di Marco Lorenzoni

L’interrogazione consiliare che Sinistra Ecologia Libertà ha presentato è opportuna. Anzi obbligata. Ma parziale e “leggerina” sui contenuti, sugli autori e sui mandanti di quella pubblicazione: il problema non è che si esprimono giudizi sull’amministrazione e su alcuni componenti di essa: questo lo fanno tutti i giornali. Primapagina per esempio pubblica inserzioni pubblicitarie del Comune di Città della Pieve ma anche giudizi sull’amministrazione pievese…Posta così come è stata posta, la domanda di Sel sembra quasi avvalorare la tesi che non si debba dare pubblicità a chi critica. Questo è inaccettabile e contrario all’articolo 21 della Costituzione.

Il problema è l’obiettivo politico di quella pubblicazione, cioè una azione destabilizzante, tendente ad orientare le stesse assemblee dei circoli Pd e gli accordi di coalizione; a favorire un candidato al posto di altri o a bruciarli tutti. Operazione peraltro fatta con un mezzo che genera confusione e possibili fraintendimenti (sembra il giornalino del comune, lo ha distribuito l’addetto stampa del Comune, metà degli articoli sono i comunicati del Comune) e senza alcuna firma, cioè praticamente anonima. Con quella pubblicità – che sia pagata o meno – il Comune si è prestato ad avallare tale operazione. E’ questo che Sel deve denunciare se, come afferma, non è stata minimamente coinvolta ed informata. Se invece quella pubblicità è stata inserita ad insaputa di tutta la giunta, cioè senza autorizzazione, il Comune dovrà prendere provvedimenti contro chi ha utilizzato il logo dell’ente senza averne i titoli, per trarne vantaggio e credibilità. Si profigurerebbero  l’appropriazione indebita di un marchio, il millantato credito e perfino la concorrenza sleale. Se poi quella pubblicità non fosse stata neppure fatturata c’è anche la frode fiscale. Reati, insomma, non solo “confusione politica”.

I contenuti degli articoli del Gazzettino mettono in dubbio la stessa coalizione di centro sinistra, quindi riguardano anche Sel. L’attacco alla stampa libera (primapagina in particolare, ma non solo) riguarda tutti. Sel compresa, che non può difendere solo Fazio, Santoro e Travaglio.

L’interrogazione sull’autorizzazione o meno ad utilizzare il marchio del Comune poteva farla anche il ragioniere capo, il segretario Comunale, per quanto attiene alla regolarità. Se qualcuno della giunta ha autorizzato quella pubblicazione, senza sentire il resto della giunta, ciò pone un problema politico, di rapporti all’interno della maggioranza e della giunta dal quale Sel dovrebbe trarne le conseguenze. Purtroppo di episodi simili ne abbiamo contati a decine, e le conseguenze non sono mai state tratte.