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La scelta dei candidati a sindaco: chiacchiere da bar o percorso trasparente?
Era prevedibile. L’improvviso abbandono della scena locale del sindaco Ceccabao ha accelerato la girandola dei nomi degli aspiranti alla successione. Si tratta però di poco più di chiacchiere da bar. Le prime voci riguardano personaggi d’apparato. Si dice che Ceccobao insista per un erede fidato: l’assessore Stefano Scaramelli. Emergerebbe anche la candidatura dell’ex sindaco Marco Ciarini appoggiato da settori dell’ex Margherita, insomma si favoleggia di un accordo fra ex. Ci sarebbe poi l’altro Marco il Nasorri che vedrebbe nella carica di sindaco un passaggio per la sua carriera politica.
Le prime indiscrezioni alimentano a loro volta fazioni e critiche: vogliamo un ventriloquo da riporto di Ceccobao? Chi vuole la minestra riscaldata di un ex sindaco che pensando troppo ai cocci dei nostri antenati non aveva neppure intuito i cambiamenti sociali e produttivi del nostro comune? E allora quell’altro che è dipendente comunale e dovrebbe fare qualche giravolta per rendere legale la propria candidatura?
Così le chiacchiere da bar trovano il modo di amplificarsi. Si favoleggia dell’ex dirigente scolastico che dopo una vita democristiana sarebbe approdata all’Italia dei Valori per entrare nel gioco. Ci sarebbe poi il dipendente regionale. Che dire del professore con buone entrature negli ambienti cattolici?
E gli sponsor? Chi appoggerebbe la Curia? E l’AUSER chi potrebbe sponsorizzare? E la Banca di Credito Cooperativo? E la Massoneria? Quelli poi … tramano nell’ombra …
Insomma di tutto di più.
C’è un’alternativa a questo insopportabile rumore di fondo? Proviamo a pensare a un’alternativa. Due possibili azioni. La prima è quella di una chiara presa di posizione sulla necessità delle primarie. In una situazione come questa è davvero impensabile che il centrosinistra possa negare una misura ampiamente utilizzata e prevista come auspicabile in alcuni degli statuti dei partiti del suo schieramento. Da auspicare che questo metodo venga utilizzato anche dallo schieramento di centrodestra per la scelta del proprio candidato.
Certo anche le primarie possono essere strumentalizzate. In questo senso il trucco delle candidature di facciata per sottrarre voti agli avversari è un classico. Ma almeno qualcuno ci deve mettere la faccia.
La seconda misura è quella di un dibattito sul programma che porti alla individuazione di un insieme di azioni che abbia visto la partecipazione di tutti. Potrebbe essere condotto in campo neutro perché nessuno si senta ospite e tutti siano protagonisti.
Saranno poi i candidati a scegliere le priorità e posizionarsi così sulle azioni individuate. Allo stesso tempo gli elettori saranno in grado di valutare consapevolmente cosa realisticamente possano aspettarsi dall’uno o dall’altro candidato.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 4 luglio 2010 alle 13:04, ed è archiviato come CRONACA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
L’individuazione dei punti qualificanti per il pogramma della prossima amministrazione mi sembra un’operazione che merita attenzione. Non credo si possa fare solo “on line”, ma questi nuovi strumenti ci sono e allora adoperiamoli. Vista la situazione letargica del nostro paese dobbiamo provarle tutte. Dalle assemblee tradizionali ai dibattiti sui giornali e sul web. Dobbiamo fare in modo che delle questioni del paese ne parli il maggior numero di cittadini possibile, e chiunque deve poter portare le sue proposte e le sue idee. Chi lo farà? Intanto facciamo la nostra parte, con le forze e i mezzi di cui disponiamo.
circa 14 anni fa
A Montepulciano sì, anche se – visto l’andazzo che aveva preso la vicenda – l’esito era abbastanza scontato e non inusitato. Per questo il sindaco uscente ha fatto di tutto per evitarle. Altrove invece sono state una cosa ridicola: a Chiancianole hanno fatte “per telefono”, a Castiglione del Lago le hanno chiamate “primariette” e hanno coinvolto solo i gruppi dirigenti (poi la metà del Pd ha fatto na lista alternativa); a panicale le han fatte interne e la parte uscita sconfitta ha poi vinto le elezioni con una lista alternativa… E tutte e due avevano il simbolo Pd… Ad Orvieto è andata come è andata: La Stella ha stravinto le primarie e ha perso le elezioni… perchè gli sconfitti non l’hanno votata al ballottaggio… Insomma io non affiderei alla primarie virtù taumaturgiche… Per il resto la piazza informatica non esclude quella reale. Anzi. Con il battage informatico è possibile che anche quella reale cresca…
Sulla piazza virtuale però non è facile “stanare” i partiti e far uscire i lupi dal bosco… Il rischio è che diventi l’orticello di pochi, magari sempre i soliti…
circa 14 anni fa
Ovviamente le assemblee pubbliche sono uno strumento prezioso. Ben vengano. Siamop però sicuri che coinvogeranmno più delle trenta persone che di solito le frequentano?
Accanto a queste importanti (e per gli organizzatori faticosissime) iniziative io vedrei bene anche una “piazza informatica” dove le proposte si accumulano e si perfezionano attraverso il contributo ( e perché no con la critica) di tutti i partecipanti.
Personalmente potrei mettere a disposizione le mia conoscenze sul mtodo “wiki”. I buoni risultati raggiunti in altri settori (paesaggio) mi inducono a pensare che si tratterebbe di uno strumento potente anche per la messa a punto di quelle che Luca Scaramelli chiama “priorità”.
Sulle primarie sono meno pessimista. In alcuni contesti (vedi Montepulciano) hanno prodotto risultati inaspettati.
circa 14 anni fa
Siamo sicuri che il partito dimagiranza voglia davvero le primare (vere poi e non di facciata)?
Quanto al dibattito sule cose da fare e perché no anche sui nomi, sarebbe quanto mai oportuno, a mio parere, ma negli ultimi anni tutti i partiti hanno evitato accuratamente ogbni forma di discussione e confronto, ognuno, al massimo, ha partecipato alle iniziative proprie, mai a quelle degli altri. Per cui anche nelle rare occasioni di dibattito pubblico si è assistito ad una “messa”, con il coro, senza controcanti…
Il campo neutro, non sarebbe male, ma non credo possa essere nè un sito web, nè un giornale (che possono aiutare e essere utili), quanto puttosto un luogo fisico, in cui si tengano iniziative pubbliche, dove ci si guarda in faccia…
Se i partiti non lo fanno potrebbero esssere i media a fare da promotori. Se i partiti non verranno, faranno male a se stessi, la gente poi li punirà. Ricordiamoci – e chiudo – che a Chiusi il 35% degli elettori alle ultime elezioni non ha votato o ha votato scheda bianca… (Alle comunali del 2002 e del 2007 la percentuale di non voto fu comunque sopra al 30). Il Pd ha sì più del 50%, ma sul 60% degli elettori… Quindi è poco più del 30% del totale. Di spazio dunque ce n’è…
saluti
marco lorenzoni
circa 14 anni fa
Intanto chiusinews.it potrebbe diventare uno strumento di dibattito e confronto sulle priorità. Potremmo anche pensare a uno strumento un po’ più strutturato per raccogliere e dibattere le proposte. Un po di know how ce l’ho. Ci sarebbe bisogno però di un nucleo di collaboratori per partire. Ne possiamo discutere.
circa 14 anni fa
La seconda che hai detto caro paolo.
Al di là della bontà del metodo primarie,credo che una discussione su un nome non serva a niente.
Un dibattito ampio e lungo qualche mese su poche ma determinanti priorità è ciò di cui abbiamo bisogno ed è l’unica cosa che possa interessare ad un buon numero di persone.
Preso atto che il PD non si farà mei promotore di un simile dibattito, che il cantiere Ciarini ha chiuso i battenti prima di iniziare, e che le altre forze politiche non esistono, chi può promuovere una discussione sui problemi dell’amministrazione del nostro comune?