In un precedente articolo  veniva sintetizzata la recente relazione all’assemblea dei soci di Sienambiente del suo presidente  Fabrizio Vigni. In un paio di interventi a commento sono state contestate alcune delle affermazioni contenute nella relazione. Li abbiamo sintetizzati in tre domande poi sottoposte via e-mail a Fabrizio Vigni. Di seguito pubblichiamo le risposte.

Ringraziamo il presidente Vigni. Ci auguriamo che la disponibilità a informare e dialogare possa proseguire in futuro.


Chiusinews : nella sua relazione all’assemblea dei soci di Sienambiente lei sostiene che le tariffe per la raccolta dei rifiuti solidi urbani è la più bassa della Toscana. Allo stesso tempo però c’è un diffuso malcontento per l’aumento degli ultimi anni. Può darci qualche chiarimento in proposito?

Vigni Sì, confermo che le tariffe in provincia di Siena sono tra le più basse in Toscana, e nella fascia medio-bassa sul piano nazionale. Lo dicono i dati. Mettiamo a confronto, ad esempio, alcuni capoluoghi: a Siena per un nucleo familiare medio di 3 persone che vive in una casa di 80 metri la tariffa è di 199 euro, a Pistoia 215 euro, ad Arezzo 216, a Lucca 254, a Livorno 273. Un dato tanto più significativo se si considera che la nostra provincia è considerata la migliore, in Toscana, nella gestione dei rifiuti: l’unica che ha realizzato tutti gli impianti previsti dalla pianificazione, la prima per risultati di raccolta differenziata. In altre parole: rispetto alle altre provincie, servizi migliori a costi più bassi Detto questo, so bene che per le famiglie e le imprese non è una consolazione sapere che qui si paga meno che da altre parti, e non mi sfugge il fatto che soprattutto in tempi di crisi economica il costo delle tariffe e delle bollette pesa sui bilanci familiari e aziendali: anche per questa ragione, cioè per contenere l’aumento delle tariffe, i Comuni senesi e l’ATO hanno ad esempio deciso di rinviare quest’anno l’avvio di ulteriori nuovi servizi “porta a porta” che comporterebbero maggiori costi per gli utenti.

E’ vero, al tempo stesso, che nonostante tutto questo anche nella nostra provincia un aumento c’è stato, negli ultimi anni. Perché? Premesso che è l’ATO, cioè l’insieme dei Comuni, a determinare la tariffa, a questa domanda darei due risposte distinte. Primo: in generale, sul piano provinciale, gli aumenti (più 4,5% nel 2009, più 3,5% nel 2010) sono dovuti essenzialmente ai costi degli investimenti per realizzare gli impianti – dagli impianti di selezione a quelli di compostaggio, fino al termovalorizzatore di Poggibonsi, solo per citare quelli più importanti – ed all’avvio di nuovi servizi, ad esempio la raccolta “porta a porta” in una serie di comuni (compreso Chiusi). Seconda parte della risposta: la situazione non è la stessa in tutti i Comuni. Una parte dei Comuni senesi, ad oggi sono 15, applicano già la tariffa (TIA), che per legge deve coprire il cento per cento dei costi del servizio. Gli altri invece applicano ancora la tassa (TARSU), che può coprire anche solo una parte dei costi (il resto grava sulla fiscalità generale). In prospettiva tutti i Comuni dovranno passare alla tariffa. Nel comune di Chiusi c’è ancora la Tarsu: il Comune da tempo ha programmato il passaggio alla Tia, ma norme governative hanno per il momento bloccato questa possibilità; in vista del passaggio alla tariffa, credo che il Comune di Chiusi abbia comprensibilmente deciso di cominciare ad avvicinare la tassa, che nel 2008 copriva circa l’80% dei costi, al cento per cento della copertura dei costi. Questo spiega perché, credo, in casi come quelli di Chiusi l’aumento sia stato maggiormente avvertito; mentre nei Comuni già passati a tariffa questo effetto era stato “assorbito” in precedenza.

Chiusinews : Un lettore chiede per quale motivo alcuni dei servizi vengono assegnati a ditte esterne. Questa pratica non determina un aumento dei costi che poi determina un aggravio per i cittadini? Inoltre lo stesso lettore lamenta un deterioramento della stazione di conferimento di Chiusi in località Le Biffe. Ci può dire qualche cosa in proposito?

Vigni E’ vero che Sienambiente si avvale anche di alcune aziende esterne – ad esempio cooperative sociali per alcuni servizi di spazzamento e raccolta – ma questo non comporta un aumento dei costi ed un aggravio per i cittadini, anzi consente una riduzione dei costi. Quanto alla stazione di conferimento de Le Biffe, siamo consapevoli del fatto che c’è bisogno di interventi di adeguamento: siamo pronti a collaborare pienamente con il Comune, che ha la proprietà e la gestione dell’impianto, per migliorare la situazione.

Chiusinews : Sienambiente si fonderà con le aziende corrispettive per le province di Arezzo e Grosseto. I cittadini utenti ne sanno poco o niente. Quali saranno i vantaggi e i rischi? E’ un’operazione puramente amministrativa o si possono pensare forme di partecipazione che contribuiscano alla qualità di questa fusione?

Vigni Andiamo per ordine. Primo: per effetto della legislazione nazionale sui servizi pubblici locali, nei prossimi mesi anche la gestione dei rifiuti urbani sarà messa a gara. Chi vincerà la gara sarà il gestore per i prossimi 15 – 20 anni. Secondo: nel frattempo la Regione Toscana ha suddiviso il proprio territorio, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, in 3 soli ambiti territoriali interprovinciali, al posto di quelli precedenti, più piccoli, che coincidevano con i confini provinciali. Dalla somma di queste due novità nasce lo scenario nuovo che anche Sienambiente deve affrontare: organizzarsi per partecipare alla gara che deciderà l’affidamento del servizio nel territorio del Sud della Toscana, che comprende le tre provincie di Siena, Arezzo e Grosseto. Un territorio molto grande: più di cento comuni, quasi un milione di abitanti. Una sfida nuova, tutta da vincere. Per questo obiettivo – partecipare alla gara e vincerla – abbiamo dato vita ad un raggruppamento di imprese, con il nome di “Progetto 6”, che comprende le principali aziende pubbliche che oggi gestiscono il servizio a Siena, Arezzo e Grosseto, insieme ad altri partner industriali. Poi, se vinceremo la gara, dalla fusione di queste aziende nascerà una nuova società, che sarà il gestore dei servizi di raccolta nel sud della Toscana. Per far conoscere “Progetto 6” abbiamo già fatto in questi mesi numerosi incontri non solo con le istituzioni locali, ma anche con sindacati, associazioni ambientaliste, organizzazioni delle imprese, associazioni dei consumatori. Dopodichè, come tutte le sfide nuove, anche questa porta con sé rischi ed opportunità. La cosa certa è che non può essere vista come una operazione puramente amministrativa. E’ una grande opportunità per il nostro territorio, dal punto di vista della tutela ambientale, del miglioramento dell’efficienza e della qualità dei servizi, ma anche delle prospettive di sviluppo della green economy.