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Sabato sole, Domenica torna il maltempo
Nell’ultimo articolo vi avevo anticipato l’arrivo del freddo quello “vero” e puntualmente è arrivato. Il contributo freddo di queste ore, nel nostro Paese, lo dobbiamo alla prima irruzione ARTICA di questo inverno che sembra comunque voler giocare d’anticipo, infatti dal punto di vista meteorologico ricordo a tutti che l’inverno inizia con il 1° di Dicembre.
Il freddo, ha portato anche i primi fiocchi di neve sul nord Italia, sono infatti ammantate con una leggera coltre bianca città come Milano, Brescia, Bergamo, Monza. A Chiusi, nella notte, abbiamo registrato una temperatura minima di 3.6 gradi.
Per SABATO, prevediamo a Chiusi una piacevole giornata soleggiata con temperature che andranno da una minima nella prima mattina di -2 gradi ad una massima di 9 gradi. Purtroppo anche per questa DOMENICA, non si preannuncia niente di buono. Pioverà per gran parte della giornata. La pioggia sarà nuovamente protagonista indiscussa del tempo, sia a Chiusi che nelle zone limitrofe.
Stando agli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici, non escludiamo per DOMENICA che il passaggio perturbato possa assumere caratteristiche particolarmente incisive intervallate con precipitazioni moderate. Le temperature: MINIMA(3 gradi) MASSIMA(10 gradi).
Il futuro è ancora incerto, sarà nuovamente l’aria ARTICA ad irrompere nello scenario barico italiano o aria più mite? Al prossimo aggiornamento su Chiusinews.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 26 novembre 2010 alle 16:07, ed è archiviato come AMBIENTE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 13 anni fa
E’ vero che i modelli di previsione del tempo a mesoscala (quelli che riguardano zone delimitate di territorio dell’ordine di qualche decina o centinaia di chilometri quadrati)sono particolarmente difficili, ma prevedere la tendenza del tempo su scala regionale non e’ cosi’ impossibile. Attualmente l’accresciuta potenza di calcolo disponibile e la migliore conoscenza dei parametri atmosferici (temperatura della superficie del mare, temperatura, pressione ed umidità atmosferica) ottenuta grazie all’ultima generazione di satelliti Metosat e dei nuovi satelliti in orbita polare Metop lanciati dall’Agenzia Spaziale Europea, insieme all’accresciuto numero di tali misure in situ, che e’ possibile forinire migliori input ai modelli previsonali. Poichè tali modelli si basano sulla soluzione di sistemi di equazioni differenziali non lineari che non sono risolvibili in maniera esatta, l’accresciuta conoscenza delle cosidette “condizioni al contorno” migliora l’accuratezza della soluzione approssimata di tali equazioni.
In particolare un grande avanzametno nell’accuratezza delle previsioni è dovuto alla migliorata conoscenza della temperatura del mare e degli oceani. Della presenza di rilievi montuosi di una certa entità (vedi Appennini) al momento si può “facilmente” tener conto garzie all’accresciuta potenza di calcolo.
Comunque sia, il grande motore dell’atmosfera e dei campi di alta e bassa pressione che circolano sopra le nostre teste, sono gli oceani e la loro temperatura superficiale. E’ grazie allo studio ed all’analisi delle loro variazioni che sono migliorate le odiene previsioni meteo.
http://www.ifac.cnr.it/soasar
circa 13 anni fa
No, infatti, e chiedo scusa: purtroppo non ho afferrato tutta la frase perché mi è balenata l’affermazione di Larsson che, a suo tempo, mi fece ridere. Del resto, loro sono abituati a temperature di -39: un -5 fa davvero primavera. Per noi, invece, – e la testimonianza di Flavio, mio nipote, è rilevante – è una bella seccatura. Grazie per la spiegazione sui modelli che usate: sento un entusiasmo
capace di rendere attraente anche un campo così complicato.
circa 13 anni fa
Mi scusi Enzo ma non ho usato -l’espressione mite giornata- ma bensì piacevole giornata,infatti la temperatura -2 gradi è riferita,come inoltre specificato *PRIMA MATTINA*,ORE 6 QUINDI!…….a 9 gradi mi sembra una piacevole giornata invernale!
circa 13 anni fa
Caro Sig. Enzo,
la sua curiosità è più che lecita e le confido che è tra le domande più frequenti che ci vengono fatte.
Spiegare come funziona un modello matematico relativo alle previsioni atmosferiche è veramente molto difficile farlo in poche righe.
Quello che le posso dire è che,come giustamente evidenziato nel suo intervento,il nostro territorio deve tener conto delle colline e delle montagne,a differenza di altri Paesi come l’America.Questo è il difficile.
Vede,prevEdere la neve in America è cosa relativamente difficile,prevedere la neve ad esempio a Chiusi è particolarmente difficile.
I modelli matematici,i centri di calcolo,ci forniscono le equazioni che riportano tutte le regole e le “leggi” che stanno alla base dei moti dell’atmosfera.
Il metereologo,tramite questi modelli matematici,ha una serie di informazioni a disposizione come l’umidità,la pressione e la temperatura a più altezze.
Questi dati però,proprio perchè noi abitiamo in una zona particolare,dal punto di vista orografico e idrografico(ALPI,APPENNINI E IL mite MEDITERRANEO),necessitano di una profonda interpretazione da parte di chi emette un bolettino meteo.
Direi quindi che alla luce delle emissioni modellistiche per fare una buona previsione l’esperto meteo deve conoscere prima di tutto il “luogo” per il quale è chiamato a fare la prevesione.
Ricordo che ogni zona italiana ha un suo particolare microclima,questo rende veramente arduo il compito del previsiore.
Nel caso specifico Chiusi ha delle caratteristiche climatiche molto particolari,ricordo infatti che solo un semplice “monte Amiata”,la vicinanza al Tirreno,il lago Trasimeno possono influenzare profondamente una previsione locale.
Ricordo inoltre con piacere che noi non siamo dei PROFESSIONISTI ma solo dei giovani che coltivano da tanti anni la passione per questa scienza e che mettono a disposizione,in maniera volontaria,questa esperienza,per il bene di tutta la comunità!
Mi dispiace non essere stato esplicito nel rispondere alla domanda ma mi creda che è veramente difficile spiegarlo a parole,a voce,se vuole, mi farebbe molto piacere entrare nel dettaglio di come si esegue una previsione o si interpreta un calcolo!
Saper prevdere il tempo,diviene,nello spirito di chi lo fa,motivo di gioia.
Prevedere la neve di notte ad esempio,….essere consapevoli prima di tutti che in poche ore il cielo potrebbe regalarci la poesia del bianco risveglio è veramente bello.
Essere consapevoli con anticipo di cosa la natura abbia preparato per noi,studiare le manovre bariche e vedere poi che le conseguenze si rendono visibili a tutti(acqua,temporale,neve,freddo)…….è,le confido,una grande emozione!
Le senzazioni che si provano nelle ore prima di una nevicata,quando siamo in fase di previsione….bellissimo.
Il bambino che la mattina si sveglia ed esclama:è arrivata la neve,e noi che lo guardiamo conoscendo perfettamente quello che è avvenuto poche ore prima in atmosfera perchè il sogno del bambino si realizzasse!
OGNI EVENTO METEREOLOGICO E’ UNA STORIA A SE……..NOI SIAMO SOLO I SEMPLICI NARRATORI DELLA STORIA METEREOLOGICA,LA NATURA E’ AUTORE!
LA METEREOLOGIA QUANDO NEL MISTERIOSO SCAMBIO,PASSA DA SCIENZA A PASSIONE(come nel nostro caso), E’ COME IL “SABATO DEL VILLAGGIO”, E’ LA GIOIA DELL’ATTESA,E’ LA PREPARAZIONE ALL’EVENTO.
circa 13 anni fa
Perdonatemi se sono prolisso. Ma l’affermazione “mite giornata” di sabato a -2 gradi, mi ha rammentato “La ragazza che giocava col fuoco”( il secondo romanzo della serie di Stieg Larsson), in cui il protagonista, a un certo punto, fa la seguente affermazione (più o meno): ” è una splendida giornata, -5 gradi, l’ideale per una passeggiata!”
E pensare che mio nipote, a Vaxho (Svezia del sud: “terronia”, direbbe il Bossisson di Kiruna), con -2 non ha avuto il coraggio di mettere il naso fuori di casa!
E’ proprio vero che tutto è relativo!
circa 13 anni fa
Sono cresciuto a giochi matematici e con quanto attiene al pensiero logico “puro” (sono un cattivo statistico, ma un brillante solutore di enigmi matematici e un “pazzo” di spazi vettoriali e calcolo probabilistico): ma i modelli matematici che adoperano i meteorologi mi sono sempre rimasti oscuri. Come si fa a gestire tutte quelle variabili – che un territorio frastagliato come il nostro obbliga a tener di conto – senza sbagliare? E’ (relativamente) facile per gli americani predire che tra venti minuti pioverà nel tal posto: non hanno nemmeno una collina a interrompere la pianura sconfinata su cui fanno previsioni. Ma noi, che come sempre abbiamo “vita grama”, come diavolo si può dire che “domani piove”, se c’è una “cordigliera” tra questo posto e la perturbazione in arrivo?
Filippo, facci la carità: spiega come diavolo fai!
Grazie