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L’ecografia? Non prima di due mesi.
- Pronto, Cup centralizzato di Siena?
-Si, dica.
-Vorrei prenotare una ecografia da eseguire presso l’ospedale di Nottola.
-Le prenotazioni sono chiuse. Dovrebbe richiamare tra qualche giorno. Il nuovo calendario degli appuntamenti però partirà dal mese di gennaio.
Provo allora a chiedere al Cup liberoprofessionale di Nottola in quanto tempo è possibile eseguire l’esame. Mi danno date molto più ragionevoli: siamo nell’ordine di sette, dieci o quindici giorni a seconda del medico prescelto. Anche il prezzo varia col variare del professionista e si va dai 50 agli 80 euro. Cifre naturalmente superiori al ticket. Insomma se hai dei soldi da spendere la soluzione si trova altrimenti aspetti.
C’è comunque da osservare che il servizio migliora a vista d’occhio. Lo scorso anno per un’altra ecografia, pagando solo il ticket, sempre a Nottola, ho aspettato quattro mesi! Stiamo parlando del servizio sanitario della Toscana che è considerato tra i migliori d’Italia. A Palermo o a Napoli quanto deve aspettare per prestazioni del genere un povero cristo che può permettersi di pagare solo il ticket? Qualche anno?
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 18 novembre 2010 alle 00:02, ed è archiviato come SOCIALE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Spesso la logica che guida le amministrazioni è oscura. Se facessimo un blitz a Nottola questa sera o domani troveremmo probabilmente una parte dei costosissimi ecografi non utilizzata. La colpa non è certo degli operatori che, in base alle disponibilità del loro orario, ricevono direttamente dal Cup la lista del giorno e da molti anni, infatti, la lista di attesa non passa dalle loro mani. Il medico, al limite, può cercare di rimediare alle situazioni di cui viene a conoscenza come l’anestesista suddetto. A parte gli episodi, accaduti anche in Toscana, di frode nelle liste di attesa per favorire istituti privati, l’amministrazione ha certo responsabilità per quanto riguarda la gestione delle risorse umane. Macchine che costano centinai di migliaia di Euro dovrebbero lavorare a tempo pieno, se non di notte perlomeno fino a tarda sera. Per risparmiare un paio di stipendi mensili si aggravano i cittadini di spese e disagi. Perché l’Ospedale è pieno di macchine, attrezzature e lettini ma mancano gli operatori? Nella scelta su come dislocare le poche risorse non sarebbe meglio investire di più nelle risorse umane e meno in apparecchiature e arredi vari o almeno farlo in maniera proporzionale? In sintesi, una parola giustamente di moda: ottimizzazione.
circa 14 anni fa
Il servizio sanitario della toscana non è considerato uno dei migliori d’Italia ma uno dei migliori del mondo ! Però quali sono i criteri di vautazione che danno alla sanità toscana la palma d’oro ? Mi sembra che il criterio principe sia quello del contenimento della spesa – propagandato ad ogni pier sospinto da tutti in primis dall’ex assessore regionale alla sanità e attuale presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi – e quindi non si può sommariamente definire buona una sanità che pareggia i conti ma tutt’ al più virtuosa. Ma a chi serve una sanità virtuosa ? Sicuramente ai conti pubblici, ovvio, e a quella malsana idea che vorrebbe la sanità come un bene “trattabile” e non come un diritto assoluto il cui accesso deve essere libero, gratuito ed efficiente per tutti coloro i quali necessitano di servizi medico-sanitari, siano essi italiani o stranieri, anche privi di permesso di soggiorno. Nella capacità di un paese di dare la giusta assistenza sanitaria libera a tutti, risiede il metro di valutazione di quanto quel paese e le istituzione si possano definire civili. Ma se da un lato la buona sanità comincia fuori dall’ospedale, informando i cittadini sui loro diritti e sul corretto comportamento da tenere nei confronti della sanità stessa, dall’altra si deve dare un serizio degno allor quando ci si rivolge al servizio. Anche a me negli ultimi mesi è capitato spesso di sentirmi dire “quattro mesi nel pubblico e due giorni in Intramoenia” e da molto fastidio e soprattutto alimenta i dubbi sulla bontà dell’Intramoenia stessa, nata con scopi ben diversi, pertanto va bene non alimentare sprechi – che è cosa ben diversa dal contenimento della spesa, le parole sono importanti – ma la sanità deve essere accessibile ed efficiente e se si deve aspettare quattro mesi per una ecografia è segno che qualcosa non va in profondità. L’argomento sarebbe enorme, mi fermo qui.
circa 14 anni fa
La nostra cara Italia!!!!!
Siamo ancora un paese di serie B……
circa 14 anni fa
e pensare che molte volte è solo una questione di cattiva organizzazione e scarsa volontà.
due anni fa poco prima della nascita del mio secondo figlio avendo la possibilità a nottola di poter effettuare l’anestesia epidurale per il parto mia moglie doveva sostenere un colloquio con l’anestesista, il cup gli dava l’appuntamento per circa due mesi dopo il parto e dopo varie telefonate abbiamo deciso in autonomia di contattare direttamente il reparto di anestesiologia, casualmente alle 18 del pomeriggio ha risposto il primario in persona che con grande disponibilità ci ha detto che non avendo molti impegni potevamo andare subito per la visita.
avrei altre chicche di questo genere che mi sono capitate in questi anni ma credo basti questa per capire come siamo messi e come male vengano sfruttate le potenzialità a disposizione