e si è arrivati così presto (anche se soltanto tramite un blog) a “esporre” i problemi esseniali a 4-5 mesi dal voto. Se si fa eccezione per il 1994 io tutto questo gran dibattere non l’ho mai visto. Ovviamente il dibattito è da sviluppare sempre più. Il fatto però che alle 13 di oggi a poche ore dalla pubblicazione un’ottantina di persone abbiano già letto l’articolo di Luciano (dati google analytics), probabilmente 150/200 a fine giornata, qualcosa vorrà pur dire. Alcuni di loro interverranno o dibatteranno in famiglia o fra amici al bar. Magari ci faranno anche sapere qui come la pensano. Poca cosa? l’ho detto tante volte: meglio di niente. Anzi ora sono convinto che è molto, molto molto meglio di niente.
circa 14 anni fa
Nessuno mette in dubbio l’utilità di un blog che funge da diario quotidiano. Ma è altrettanto indubbio che anche sul blog – come del resto nel paese – il dibattito sia fnora rimasto ristretto a pochissime persone. Paolo Scattoni cita i 35 commenti nella giornata campale di ieri, ma le persone che hanno commentato non arrivano a dieci, me compreso.
Stiamo ancora parlando tra pochi intimi, insomma… e purtroppo sempre gli stessi. Il mio pessimismo è dovuto a questo, al silenzio latente, all’incapacità dei partiti di uscire dalle loro stanze e parlare alla gente, dall’assoluta mancanza di confronto sui temi veri e non solo sulle diatribe tra dirigenti…
circa 14 anni fa
Preoccupazione sensata. Ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Soltanto su Chiusinews (anche altri l’hanno fatto) in questi mesi di dibattito sono stati individuati molti problemi e sono state evidenziati e discussi molti problemi e delineate proposte.
Soltanti su kiusipedia, una sorta di appendice del nostro sito, si è cercato di sostemare alcuni di questi argomenti (purtroppo le forze sono quelle che sono) in una forma tale che il candidato ci potrà rispondere sullo specifico problema se preferisce la soluzione (a), (b), … o se nessuna di quelle proposte lo soddisfa ci dirà quella che lui ha pensato.
Il vero problema sono le procedure. Prima o poi queste canidature del PD dovranno venir fuori e forse, chissà, ci saranno sorprese.
circa 14 anni fa
il mio pessimismo riguarda gli argomenti del contendere, come vado affermando ormai da molto, di tempo ne è stato sprecato troppo e non si intravede neppure all’orizzonte una discussione su quale piano strutturale serve a chiusi, su cosa fare del ex centro carni, sul campo sportivo nuovo e vecchio e su tutti i numerosi argomenti emersi in questi mesi, temo che la baruffa interna al pd, i tentennamenti di altre forze su coalizione si o coalizione no si prenderanno tutto il poco spazio che è rimasto e così saremo costretti a votare ancora una volta candidati di cui non conosciamo nessuna opinione sulle questioni fondamentali che caratterizzeranno il nostro comune nei prossimi anni
circa 14 anni fa
E’ stata davvero una giornata campale. Mi si permetta un notazione a margine e un minimo di soddisfazione. Chiusinews è stato il canale indispensabile per avviare un chiarimento che altriumenti avrebbe preso settimane o non sarebbe proprio avvenuto. Insomma ieri è stata smentita la vulgata che un blog ha una funzione trascurabile. Sono stati i 35 commenti e quasi trecento contatti sul tema in discussione in un solo giorno!!. Sono questi i momenti che ripagano del lavoro volontario di quelli, per fortuna sempre di più, che collaborano a questo nostro diario cittadino. Quale miglior augurio di buon lavoro.
Personalmente ho apprezzato l’intervento di Gisella Zazzaretta, altri possono pensare il contrario, ma quello che importa è che un confronto è stato avviato.
Non condivido il pessimismo di Lorenzoni. Voglio invece sposare l’ottimismo della volontà che Luciano ha espresso nel suo articolo. E’ in questi momnti che le forze migliori debbono emergere dentro e fuori i partiti.
circa 14 anni fa
Luciano Fiorani parla della giornata frenetica di ieri. E per alcuni deve esserlo stata. Il mio commento è su a http://www.primapaginachiusi.i t. Mi pare però che la “frenesia” sia soprattutto di chi ha cercato di aggiustare i cocci con quel comunicato “incauto” e di chi l’ha commentato. Mi domando: dove sono il segretario comunale Giglioni che in altre occasioni era sollecitamente intervenuto. Dove sono Scaramelli e Ciarini, dove sono i segretari delle varie sezioni del Pd, lo stesso vicesindaco reggente Bardini…
Qualcun ha trovato nelle stesse ore il tempo di partecipare a cene sociali o altre iniziative. Possibile che sulla bagarre scatenata dal comunicato Pd smento dal Pd non abbiano nulla da dire?
Giglioni lo ha commisionato o no quel comunicato?
Gisella Zazzaretta parla davvero per il Pd o solo per se stessa? Quant o allo scenario futuro, è vero ienza insegna che qualcosa di orginale può anche venir fuori da momenti di crisi acuta, ma altre relatà insegnano cose diverse: a Panicale alle elezioni del 2009 si presentarono due liste contrapposte, entrambe con il simbolo Pd e ancora la diatriba non è risolta (per inciso, vinse il sindaco uscente che il Pd ufficiale aveva giubilato); a Castiglione del Lago c’è un Pd che governa e un PD che sta all’opposizione, idem ad Abbadia San Salvatore… ad Orvieto la fronda interna al Pd ha fatto perdere le elezioni al centro sinistra, al ballottaggio dopo che aveva conquistato la maggioranza del consiglio comunale al primo turno… A Chiusi, più che ad una situazione tipo Pienza, mi pare si stia assistendo alla sindrome Panicale… E non mi pare una bella prospettiva.