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A Pozzarelli crolla il muro dietro al distributore
L’altra notte è crollato il muro a retta che regge (o avrebbe dovuto reggere) la collina alle spalle del distributore dellAgip in località Pozzarelli. La frana è stata messa in sicurezza dalla protezione civile. Le case sovrastanti non hanno subito danni strutturali, come è stato accertato dai sopralluoghi effettuati.
Indubbiamente la causa diretta del crollo è stata l’ abbondante pioggia di questi giorni, ma certo l’intera area collinare completamente cosrtuita, come tutti possono ben vedere oggi, è uno degli esempi della cattiva utilizzazione del territorio a Chiusi.
Tutti gli edifici, costruiti negli anni settanta, sorgono su un’area a vincolo paesaggistico totalmente ignorato. Negli anni ottanta, scoppiò lo scandalo delle concessioni prive dei nulla osta della Sovrintendenza prima e della Regione poi. Il tutto naturalmente finì nella classica bolla di sapone.
Poi quando succedono fatti del genere si da la colpa al tempo!
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 4 dicembre 2010 alle 00:40, ed è archiviato come CRONACA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
La storia non è completa. Nel Piano regolatore adottato nel 1971 quell’area veniva classificata di completamento, un’area cioè già ampiamente edificata e dotata delle opere di urbanizzazione (strade, fogne, etc.). In effetti nessuna di queste condizioni era presente. I lotti potevano essere edificati con un certo indice (1,5 metri cubi per metro quadrato). Dopo la pubblicazione fu presentata un’osservazione da parte della Camera del lavoro, in cui si chiedeva un aumento di questo indice (osservazione n. 35, allegata alla delibera consiliare n. 55, del 20 maggio 1972) . Si argomentava che erano terreni proprietà di lavoratori che con quell’indice non avrebbero potuto costruire la propria casa. Così il Comune modificò la previsione raddoppiandola: 3 mc per ogni metro quadrato!!!.
Poi invece di “modesti lavoratori” saranno le imprese edili della zona a edificare. I risultati dal punto di vista paesaggistico e ambientale sono sotto gli occhi di tutti.